(ANSA) - FIUMICINO, 14 GIU - "Nelle scorse elezioni politiche della Turchia che si sono svolte il 12 giugno 2011, durante la giornata di monitoraggio, le varie delegazioni che hanno preso parte, per un totale di 150 rappresentanti provenienti da Paesi dell'Ue, tra cui l'Italia, Usa e Canada, per monitorare l'area del Sud Est del Paese (Kurdistan turco) hanno registrato irregolarità nelle procedure di voto". A sostenerlo, all'aeroporto Leonardo Da Vinci, sono alcuni componenti della delegazione italiana composta da rappresentanti della società civile tra giornalisti, giuristi e membri di Onlus e associazioni per i diritti umani, appena rientrati da Diyarbakir, dopo il monitoraggio in particolare dell'area di Tunceli (Dersim). " Siamo stati testimoni di forti intimidazioni nei confronti dei rappresentanti del Blocco - raccontano due dei componenti della delegazione italiana, Francesca Manuela Anzelmo dell'Ong Un Ponte Per, ed Eleonora Iannotta, dell'Ong Pangea Mundi - e pressioni nei confronti della stessa delegazione. In generale, si sono registrati comportamenti poco trasparenti all'interno dei seggi. Abbiamo raccolto testimonianze inerenti all'attacco da parte della polizia di Stato alle sedi del partito Bdp (Partito della democrazia e della pace) nelle principali città dell'area curda - proseguono le due donne - Il partito curdo Bdp, per aggirare la rigida soglia di sbarramento del 10% prevista dalla legge turca, ha presentato i propri candidati come indipendenti all'interno del Blocco lavoro, democrazia e libertà. Per questo motivo la delegazione italiana, su invito della società civile curda e in particolar modo del Blocco lavoro, democrazia e libertà - concludono i due membri della delegazione italiana - ha deciso di partecipare al monitoraggio. Ma nonostante tali rischi, il Blocco alla fine ha ottenuto 36 deputati, di cui 11 donne.". Y17/ S0A QBXB