mercoledì 27 febbraio 2013

Premio di Laurea Dino Frisullo 2013 – V Edizione

L’Associazione SENZACONFINE e l’Associazione AZAD – per la libertà del popolo kurdo, allo scopo di mantenere vivo il ricordo di Dino Frisullo e del suo impegno culturale, etico, sociale e politico a sostegno delle lotte dei lavoratori, a tutela delle donne e degli uomini migranti, in difesa dei diritti umani e per la libertà ed i diritti dei popoli, in particolare di quello kurdo, indicono la V edizione del “Premio di laurea “Dino Frisullo”, con la collaborazione scientifica degli insegnamenti di ETNOLOGIA e di ANTROPOLOGIA SOCIALE dell’Università di Bari, di CRITICA LETTERARIA e di LETTERATURE COMPARATE dell’Università di Roma “Tor Vergata”, e del MASTER “IMMIGRATI E RIFUGIATI. FORMAZIONE, COMUNICAZIONE ED INTEGRAZIONE SOCIALE” de “La Sapienza”, Università di Roma
leggi il bando su www.senzaconfine.org

Ufficio d'informazione del Kurdistan in Italia

lunedì 25 febbraio 2013

Verità e giustizia per le attiviste kurde Sakine, Fidan e Leyla

Ogni mercoledì saremo davanti all’ambasciata francese a Roma
Sakine Cansız, co-fondatrice del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan), 55 anni, Fidan Doğan, 32 anni, rappresentante del KNK (Congresso Nazionale Kurdo, Kurdistan National Congress) a Parigi e Leyla Söylemez, giovane attivista del movimento, sono state assassinate la notte fra il 9 e il 10 gennaio all’interno dell’Ufficio di Informazione del Kurdistan di parigi. Tre donne, tre generazioni diverse, accomunate dalla volontà di trovare la pace e la dignità per il loro popolo, il popolo kurdo, e dall’impegno attivo per raggiungere tale obiettivo. Le autorità francesi hanno arrestato un uomo, Ömer Güney, che sarebbe l’esecutore materiale degli omicidi, avanzando l’ipotesi che sia un militante del movimento kurdo; in realtà particolari emersi successivamente e le rivelazioni di Murat Şahin, ex membro del MIT (l’intelligence turca) contribuiscono a far luce sul coinvolgimento di Güney con i servizi segreti turchi. L’uomo, originario di una famiglia nazionalista e con disponibilità economiche notevoli nonostante non risulti titolare di redditi ufficiali, si sarebbe infiltrato fra le associazioni kurde di Parigi con il fine di portare a compimento l’assassinio delle tre donne. Rimane da chiarire chi abbia progettato e ordinato l’attacco, il cui obiettivo di alto livello non può essere stato individuato dal solo Güney. Inoltre non si può tralasciare il fatto che un delitto del genere sia stato portato a compimento in un palazzo e una zona di Parigi che sono sotto il costante controllo delle autorità di sicurezza francesi; com’è possibile che non si sia potuto prevedere e impedire questo orrendo crimine? Ci sono forse state complicità inconfessabili che hanno portato alla sua realizzazione? Così come a Parigi e in altre città europee, anche i kurdi rifugiati in Italia e la Rete Kurdistan Italia, composta da varie associazioni che sostengono le richieste di libertà e pace del popolo kurdo, manifesteranno in presidio ogni mercoledì per testimoniare il loro rispetto a queste tre donne che hanno sacrificato la loro vita per la pace e i diritti del loro popolo e per chiedere alle autorità francesi di fare piena luce su quanto accaduto, fatto che – ci si augura – non influisca negativamente sulla ripresa dei contatti per l’avvio di un negoziato tra il governo turco e il leader kurdo Abdullah Őcalan detenuto in isolamento sull’isola di Imrali dal 1999. Il primo presidio davanti alla rappresentanza francese in Italia, così come in contemporanea avverrà in molte altre città europee,  si terrà Mercoledì 27 febbraio dalle 11.00 alle 13.00 di fronte all’ambasciata francese a Roma piazza Farnese – angolo via dei Baullari
UIKI – Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia; La comunità kurda in Italia; La Rete Kurdistan Italia Info e contatti: info@uikionlus.com

giovedì 21 febbraio 2013

Turchia: folla di estremisti di destra tenta di linciare deputati curdi

L’odio anticurdo della destra turca è emerso in tutta la sua pienezza negli ultimi giorni, quando una folla di nazionalisti di destra ha assalito e tentato di linciare cinque rappresentanti curdi in visita nelle province del Mar Nero. leggi su www.contropiano.org

mercoledì 20 febbraio 2013

Operazioni militari nel Kurdistan turco

Centinaia di persone si sono dirette in corteo verso l’area coinvolta da operazioni militari dell’esercito turco nei pressi del villaggio di Cemê Elik (Birlik), al confine tra le province di  Diyarbakır e Bingöl: si segnalano nuove attività militari dalle prime ore di questa mattina. I soldati turchi hanno sparato alcuni colpi in aria ed hanno lanciato gas lacrimogeni verso il gruppo per evitare che lo stesso entrasse nell’area coinvolta dall’operazione. La folla sta comunque attendendo ed afferma che non se ne andrà finchè l’operazione non avrà termine. Intervenendo sul posto, il presidente del distretto di Lice del Partito della Pace e della Democrazia (BDP), Harun Erkuş, ha affermato:  “Circa 500 persone sono adesso qui presenti e molte altre ci stanno raggiungendo. Una donna è stata leggermente ferita al braccio dai gas lacrimogeni che i soldati ci hanno lanciato contro. Non ce ne andremo finchè l’operazione non terminerà e l’esercito non avrà abbandonato la zona. Non vogliamo più essere testimoni di altre morti, né di guerriglieri né di soldati, e non vogliamo più portare bare in spalla”.

Liberata Hanım Onur, ex vice sindaco di Cizre

Hanım Onur, ex vice sindaco di Cizre, arrestata 16 mesi fa nella cosiddetta operazione KCK (Unione delle Comunità Kurde), è stata rilasciata lunedì dopo che il suo avvocato aveva presentato una lettera di richiesta per la sua scarcerazione alla Settima Alta Corte Penale di Diyarbakır. leggi su www.uikionlus.com

lunedì 18 febbraio 2013

Strasburgo: è ora libertà per Ocalan

Decine di migliaia di persone hanno partecipato alla manifestazione di massa nella città francese di Strasburgo, per celebrare il 14° anniversario della cattura di Abdullah Ocalanavvenuta il 15 febbraio 1999. Circa 40 mila persone hanno aderito alla manifestazione organizzata dalla FEYKA (Federazione delle associazioni kurde in Francia), per chiedere la libertà del leader kurdo Ocalan e giustizia e verità sull'esecuzione delle tre militanti kurde Sakine Cansız, Fidan Doğan e Leyla Şaylemez, avvenuta a Parigi il 9 gennaio 2013.

venerdì 15 febbraio 2013

14° anniversario della cattura di Abdullah Ocalan

Negozi chiusi, scuole boicottate dagli studenti, trasporti fermi in tutte le province e i distretti del Nord Kurdistan (Turchia), dove i kurdi stanno ricordando il 14° anniversario della cattura di Abdullah Ocalan, il leader del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK). I preparativi sono pronti per marce e dimostrazioni che si terranno oggi in tutta la regione kurda. Striscioni di stoffa neri sono stati posti sulle case e nelle sedi di organizzazioni non governative. Grandi raduni sono in corso a Diyarbakir. I manifestanti sono vestiti di rosso, come simbolo della resistenza, mentre le strade sono ancora dominate dal silenzio prima della manifestazione di massa organizzata dal Partito della Pace e della Democrazia (BDP).

giovedì 14 febbraio 2013

Appello ai candidati 2013 - la questione kurda

DAL KURDISTAN, IL PAESE CHE NON C’E’, ESODO IMPOSTO E ASILO NEGATO, LA LINGUA TAGLIATA.
 Le Associazioni che sottoscrivono questo appello ai candidati e ai futuri eletti nel Parlamento della Repubblica Italiana accompagnano da decenni, nelle loro pacifiche rivendicazioni, la lotta di un popolo senza patria, cui non viene riconosciuto il diritto alla sua lingua e alla sua storia: il popolo kurdo.
Un tema che non rientra nel dibattito politico pre-elettorale, e neppure lo sfiora, ma che dovrà vedere impegnati i futuri parlamentari in un serio lavoro di studio e conoscenza di ciò che accade al di là del Mediterraneo; che non riguarda solamente i Paesi della Primavera Araba, o l’annosa e grave questione Palestinese, ma anche la “democratica” Turchia, sul cui territorio viene sistematicamente negato il diritto di esistere ad una minoranza di persone (i 20 milioni di cosiddetti “turchi della montagna”). Turchia che se da una parte chiede ancora di entrare in Europa, dall’altra aspira a diventare potenza regionale di primo piano, ergendosi a paladina dei diritti dei palestinesi o dei siriani, mentre prosegue con l’oppressione del popolo kurdo all’interno dei propri confini.
La comunità kurda in Italia è numerosa, ma è difficile stabilire con esattezza il numero dei kurdi presenti in Italia poiché questi non vengono registrati in quanto tali ma come cittadini dei paesi di provenienza, vale a dire come turchi, iracheni, iraniani o siriani. In Italia si calcola siano circa 6.000, concentrati soprattutto in Emilia Romagna, Toscana e Lombardia. A Roma sono non più di 500, per lo più richiedenti asilo e lavoratori.

venerdì 8 febbraio 2013

La trattativa con Ocalan conviene alla Turchia

contropiano.org - Intervista a Erdelan Baran Torniamo a occuparci della realtà politica kurda con una seconda intervista al responsabile italiano del Congresso Nazionale del Kurdistan che espone alcuni aspetti centrali del programma elaborato da Abdullah Öcalan. Signor Baran lei ha lanciato sospetti su una Gladio turca per l’assassinio delle tre attiviste kurde a Parigi. Il giornalista Ferda Çetin afferma che il governo di Ankara predispone “premi” per pagare omicidi di quadri storici del movimento kurdo. Come si conciliano queste ipotesi con le trattative in corso fra emissari del premier Erdoğan e Öcalan? Anche a noi questa sembra una contraddizione: come si può parlare di dialogo e di fatto sabotarlo promettendo denaro per attaccare i militanti del Pkk? Il comportamento di Erdoğan appare tutt’altro che onesto. Nel 2002 aveva dichiarato che avrebbe trovato una soluzione per la questione kurda. Dieci anni dopo ha ordinato di assassinare a Roboski 34 civili, 17 erano minorenni. Oggi dice che vuole un accordo ma non effettua nessuna proposta concreta, quindi sopraggiungono nuovi omicidi addirittura in una capitale europea. Murat Sahin, ex agente del Mıt che vive in Svizzera ha recentemente affermato che il sospettato per il massacro parigino, Ömer Güney, stava lavorando per l’Intelligence di Ankara. leggi tutto su www.contropiano.org

sabato 2 febbraio 2013

Demirbaş: le municipalità del BDP, un nuovo impulso per la Turchia

Abdullah Demirbaş, sindaco della municipalità di Sur di Diyarbakır del Partito della Pace e della Democrazia (BDP), apprezzato all’estero per i suoi servizi municipali multilingue e per i progetti in tema di diritti, ha parlato con ANF del significato di municipalità del BDP e dell’importante progresso e mutamento che esso ha provocato sia nella mentalità generale che nella pratica. Il sindaco di Sur ha affermato che le municipalità hanno dato un nuovo impulso alla Turchia e che questo risultato sta disturbando il sistema dominante nel paese. Il movimento kurdo ha ottenuto una vittoria storica nel 2009 otttenendo circa cento municipalità all’interno della regione kurda. leggi tutto su www.uikionlus.com 

venerdì 1 febbraio 2013

Omicidio delle tre militanti kurde: la pista turca

il manifesto - Geraldina Colotti - Omer Güney, indagato per l'omicidio di Sakine Cansiz, co-fondatrice del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan), Fidan Dogan, rappresentante del Congresso Nazionale del Kurdistan (KNK) a Parigi e Leyla Saylemez, appartenente al movimento giovanile kurdo, si è recato una decina di volte in Turchia durante l'anno scorso. Ha visitato per l'ultima volta Ankara il 18 dicembre 2012, 19 giorni prima del triplice omicidio, avvenuto nella capitale francese. Ne ha dato notizia la stampa di sinistra in Turchia, riferendo informazioni provenienti dalla squadra investigativa che sta indagando sui legami del sospettato nel paese. Güney avrebbe preso un volo da Parigi per Ankara, dove sarebbe rimasto tre giorni, senza però far visita ai parenti come pare abbia invece dichiarato. In merito alle piste sull'omicidio, il giornalista Ferda Çetin, sul quotidiano Yeni Özgür Politika, ha fatto riferimento all'esistenza della "norma-premio", un documento del governo turco che sarebbe in fase di revisione presso l'ufficio del Primo ministro, e che riguarderebbe la riscossione di un premio (fino a quattro milioni di lire turche) per chi consente la cattura di 50 militanti di spicco del PKK, venti dei quali si trovano in Europa. La bozza della norma - scrive il giornalista - include i nomi del Presidente del Consiglio Esecutivo del KCK (Unione delle Comunità Kurde) Murat Karaylan, dell'esponente del Consiglio Esecutivo del KCK Cemil Bayk, di Duran Kalkan, del comandante del Quartier Generale principale delle HPG (Forze di Difesa del Popolo) Fehman Hüseyin, e anche quello di Mustafa Karasu, Sabri Ok e Zübeyir Aydar, che hanno partecipato ai negoziati di Oslo. Due milioni di lire turche verrebbero invece destinati alle informazioni riguardanti i leader locali e i dirigenti delle unità europee in Europa. Informazioni di più immediata spendibilità per l'intelligence verrebbero invece ricompensate con centomila lire turche. E il giornalista si chiede: è stata questa la ricompensa ricevuta da Ömer Güney? Ferda Çetin ha anche richiamato l'attenzione su Adnan Gürbüz, ex-membro del Consiglio di Disciplina del MHP (Partito del Movimento Nazionalista) e attivo nel triangolo Germania-Inghilterra-Belgio, conosciuto per la sua ostilità verso i Kurdi: «Gürbüz - ha affermato Çetin - è salito su un volo Londra-Parigi l'8 Gennaio, un giorno prima degli omicidi, ed è rimasto a Parigi il 9. Un giorno dopo gli omicidi, il 10 Gennaio, si è recato nella città di Calais e poi in Inghilterra via nave». Cosa ha fatto Gürbüz per due giorni nella capitale francese? È possibileche si sia incontrato con Omer Güney, proveniente dalla sua stessa città? Le tre militanti indipendentiste sono state uccise con un colpo alla nuca in un edificio molto sorvegliato dai servizi segreti francesi, e i kurdi hanno subito puntato il dito contro i nemici del processo di pace, in corso tra il leader del PKK, Abdullah Ocalan - in carcere sull'isola di Imrali dal '99 - ed emissari del Primo ministro turco, Recep Erdogan. Per chiedere la verità sugli assassinii, il movimento femminile kurdo ha deciso di manifestare ogni mercoledì a Parigi, davanti all'Ufficio di rue Lafayette.

Eyyup Doru (BDP): i militanti kurdi in esilio in Europa sono in pericolo

Intervista di André Métayer - Eyyup Doru, rappresentante del partito pro-kurdo BDP (Partito della Pace e della Democrazia) in Europa, è venuto da Bruxelles per partecipare al corteo silenzioso organizzato a Rennes sabato 26 Gennaio in memoria delle tre militanti kurde assassinate il 9 Gennaio 2013 a Parigi. Una di loro, Fidan Dogan (Rojbin), l´aveva di sovente accompagnato in Bretagna in occasione di incontri con militanti associativi, o per degli appuntamenti con sindaci, funzionari eletti e responsabili politici. Era l´interprete preferita delle personalità kurde per le interviste o le conferenze che organizzava in collaborazione con Eyyup Doru ed i loro contatti francesi.