venerdì 30 marzo 2012

Operazione 'Amara' in 5 città: 8 arresti

NEWS CENTRE (DİHA) - Sette persone sono state prese in custodia oggi in perquisizioni simultanee a Urfa, Sirnak, Diyarbakir, Adana e Hatay con l'accusa di aver partecipato al raduno di Amara il 4 aprile scorso, nel giorno del compleanno del leader Abdullah Ocalan. Gli arrestati sono accusati di produrre propaganda dell'organizzazione illegale. Un uomo di 20 anni è stato preso in custodia in Cizre la scorsa notte con la stessa accusa. La madre del detenuto sostiene che gli agenti di polizia hanno molestato i familiari durante il raid. Il membro del Consiglio Permanente del DTK (Congresso della società democratica) Kevser Akçelik è stato arrestato a Diyarbakir. Un cittadino kurdo che ha fatto visita al fratello nel carcere di Mardin è stato arrestato, il motivo dell'arresto non è stato comunicato. Ancora oggi, undici persone sono state arrestate nella città di Dogubayazit in connessione con l'omicidio del procuratore Hakan Kilic che è stato ucciso in un attacco armato il 5 febbraio.

Democrazia in Turchia

Il governo contro il sindacato KESK

La polizia attacca la manifestazione del KESK

La polizia ha violentemente attaccato il sit-in dei membri del KESK a Kizilay (Ankara) con bombe a gas e cannoni ad acqua. Gli scontri tra la polizia e i manifestanti sono continuati per ore.  I membri del KESK avevano organizzato una manifestazione di protesta ad Ankara contro il nuovo disegno di legge. Hanno trascorso la notte a Kizilay dopo che il Governatore di Ankara il 28 marzo aveva negato il permesso relativo alla lettura del comunicato stampa in merito al progetto di legge contestato.  Il duro intervento della polizia contro i manifestanti è arrivato dopo che i membri del KESK avevano iniziato una marcia. La manifestazione è stata sostenuta anche dalle organizzazioni democratiche così come dalle organizzazioni socialiste e dai partiti.

I Kurdi non possono firmare la petizione

Il Governatore di Diyarbakir ha vietato la campagna di raccolta firme inerente alle quattro richieste fondamentali dei kurdi in vista della nuova costituzione. Il governatore ha detto che i quattro punti relativi allo status politico, l'istruzione nella lingua madre, la libertà di organizzazione e il riconoscimento dell’identità, sono contro la Costituzione. Il DTK e il BDP avevano precedentemente concordato le quattro richieste e successivamente lanciato a la raccolta firme durante le celebrazioni Newroz. Oggi l'HAKPAR non è stato autorizzato ad aprire la cabina allestita a Diyarbakir. La decisione del Governatore ha suscitato numerose proteste e come è stato scritto nel comunicato emesso in risposta a tale provvedimento, si sottolinea che i curdi non demorderanno e continueranno a lottare per le quattro richieste. DIHA

giovedì 29 marzo 2012

Dimesso d'ufficio il sindaco di Cizre

Sirnak (DİHA) - Il Sindaco di Cizre, Aydın Budak che è attualmente in carcere e imputato nel principale processo KCK (Unione delle Comunità del Kurdistan) è stata dimesso dalla carica dopo la condanna a due anni e sei mesi per un altro processo in merito alle accuse di produrre "propaganda dell'organizzazione illegale". Budak è stato anche privato del mandato parlamentare e di tutte le funzioni ufficiali o governative.

mercoledì 28 marzo 2012

Fnsi: Libertà di stampa e democrazia in Turchia

Libertà di stampa e democrazia in Turchia - La Commissione per i Diritti Umani del Senato e la Fnsi hanno organizzato la conferenza "Quando la redazione va in galera"

74 sindacalisti arrestati

Settantaquattro sindacalisti del KESK (Confederazione dei sindacati del lavoro pubblico) che erano in viaggio verso Ankara per una conferenza stampa sono stati presi in custodia oggi ad Adana. La polizia ha fermato i due bus in cui sindacalisti erano in viaggio con la motivazione che la conferenza stampa non era autorizzata dal Ministero dell'Interno.

Anche l’Italia getta fango sul popolo kurdo

Rete italiana di solidarietà con il popolo curdo - E’ con preoccupazione e sconcerto che apprendiamo dell’operazione ordinata dalla procura di Venezia che ha portato a cinque ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti cittadini curdi di cittadinanza turca residenti in Italia con l’accusa di estorsione e di lesioni aggravate dalla finalità di terrorismo. Il comunicato, presente sul sito della Questura di Venezia, parla di un episodio di violenza contro un gestore di kebab, che si sarebbe rifiutato di pagare una “tassa rivoluzionaria” per finanziare la lotta curda in Turchia.

martedì 27 marzo 2012

La Turchia ordina, l'Italia esegue!

CONFEDERAZIONE COBAS - Pazzesco! Gli inquirenti nostrani  su indicazione del governo liberticida turco con cui i governi italiani e la Confindustria intattengono ottimi rapporti, continua nell'opera di criminalizzazione del popolo kurdo e della sua espressione politica, il PKK del leader Ocalan da 11 anni recluso in isolamento. Si è appena concluso il Nevroz, il capodanno kurdo con milioni in piazza a protestare festeggiando- una dimostrazione di forza, coesione e cultura nonostante l'occupazione militare del territorio - che i pallidi epigoni italiani fanno scattare una vergognosa operazioone di vassallaggio filo turco. 40 milioni di kurdi, un popolo che si amministra da solo e combatte; che rischia la vita ogni giorno perchè gli bruciano i villaggi (milioni di profughi a Istambul, e Ankara); che viene sequestrato, stuprato, torturato, incarcerato (compresi migliaia di bambini); di cui la metà lavora e vive in Europa (dove è in funzione una TV satellitare che si vede in Kurdistan) e nelle Americhe, non ha bisogno si sottoscrizioni estorte, come paventano gli inquirenti per incastrare il PKK. Altro che sovranità, quella dello stato italiano! Per la liquidazione dell'art.18 e delle pensioni prende ordini da Germania, Francia, Bce! Per la criminalizzazione dei kurdi e del PKK prende ordini dalla Turchia!  Facciamola finita con queste operazioni orchestrate, codine e ridicole, che non reggono neanche a fronte della "ragion di stato" e men che mai davanti alle corti giudicanti. LIBERTA' E SOLIDARIETA' PER IL POPOLO KURDO - PIENA AGIBILITA' PER I KURDI E LE LORO ASSOCIAZIONI IN ITALIA. - LIBERI TUTTI DALLE GALERE ITALIANE E TURCHE. Roma 27.3.2012 CONFEDERAZIONE COBAS

Terrorismo di stato

Se questo è vivere insieme, non vogliamo vivere insieme

Sirnak (DİHA) - Un gruppo di rappresentanti del BDP e del DTK (Congresso della società democratica) ha tenuto una conferenza stampa, dopo una  visita a Cizre, dove lil 20 marzo la polizia ha fatto irruzione nell'edificio che ospita la sede del BDP e ha preso in custodia 69 persone che partecipavano alle celebrazioni del Newroz. Il Co-presidente del DTK Aysel Tuğluk ha dichiarato: "Non possono più parlare di diritto, di pace e di fratellanza. Noi non vogliamo questo tipo di legge, questo tipo di convivenza. Noi rifiutiamo questa mentalità ". Tuğluk inoltre ha sottolineato che il popolo kurdo ha il diritto legittimo all'autodifesa. "La polizia è entrata nell'edificio del nostro partito con i panzer, ha rotto le porte e trasformato il nostro ufficio in un cumulo di macerie. L'immagine mostra chiaramente come il governo è pieno di odio contro di noi e che si trattava di un attacco pianificato per opprimere il popolo kurdo". Tuğluk ha aggiunto che l'atteggiamento del primo ministro è esattamente quello di un dittatore e chiede: "Come è possibile instaurare la fratellanza e la convivenza con questa politica di oppressione?" Ha anche sottolineato che il popolo kurdo è determinato ad ottenere la libertà e che non si farà intimidire dall'oppressione. "Chiediamo quello che è in nostro diritto. Chiediamo la nostra lingua, la nostra identità ei nostri valori. Non sarà possibile eliminare la nostra lotta. Non faremo un passo indietro. O il governo rispetta il popolo kurdo e i suoi valori, o useremo il nostro legittimo diritto all'autodifesa".
Nel video l'irruzione della polizia nell'edificio del BDP a Cizre

venerdì 23 marzo 2012

BDP chiede indagini sulla brutalità della polizia durante il Newroz

ANKARA (DİHA) - Il Partito della Pace e la Democrazia (BDP), per voce del vice-presidente Hasip Kaplan ha chiesto oggi l'istituzione di una commissione d'inchiesta parlamentare per indagare sulla brutalità della polizia durante le celebrazioni del Newroz. Kaplan ha affermato "Lo stato turco ha cominciato a considerare il Newroz una minaccia nel 1991 quando vennero uccise 31 persone. Nel 1992 la polizia ne uccise 94. D'altra parte, quando il governo non ha vietato i Newroz e quando le forze di sicurezza non sono intervenute, il Newroz è sempre stato celebrato senza violenze e con messaggi di pace. Gli incidenti durante le celebrazioni del Newroz di quest'anno hanno dimostrato che le forze di sicurezza sono ostili verso i cittadini kurdi e usano senza limiti gas lacrimogeni e anche armi da fuoco ".

Delegazione italiana ad Hakkari

Dopo essere stata a Roboski, (su questo, poi, torneremo) la nostra delegazione è partita per Hakkari. Al primo posto di blocco, come da prassi, siamo stati fermati, precisamente al ponte sul fiume Habur/Khabur, nella cui vallata gli Accadi, primi in assoluto, cominciarono a coltivare la vite intorno al 2.500 A.C.; fiume, quindi, carico di Storia, soprattutto per i seguaci di Bacco. Dopo un rapido controllo, i militari ci hanno restituito i documenti, cosicché siamo ripartiti ed abbiamo superato altri 5 posti di blocco, ove non siamo stati neppure fermati. A pochi chilometri da Hakkari, siamo stati fermati da poliziotti in borghese, le cui facce erano meno raccomandabili delle nostre, il che è tutto dire. Dopo aver controllato e restituito i documenti, ci hanno detto, però, che era preferibile che non andassimo ad Hakkari, perché i ragazzi, che avevano già cominciato a tirare i sassi, li avrebbero scagliati pure contro l’autobus straniero, (in virtù della nota proprietà transitiva, grazie alla quale lo straniero trasmette la sua essenza all’autobus turco, perché tale è quello su cui viaggiamo).

La delegazione italiana a Urfa

21/03/12 Newroz militarizzato e clima di forte oppressione verso i kurdi che abitano nell'antichissima città di Urfa, poi ribattezzata Sanliufa (la coraggiosa) dopo il primo conflitto mondiale. La città è a prevalenza AKP, il partito di governo del tiranno Erdogan e non manca la presenza del partito fascista dei Lupi Grigi (MHP). I kurdi non possono assolutamente rivendicare la propria identità culturale nè portare i loro colori tradizionali (rosso-giallo-verde) ed è stato proprio questo il pretesto per cui siamo stati femati anche noi non appena abbiamo incontrato la prima fila di polizia che presidiava in forze l'area dove si svolgeva la festa. I foulard con quei colori "li indossano i terroristi" e quello "non era una festival ma un pericoloso raduno di terroristi".

giovedì 22 marzo 2012

679 persone prese in custodia in quattro giorni

Tra il 18 e il 21 marzo circa 679 persone sono state prese in custodia in Turchia. Dal 1° al 21 marzo il numero delle persone detenute sale a 1095. Il governo aveva vietato tutte le celebrazioni del Newroz in programma prima del 21 marzo, ma le persone sono scese in piazza, le manifestazioni principali sono sempre stata celebrate la domenica prima del 21 marzo. La polizia ha attaccato la folla che intendeva aderire alle manifestazioni fin dalle prime ore del mattino. E sono seguiti scontri. Le celebrazioni si sono tenute in 130 aree, organizzate dal BDP (partito della pace e della democrazia). Il 18 marzo ad Istanbul è stato ucciso da un candelotto lacrimogeno Hacı Zengin dell'esecutivo del BDP.  Sempre ad Istanbul il vice presidente del BDP Mülkiye Birtane è stato colpito dalla polizia e portato in ospedale. Dall'inizio dell'anno circa 2.945 persone sono state prese in custodia. La Fondazione turca per i diritti umani (TIHV) ha registrato 693 persone prese in custodia nel mese di febbraio. Di questi, 178 sono stati sottoposti a custodia cautelare. Nel mese di gennaio il numero delle persone prese in custodia a raggiunto quota 887. In media, stando a questi dati, 36 persone al giorno vengono prese in custodia dalla polizia. ANF ​​/ NEWS DESK

Delegazione italiana a Nusaybin

20/03/12 Dalle 10 la folla composta da famiglie intere, negli abiti tradizionali, ha cominciato ad affluire nella spianata dove si celebra il Newroz. Dal tetto del bus del partito kurdo (Bdp), musica, slogan e brevi discorsi con grande partecipazione popolare, cori inneggianti alla resistenza ed alla liberazione del presidente Abdullah Ocalan e di tutte le migliaia di prigionieri politici:"An Azadyi, an azadyi" (o libertà o libertà!). Sventolio di migliaia di bandiere. Grande entusiasmo e forte emozione per tutti noi quando la delegazione è entrata nella piazza reggendo lo striscione:"Siamo tutti Hatip Dicle" in diverse lingue: applausi ed accoglienza calorosa. Hatip Dicle é il deputato kurdo eletto con più voti in parlamento, ma subito imprigionato, per l' ennesima volta e con accuse sempre politiche, un simbolo per tutti. Verso mezzogiorno la spianata era colma di migliaia di persone, fuochi accesi nelle strade, decine di fuochi anche nella parte siriana della città (Qamishli), purtroppo inaccessibile e divisa da un confine tanto assurdo quanto invalicabile. Verso le 14 si parte in corteo, noi col nostro striscione, poche decine di metri e già la polizia attacca in forze: idranti, bombe sonore e gas Cs in quantità, quello della Val Susa, di Israele e di tutti i peggiori regimi imperialisti. Fuggi fuggi di donne e bambini in lacrime, arresti e pestaggi, ma anche fiera resistenza da parte dei tantissimi ragazzi e non solo, non più disposti a tollerare una vita senza speranze che sa offrir loro solo galera od esilio. Incontriamo anche un uomo gravemente ustionatosi alle mani per liberare l'auto su cui viaggiava col suo bimbo, da un candelotto entrato dal finestrino. Dopo esserci ricompattati con qualche difficoltà abbiamo lasciato a malincuore una città in lotta che resiste con coraggio da anni. Fuochi e scaramucce erano ancora in accesi zone periferiche. Delegazione italiana al Newroz di Nusaybin

mercoledì 21 marzo 2012

Kurdish protesters clash with police - reuters

Condanna della violenta repressione dei Newroz in Turchia

I deputati Marie-Christine Vergiat e Jürgen Klute del GUE / NGL fanno appello all'Europa per denunciare gli eccessi delle autorità turche. "Il governo turco ha risposto con una violenza senza precedenti a queste celebrazioni popolari e pacifiche", hanno dichiarato i deputati del GUE / NGL Marie-Christine Vergiat e Jürgen Klute prima di spiegare che Haci Zengin, presidente del BDP per il comune di Arnavutkoy era morto dopo essere stato colpito alla testa da un candelotto lacrimogeno e molti feriti sono in gravi condizioni. "Tra coloro che sono ricoverati in ospedale vi sono due membri del BDP, Mulkiye Birtane (che avevamo incontrato di recente in Francia), e Ahmet Turk (70 anni). Un altro parlamentare, Ertugul Kurkcu (nella foto), è stato picchiato dalla polizia a Mersin. Diverse centinaia di persone sono trattenute in custodia", hanno spiegato. Vergiat e Klute denunciato l'atteggiamento sempre più repressivo del governo turco. Attualmente 9.000 persone, tra cui 6 parlamentari, 31 sindaci, 183 leader del BDP e altri non-curdi come quelli che osano criticare il tentativo del governo turco di limitare le libertà si trovano ad affrontare lo stesso destino: 96 giornalisti, 36 avvocati, sindacalisti, attivisti dei diritti umani, studenti, e quasi 2.000 bambini sono attualmente in carcere. "L'Unione europea deve rompere il silenzio e denunciare gli eccessi delle autorità turche. Di fronte a gravi violazioni dei diritti umani, dei kurdi e di tutti coloro che li sostengono hanno bisogno, oggi più che mai, del sostegno di tutti i democratici, e di tutte le donne e gli uomini che lottano per il rispetto dei diritti umani. Di fronte a questo muro di silenzio, molti kurdi in tutta Europa hanno cominciato uno sciopero della fame per protestare contro questa oppressione crescente". "Non possiamo permettere che il loro appello disperato resti senza risposta", hanno concluso Marie-Christine Vergiat e Jürgen Klute. ANF ​​/ NEWS DESK

Delegazione italiana e danese in visita a Roboski

Sirnak (DIHA) - Due commissioni diverse provenienti dall' Italia e dalla Danimarca hanno visitato la città e il villaggio di Roboski a Uludere dove il 28 dicembre 2011 raid aerei lanciati dalle forze armate turche hanno ucciso 35 civili. Le delegazioni hanno effettuato una incontro con il vice presidente dell'IHD (associazione per i diritti umani) di Uludere, Fehmi Yaman, sulle violazioni dei diritti umani nella regione. Successivamente, le delegazioni hanno visitato le famiglie delle 34 persone che sono morte a causa delle bombe lanciate dagli aerei da combattimento turchi. Un parente di una delle vittime, ha affermato "i paesi europei non dovrebbero vendere armi alla Turchia in quanto queste armi sono utilizzate per uccidere le popolazioni civili".

Newroz a Nusaybin

Una selezione di alcune foto del Newroz svoltosi ieri a Nusaybin e finito come al solito con cariche, idranti, bombe assordanti e gas CS contro il popolo kurdo in lotta per la libertà.
La delegazione italiana a Nusaybin

martedì 20 marzo 2012

Newroz 2012: arresti e attacchi della polizia

Oggi centinaia di migliaia di kurdi hanno sfilato per le strade del Kurdistan turco per celebrare il Newroz, sfidando i divieti del regime AKP. Centinaia di persone sono rimaste ferite tra cui due deputati kurdi e altri 400 sono stati arrestati. Nonostante il divieto da parte delle autorità di celebrare il Newroz, il popolo kurdo ha manifestato in cinquanta città. Violenti scontri ci sono stati a Batman, Nusaybin, Cizre e Yuksekova, dove decine di migliaia di kurdi sono riusciti a superare le barriere della polizia. Batman: la polizia ha arrestato almeno 148 persone, tra cui 42 bambini. Il parlamentare kurdo Ahmet Turk, 70 anni, co-presidente del Congresso della società democratica (DTK) è stato colpito dalla polizia e ricoverato in ospedale, mentre un altro manifestante è stato ferito gravemente dopo essere stato colpito alla testa da un candelotto lacrimogeno. Cizre, provincia di Sirnak, la polizia ha sparato proiettili veri su una folla di oltre 20.000 manifestanti. Quattro persone, tra cui due civili e due poliziotti, sono rimasti feriti, e oltre 50 persone, tra cui il vicesindaco di Cizre Mustafa Goren sono stati arrestati. A Viransehir, in provincia di Urfa, la polizia ha violentemente attaccato i kurdi riuniti per il Newroz, arrestandone almeno 25. Scene di guerriglia urbana in tutti i quartieri di Nusaybin e Yuksekova. Diverse persone sono rimaste ferite e sono stati effettuati diversi arresti. Ertugrul Kurkcu, deputato BDP di Mersin, è stato picchiato dalla polizia. Insieme con la repressione, gli hacker di regime non hanno smesso di attaccare le due agenzie kurde Firat e Dicle, per evitare la diffusione di informazioni. Lasciando l'ospedale di Batman, Ahmet Turk ha dichiarato: "Nessuna forza può ostacolare la nostra lotta legittima e non torneremo indietro, qualunque sia il prezzo da pagare."

La delegazione italiana a Sirnak

Oggi, Lunedì, 19 Marzo 2012, la delegazione italiana, di cui faccio parte, è giunta a Sirnak, una delle città più militarizzate della Turchia e la penultima per quanto riguarda l’alfabetizzazione, il tutto all’insegna del noto motto umanistico: “Più caserme e meno Scuole”. Nonostante la normativa preveda che chi possiede una vacca non sia da considerare disoccupato,la disoccupazione raggiunge l’80%. Essendo il Sindaco malato, ci siamo incontrati con il Vicesindaco, Abdülmahit Ike e con un Consigliere comunale, Halit Gakan, entrmbi del BDP, il Partito Kurdo. leggi su La terra di nessuno 

lunedì 19 marzo 2012

Istanbul: ucciso dalla polizia dirigente kurdo del BDP

Sarà sepolto oggi, dopo l'autopsia Hacı Zengin, di 57 anni, che ha perso la vita domenica ad Istanbul in seguito al feroce attacco della polizia sulla folla che stava per celebrare il Newroz (Capodanno kurdo). Il dirigente del BDP era segretario della sede del partito di Arnavutköy. È stato riferito che è stato colpito da un candelotto di gas lacrimogeno lanciato dalla polizia. Istanbul ieri è diventata un campo di battaglia con la polizia determinata a non lasciare che la gente festeggiasse il NewrozÈ stato riferito che almeno 165 persone sono state arrestate a Istanbul e si hanno notizie di torture e molestie nelle stazioni di polizia. ANF ​​/ ISTANBUL

1 Report delegazione italiana a Diyarbakir

Centinaia di migliaia di persone sono affluite nella spianata di Baglar, sottomunicipalità di Diyarbakir, ed hanno celebrato, anche quest’anno, il Newroz, nonostante l’imponente dispiegamento di forze di polizia, che ha cercato di impedire l’accesso con ogni mezzo: cariche, lacrimogeni CS, anche dagli elicotteri, watercannon. Quest’anno, il Newroz era stato vietato ufficialmente due giorni prima della celebrazione, con la motivazione pretestuosa che avrebbe dovuto essere celebrato il giorno 21 Marzo! Come se, a decidere la festa di un partito di opposizione, dovesse essere il partito di governo! Anche le nostre delegazioni, sono arrivate con difficoltà alla spianata insieme a decine di migliaia di famiglie, che hanno sfidato il divieto governativo, attraversando viuzze e strade di campagna, per aggirare i blocchi. Dal palco, un colpo d’occhio eccezionale su almeno un milione di persone. All’inizio, un minuto di silenzio con le mani in alto, divaricate a V, in onore dei martiri; “Biji Serok Apo”, (Viva il Presidente Apo), lo slogan più gridato. Sono poi arrivati i bus del partito BDP con i dirigenti e i parlamentari; sono seguiti gli interventi di Osman Baydemir, sindaco di Diyarbakir, di Ahmet Turk, vicepresidente del DTK e parlamentare, Aysel Togluk, copresidente del DTK, Leyla Zana, parlamentare, Selatin Demirtas, copresidente del BDP. Verso le 15,00, la folla è defluita, dando vita a numerosi cortei, non senza provocazioni della polizia e conseguenti scaramucce e scontri, che sono proseguiti nei quartier della città sino a sera. In particolare, alcuni delegati italiani hanno assistito al pestaggio ed all’arresto di un ragazzino nelle periferie, ove gli scontri sono stati più diffusi e continuati. La delegazione italiana a Diyarbakir

domenica 18 marzo 2012

Newroz a Diyarbakir

Newroz a Diyarbakir: un milione di persone per la pace

Nonostante la violenza e le intimidazioni da parte della polizia, un milione di persone è riuscito a raggiungere la zona dove si svolgono i festeggiamenti per il Newroz a Diyarbakir. A partire da questa mattina la gente ha cominciato a riversarsi nelle strade, a piedi, in autobus e in automobile. La polizia ha cercato di bloccare la strada, attaccando la folla con gas lacrimogeni e manganelli, ma non sono riusciti a fermare il fiume umano ansioso di celebrare il Newroz. La folla enorme è la migliore risposta al governo turco la cui unica idea di una soluzione del problema kurdo è con la guerra e la violenza. ANF ​​/ DIYARBAKIR / AMED

Attacchi della polizia a Diyarbakir

Questa mattina migliaia di persone che cercavano di raggiungere l'area delle celebrazioni del Newroz a Diyarbakir sono state attaccate dalla polizia. Tra le persone fermate vi sono il copresidente del BDP Selahattin Demirtas e molti deputati. Nelle aree di Bağlar, Kayapınar e Sur la gente per proteggersi dal feroce attacco della polizia ha eretto barricate. Inoltre la polizia sta impedendo alla gente proveniente da fuori città di raggiungere Diyarbakır. Continuano gli scontri. ANF ​​/ DIYARBAKIR

venerdì 16 marzo 2012

Le celebrazioni del Newroz vietate a Diyarbakir e Van

Diyarbakir (DİHA) - Dopo Istanbul e Ankara, i governatorati di Diyarbakir e Van oggi hanno dichiarato che non permetteranno le celebrazioni del Newroz il 18 marzo. Il presidente del  BDP (Partito della  Pace e la Democrazia), Selahattin Demirtas ha commentato che si tratta di una decisione del governo del l'AKP (Partito della Giustizia e dello  Sviluppo) e ha aggiunto "Nessun esercito, nessuna polizia, nessuna forza può impedire la marcia de popolo kurdo verso la libertà."

Accesi i primi fuochi del Newroz

I primi fuochi del Newroz sono stati accesi e le celebrazioni sono iniziate nella maggior parte delle città kurde. Le celebrazioni del Newroz nei distretti centrali di Bismil, Diyarbakir, Hakkari e Mersin sono state avviate con i fuochi accesi da giovani kurdi. Le celebrazioni ad Hakkari continueranno per due giorni con la presenza di migliaia di persone, compresi i dirigenti del BDP. Un altro grande fuoco è stato acceso nel distretto di Bağlar a Diyarbakır dove i dirigenti del BDP e un gran numero di persone hanno scandito slogan esprimendo il loro impegno per il leader Abdullah Öcalan. Il Newroz nel quartiere Cilek di Mersin ha radunato migliaia di persone di fronte alla sede del BDP. La celebrazione è stata interotta dall'intervento della polizia che, senza alcun preavviso, ha assaltato la massa di gente con gas lacrimogeni e idranti. ANF ​​/ NEWS DESK

giovedì 15 marzo 2012

Quando la redazione va in galera. Libertà di stampa e democrazia in Turchia

Martedì 20 marzo 2012, ore 15,00
Roma, Hotel Bologna, Sala delle conferenze Via di Santa Chiara, 4
Quando la redazione va in galera. Libertà di stampa e democrazia in Turchia, convegno sulle decine e decine di giornalisti incarcerati
“Da oggi sull’home page del sito del sindacato dei giornalisti, www.fnsi.it, è possibile firmare la petizione per liberare i giornalisti della Turchia, rinchiusi a decine nelle carceri di quel Paese. L’appello è rivolto al capo del Governo Tayyp Erdogan, perché abbia termine la vera e propria persecuzione giudiziaria contro giornalisti che hanno avuto il solo torto di fare onestamente il loro lavoro e di credere nel diritto-dovere di informare l’opinione pubblica. L’iniziativa della Fnsi, all’interno di una più vasta azione della Federazione internazionale ed europea dei giornalisti (Ifj e Efj), si propone di ‘adottare’ virtualmente due colleghi rinchiusi nelle carceri turche. I loro nomi sono: Bedri Adanir, turco di origine curda, e Baha Okar, le cui storie umane e professionali potrete leggere appunto sul sito Fnsi. L’iniziativa di adozione dei due colleghi turchi, partita dalla Fnsi, sarà illustrata martedì prossimo, 20 marzo, dalle 14 in poi, nella sala dell’ex Hotel Bologna in Roma, oggi sede del Senato, nell'incontro dal titolo: ‘Quando la redazione va in galera. Libertà di stampa e democrazia in Turchia’.

mercoledì 14 marzo 2012

Febbraio nero per i diritti umani

Secondo un rapporto rilasciato dalla Fondazione turca per i diritti umani (TİHV), 963 persone sono state prese in custodia e 168 persone sono state incarcerate nel solo mese di febbraio. La relazione sottolinea gli arresti dei bambini e l'isolamento in corso del leder del PKK Abdullah Öcalan. nella relazione viene citata anche la chiusura di istituzioni come il Dilek Serin organizzazione di supporto all'istruzione a domicilio, la Dersim Alevi Acedemy di Dersim e l'Orhan Dogan Evi per il sostegno all'istruzione a Batman, nonché la sospensione delle trasmissioni di Roj TV e due siti web oscurati. Per quanto riguarda le violazioni dei diritti umani nelle prigioni, viene sottolineata la negazione delle visite per gli avvocati del leader kurdo Ocalan, la distruzione di una dissertazione scritta da un prigioniero del carcere di tipo M di Bayburt (perché suggeriva una struttura economica alternativa allo Stato) e le molestie denunciate da dieci prigionieri del carcere di tipo E di Amasya per aver cantato canzoni kurde. Infine, gli arresti di giornalisti, tra cui quello della giornalista della DİHA, Gulsen Aslan. ANF ​​/ NEWS DESK

martedì 13 marzo 2012

Libertà per Abdullah Öcalan! Una soluzione pacifica della questione kurda!

Al fine di sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica internazionale sull’isolamento a cui è sottoposto Abdullah Öcalan e sulle continue repressioni esercitate dallo stato turco, i curdi di Roma manifesteranno dal 15 al 19 marzo a Piazza S.Apostoli dalle ore 9 alle ore 19 dove proclameranno uno sciopero della fame a sostegno di Selma Irmak, Faysal Sariyildiz e le centinaia di compagni impegnati in questo estremo atto di sacrificio. Il giorno 20 marzo dalle 18.00 alle 20.00 ci sarà una fiaccolata al Colosseo dove la comunità curda di Roma e la Rete Kurdistan Roma si incontreranno per protestare, affinché la Turchia apra finalmente un tavolo di dialogo con Öcalan e accolga le richieste per la fine della repressione e delle operazioni militari, per il riconoscimento del diritto all’esistenza e alla lingua madre. Ascoltate il grido di tutti coloro che rischiano la vita per la pace e la libertà!

O libertà o libertà

L'Alta Corte Penale ha vietato gli striscioni e i manifesti che sono stati appesi sui muri delle città in occasione delle celebrazioni del Newroz. Tale provveimento è stato giustificato dal fatto che lo slogan "An Azadi, an azadi" (O libertà o Libertà), viene adottato dal PKK e dai nuovi movimenti di resistenza. La Corte ha  affermato che il logo con i tre fiammiferi costituirebbe una forma di "propaganda per la diffusione del PKK". ANF ​​/ AMED

lunedì 12 marzo 2012

Diciotto anni di reclusione per sei studenti

Diciotto anni di reclusione sono stati chiesti per sei studenti dell'Università di Mersin, denunciati per aver violato la legge sulle riunioni e le manifestazioni ufficiali, per resistenza, danneggiando e per aver scandito slogan come "fuori l'AKP dalle università" e "le Università appartengono a noi, non alla polizia". Il governo dell'AKP ha trasformato la Turchia nella più grande prigione per studenti, circa 500 studenti sono attualmente in carcere per aver indossato la kefiah palestinese, cantato slogan, lanciato uova e protestato per avere l'istruzione gratuita. Un esempio di terrore contro gli studenti è avvenuto il 17 novembre 2011 all'Università di Mersin, quando un gruppo di studenti sono stati presi in custodia durante il tentativo di entrare nella sala conferenze dove il Ministro dell'Economia, Zafer Caglayan, stava tenendo un discorso per la cerimonia di apertura dell'anno accademico. Tre anni di reclusione viengono chiesti per ciascuno dei sei studenti, il processo si terrà il 25 marzo. Le prove portate dall'accusa sono le dichiarazioni di dieci agenti di polizia che hanno denunciato gli studenti per avergli gridato "polizia assassina" e gettato sassi. ANF ​​/ MERSIN

Membri del PKK scomparsi dopo il ritorno in Turchia

L’agenzia Diha ha rivelato che il militante del PKK Ziver Çelik, è scomparso dopo essere stato convocato per un interrogatorio a Diyarbakir. L’uomo, che era stato ricondotto in Turchia attraverso la mediazione della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, è svanito nel nulla dopo aver partecipato a un programma televisivo del canale di stato TRT. La madre di Ziver Çelik si è rivolta all’IHD, perché l’aiuti a far luce sulla scomparsa del figlio. Nato nel villaggio di Alayurt (Erbayê) nel 1978, l’uomo si unì al PKK nel 1991, dopo essere stato vittima di pesanti discriminazione mentre lavorava come operaio edile a Konya. Fu catturato dai peshmargas e consegnato alla Turchia nel 1996. Dopo 20 giorni di detenzione presso la base militare di Şırnak, Ziver Çelik è apparso in un programma televisivo, all'epoca noto poiché veniva usato come “arma psicologica”, dalle forze armate turche (TSK) nella guerra contro il PKK. Mentre si trovava in libertà vigilata, Çelik si è recato a Diyarbakır, dove era stato convocato per un interrogatorio, da cui però non ha fatto più ritorno. La stessa sorte è toccata a un altro membro del PKK. Infatti, İbrahim Yüce è scomparso nel 1994, poco dopo essere apparso nello stesso programma televisivo. ANF ​​/ NEWS DESK

venerdì 9 marzo 2012

Roma: Attacco al diritto d’asilo per i perseguitati.

6 marzo 2012 – I Kurdi richiedenti asilo di Roma hanno manifestato contro la chiusura di una delle poche strutture sanitarie specializzate sia nel far fronte ai traumi (specie psicologici) delle torture e persecuzioni subite, sia nel corredare la loro richiesta d’asilo con documentazione medica adeguata. I Kurdi, assieme all’associazione ‘Senza Confine’ e ad altre componenti dell’associazionismo romano che coadiuva il percorso della loro richiesta d’asilo, hanno tenuto un presidio presso l’Ospedale San Giovanni-Addolorata, dove aveva sede l’ “Ambulatorio per le Patologie Post-Traumatiche e da Stress” (della rete Nirast), che la direzione dell’Ospedale aveva repentinamente soppresso il 1° marzo.

giovedì 8 marzo 2012

La Festa della Donna inizia con l'arresto delle donne

Questa mattina la polizia ha fatto incursione in molti uffici e abitazioni di Diyarbakir e Van. E 'stato riferito che molte persone sono poste sotto custodia. Tra di loro c'è la vice sindaco di Yenişehir, Güler Menteş e il giornalista Harmancı Adil. La Presidentessa del Meya-DER Feyza Alınbay, è stata arrestata dopo la perquisizione della sua abitazione. La Signora Cavidan Yalman membro del Consiglio comunale di Engani, l’ex presidente della sezione locale del BDP Kadri Karakas e Sahil Karayel sono state arrestate a seguito della perquisizione delle loro abitazioni. A Van quattro persone sono state prese in custodia tra ieri sera e questa mattina. Mercoledì serà il locale “Silan Kitap Cafe”, è stato messo a soqquadro dalla polizia alla ricerca di libri "illegali".

mercoledì 7 marzo 2012

50 arresti nella città di Adana

Arrestati i giornalisti dell’Agenzia DIHA che avevano riportato gli abusi sui minori nel carcere di Pozanti. Le perquisizioni a cui è stato sottoposto l’ufficio dell’agenzia DİHA di Adana, riportano alla luce per l'ennesima volta le condizioni di precarietà in cui versa la libertà di stampa e di espressione in Turchia. I giornalisti della DIHA di Adana, sono stati i primi a scrivere in merito agli agli abusi su minori commessi nel carcere di Pozantı. Ali Bulus già arrestato e poi rilasciato il 26 dicembre 2011, è stato nuovamente fermato martedì insieme alla collega Özlem Agus,  arrestata per la terza volta in un mese. Nell’operazione di martedì 6 marzo sono state arrestate 50 persone a seguito dei raid condotti dalla polizia ai danni dell’Agenzia  DİHA, nella sede del BDP,  presso l’Associazione Cultura Democratica, l’Associazione per la Ricerca e lo Sviluppo della lingua curda (Kurdi-DER), il Centro Culturale della Mesopotamia (MKM) e in una grande numero di case di Adana. Le operazioni per mettere a tacere i giornalisti della DIHA, sono iniziate pressoché sin dal 4 aprile 2002, giorno in cui è stata fondata l’Agenzia. Ci sono numerosi giornalisti DIHA tra i 36 reporter arrestati il 20 dicembre 2011 nell’operazione che ha colpito in contemporanea Van, Diyarbakir, Istanbul, Ankara, Urfa, Adana, Mersin e Smirne. L’ufficio della DIHA di Batman è stato perquisito il 4 febbraio e il reporter Gulsen Aslan è posto agli arresti con l'accusa di far parte del KCK. Il 13 febbraio scorso, Ismet Mikailoğulları della DİHA di Diyarbakır è stato posto agli arresti nell’ambito di una maxi operazione che ha portato al fermo di oltre 200 persone. ANF ​​

Capodanno kurdo a Roma

programma completo su: europalevante.blogspot.com

martedì 6 marzo 2012

UIKI Onlus: all’Opinione Pubblica

Desideriamo informarVi in merito agli scioperi della fame, intrapresi dai politici curdi detenuti nelle carceri Turche. Il primo gruppo di scioperanti ha iniziato la protesta il 15 gennaio 2012, in occasione del 13°anniversario dalla cospirazione internazionale che ha portato alla consegna di Abdullah Ocalan alla Turchia. Tra i 400 scioperanti ricordiamo i 2 deputati del BDP, Selma Irmak e Faysal Sariyildiz, che si trovano agli arresti, a cui dal 28 febbraio si è aggiunto il collega di Urfa Ibrahim Ayhan. Numerosi esponenti dei sindacati, sindaci e membri delle organizzazioni della società civile curda, stanno aderendo allo sciopero e decine di curdi provenienti da tutta Europa, hanno proclamato uno sciopero della fame a oltranza il 1° marzo a Strasburgo. Selma Irmak, Faysal Sariyildiz e la moltitudine di persone che stanno aderendo agli scioperi della fame, chiedono il rilascio di Abdullah Oclalan e la fine delle strategie di annientamento che il Governo AKP sta attuando ai danni della popolazione Curda.

venerdì 2 marzo 2012

Turchia: 29.366 violazioni dei diritti umani nel 2011

ANF ​​/ DIYARBAKIR / AMED - Il nuovo rapporto dell'IHD (Human Rights Association) afferma che nel 2011 nella regione kurda sono state registrate 29.366 violazioni dei diritti umani, un incremento sostanziale rispetto all'anno precedente, in cui 23.520 violazioni erano state denunciate. Nella relazione è stato sottolineato l'aumento rispetto agli anni precedenti, di scontri a fuoco, vittime civili e arresti così come un aumento di oltre il 100 per cento della tortura e dei trattamenti inumani. "Purtroppo il 2011 è stato un anno intenso di guerra, invece che un anno di pace e di soluzione per la questione kurda", ha detto il segretario dell'IHD di Diyarbakır, Raci Bilici. Bilici ha anche notato che le violazioni del 2011 ricordano quelle degli anni '90 e che il paese è diventato quasi 'un campo di concentramento' a causa dei numerosi arresti di politici, giornalisti, avvocati, accademici, studenti, sindacalisti e difensori dei diritti umani. Bilici ha dichiarato che la tortura e i trattamenti inumani sia sotto custodia che per le strade è aumentato notevolmente e ha aggiunto: "L'AKP [Partito della Giustizia e Sviluppo] e la magistratura tacciono sulla tortura e la brutalità della polizia nelle strade, ma adottano un atteggiamento spietato nei confronti di coloro che stanno cercando di denunciare la tortura e la violenza". Il rapporto ha inoltre sottolineato l'alto tasso di violazioni dei diritti nelle carceri e l'indifferenza del Ministero della Giustizia. L'isolamento imposto al leader del PKK Abdullah Ocalan e gli scioperi della fame dentro e fuori le carceri per protestare contro l'isolamento di Ocalan hanno spinto l'associazione per i diritti umani ad affermare che "la politica di isolamento deve immediatamente terminare". Nella relazione vengono evidenziate le violazioni dei diritti delle donne, il sostegno insufficiente da parte dello Stato alle vittime del terremoto in Van, la questione delle fosse comuni e degli omicidi irrisolti.
Di seguito l'elenco di violazioni:

giovedì 1 marzo 2012

14 studenti universitari arrestati a Bingöl

La mattina del 29 febbraio la polizia ha effettuato raid simultanei presso le case di molti studenti dell'Università di Bingöl. 14 sono stati arrestati, la polizia ha anche sequestrato riviste e libri che si trovano nelle case perquisite. Si dice che gli arresti siano stati eseguiti su istruzioni della Procura della Repubblica di Diyarbakır. Gli studenti sono detenuti presso la caserma di polizia di Bingöl e non sono autorizzati a vedere i loro avvocati per motivi di riservatezza sull'indagine. ANF / BİNGÖL