lunedì 31 ottobre 2011

Per le vittime del terremoto di Van

 PER RICORDARE E AIUTARE LE VITTIME DEL TERREMOTO DI VAN (KURDISTAN)
L’Associazione Europa Levante e il Circolo Gianni Bosio Vi invitano
Martedì 1 novembre 2011 alle ore 21.00 in Via di Sant'Ambrogio 4 - II piano - Roma
SERATA DI MUSICA KURDA CON IL DENGBEJ (CANTASTORIE) CAFER AKARSU 
L’epopea curda trasmessa dai cantastorie regionali, i dengbej, custodi di una tradizione orale secolare. Cafer Akarsu, 23 anni, è il più giovane dengbej di Diyarbekir. Lo chiamano Sakiro Picuk. FARQIN AZAD cantante solista e membro del gruppo Koma Azad accompagnerà Cafer Akarsu.

giovedì 27 ottobre 2011

55 comuni della Regione kurda coinvolti nella campagna di aiuti per Van

Il sindaco di Diyarbakir Osman Baydemir ha dichiarato che "55 comuni consorziati al Gabb (Unione dei Comuni del sud-est dell'Anatolia) sono coinvolti nella campagna di aiuti per Van. Le Tende sono la necessità di base alla vigilia di un freddo inverno. La nostra solidarietà deve continuare per tre mesi almeno. C'è bisogno di 10 mila tende solo per Erciş. I comuni entro i confini di Diyarbakir forniranno almeno mille tende al più presto utilizzando le proprie risorseDobbiamo mobilitarci per far si che tutti possano avere riparo sotto una tenda".

Terremoto di magnitudo 5,4 nella zona di Hakkari

Un terremoto di magnitudo 5,4 ha colpito la Turchia sud-orientale ancora una volta. Il nuovo terremoto èavvenuto quattro giorni dopo quello di Van che ha ucciso più di 500 persone. Il terremoto di oggi ha colpito i distretti di Yüksekova e Hakkari, vicino al confine con l'Iraq e l'Iran, a sud della provincia di Van. Non ci sono notizie di vittime o danni. ANF ​​/ Hakkari

mercoledì 26 ottobre 2011

Rivolta nel carcere di Van

Martedì sera una scossa di assestamento ha scatenato una rivolta nel carcere di Van. Testimoni oculari parlano di fiamme e fumo che si sollevavano verso il cielo notturno, sono stati sentiti anche spari. La rivolta nel carcere si dice abbia avuto inizio quando una forte scossa di assestamento di magnitudo 5,4 ha scatenato il panico tra i detenuti. Secondo alcuni report, i detenuti hanno dato fuoco alla prigione e hanno combattuto contro le guardie perché le autorità rifiutavano di farli uscire fuori. Il carcere è stato prontamente circondato dalle forze di polizia mentre i parenti radunati fuori cercavano di capire cosa stava succedendo. Parlando fuori dal carcere, il presidente del BDP (Partito della Pace e la Democrazia) di Van Aysel Tuğluk ha detto che la gente voleva sapere cosa fosse successo: "Da quello che abbiamo sentito, i detenuti del carcere hanno chiesto il permesso di uscire all'aria dopo una scossa di assestamento. Quando il permesso è stato rifiutato, hanno reagito e incendiato alcune celle del carcere. Questo è quello che ci è stato detto. Ma abbiamo sentito spari con i nostri orecchi e ho visto che la polizia ha sparato gas lacrimogeni". ANF ​​/ VAN

Video delle tensioni fuori dal carcere di Van

120 mila tende necessarie a Van

In visita nella regione dopo il terremoto, il presidente del BDP di Van Aysel Tuğluk ha osservato che la situazione è ancora grave in Erciş e alcuni villaggi. "C'è bisogno di almeno 120 mila tende. - Ha detto - Dove sono le tasse pro terremoto raccolte finora?". Notando che nemmeno un singolo pezzo di aiuto è stato consegnato a molti villaggi, Tuğluk ha dichiarato: "Il clima è troppo freddo, le famiglie e i bambini sono in strada, in attesa di essere aiutati." Tuğluk ha affermato che le tende sono le più urgenti, le personestanno lottando per sopravvivere nelle tende di nylon che hanno creato loro stessi. "La gente è arrabbiata con i canali TV che hanno annunciato che i materiali di aiuto sono stati consegnati a tutti i villaggi. Questo non è vero e la situazione è ancora critica." Tuğluk ha sottolineato che almeno 120 mila tende sono necessare per Van, mentre la Mezzaluna Rossa ne ha a disposizione solo 40 mila. en.firatnews.eu

martedì 25 ottobre 2011

50 villaggi colpiti dal terremoto ancora isolati

La gente in Erciş sta lottando per convivere con quello che è successo domenica, quando un terremoto di magnitudo 7,2 li ha colpiti. La zona, vicino al confine con l'Iran, è remota e montagnosa, con lunghe distanze tra i villaggi, le persone vivono di pastorizia, agricoltura sementi e commercio. Erciş ha circa 100.000 abitanti. 55 edifici sono crollati, tra cui un dormitorio per studenti. Ma almeno 50 piccoli villagginon sono stati ancora raggiunti dai soccorritori. La Mezzaluna Rossa ha consegnato solo 5.000 tende per Erciş e una tendopoli è stata istituita nello stadio. Ma, secondo la Reuters, i residenti riferiscono che le tende venivano date solo ai parenti di poliziotti e soldati, una possibile fonte di tensioni, se confermatawww.firatnews.com

BDP denunciato rischio sismico 2 anni fa

Le persone che protestavano contro il governatore per la gestione della situazione del terremoto sono state attaccate dalla polizia con bombe a gas. Il numero dei manifestanti è in aumento, così come il numero di soldati e unità di polizia. La tensione era alta presso il Desk dell'unità di crisi di Erciş e Maras dove migliaia di persone hanno manifestato contro la mancanza di aiuti. Quasi 400 persone sono morte a causa del terremoto, e oggi si hanno notizie circa la demolizione di un gran numero di edifici che non sono stati costruiti secondo le norme antisismiche per le aree a rischio. In una interrogazione parlamentare da parte dell'ex Vice Presidente del BDP Fatma Kurtulan, due anni fa, il BDP aveva chiesto di considerare il rischio sismico di Van e di valutare eventuali precauzioni. Il Ministero dei lavori pubblici ha risposto il primo gennaio 2010 dicendo che "tutti i tipi di precauzioni sono state adottate per la costruzione di tutti gli edifici pubblici e privati ​​nel nostro Paese in conformità al regolamento sugli edifici in zone sismiche e le disposizioni di altre normative. "Nella sua risposta il ministro ha anche dichiarato che 14 scuole, ospedali ed edifici di servizio sono state inoltre rafforzate. Tuttavia circa 100 scuole, strutture alberghiere per insegnanti e studenti sono crollate a causa del terremoto di domenica. en.firatnews.com

Associazione Verso il Kurdistan per i terremotati

La città di Van e tutta la regione kurda della Turchia sono state colpite domenica 23 ottobre da un devastante terremoto che ha causato centinaia di vittime e feriti, distruzione di interi quartieri e villaggi, danneggiato pesantemente il patrimonio storico ed archeologico. Le condizioni della popolazione sono disperate: costrette a ripararsi nelle tende o in alloggi di fortuna, in una zona molto fredda, alle porte della stagione invernale. Abbiamo cercato i nostri amici, le bambine adottate con le borse di studio, i compagni di sempre che hanno accompagnato le varie delegazioni, ma, purtroppo, a tutt’oggi non abbiamo loro notizie: molti sono irrintracciabili, i cellulari non funzionano, né a Van, né a Bostanici.  C’è bisogno di intervenire subito, di portare aiuti e solidarietà, come abbiamo sempre fatto in tutti questi anni di lavoro in Kurdistan.

lunedì 24 ottobre 2011

Appello urgente per la città di Van

La città di Van ed i suoi dintorni, nella regione curda della Turchia, sono stati colpiti domenica da un terremoto devastante che ha causato centinaia di morti e di dispersi, migliaia di feriti, distruzioni di interi quartieri e villaggi e di beni di grande valore storico ed archeologico (Van era l’antica capitale del regno degli Urartu nell’11 secolo a. C. e centro del regno armeno di Ararat dal 1000 a.C. circa). Le condizioni della popolazione, che vivono in un’area estremamente povera, sono disperate. C’è bisogno di interventi urgenti per sostenere i soccorsi e assistere gli abitanti; occorre attivare forme di solidarietà e di cooperazione per aiutare la città e la regione in questa drammatica emergenza. Moltissime sono le richieste di aiuto che ci arrivano dalla popolazione e dalle associazioni della società civile della città. Per offrire immediatamente un aiuto è possibile contribuire con un versamento sul conto corrente bancario intestato all’Associazione EUROPA LEVANTE, che sta organizzando prime forme di sostegno alla popolazione in collaborazione con VAN DER (Associazione per la lotta contro la povertà e per lo sviluppo sostenibile) e con il patrocinio del Comune di Van.


Per il versamento i dati da utilizzare sono i seguenti:
Associazione Europa Levante
causale: Terremoto Van
Banca Popolare di Sondrio
Codice IBAN: IT13 G056 9603 2000 0000 8838 X21
Codice BIC/SWIFT: POSOIT22

per info: Associazione Europa Levante: 3273016013
europalevante

Terremoto nel Kurdistan turco


domenica 23 ottobre 2011

Demirtas: il governo è arrivato a Van solo 24 ore dopo il terremoto

Il co-presidente del BDP (partito della pace e la democrazia) Selahattin Demirtas ha dichiarato che il governo non ha raggiunto Van per 24 ore e lo ha invitato a prendere misure immediate per aiutare i cittadini della regione. Demirtas ha detto: "Abbiamo abbiamo visto persone abbandonate a se stesse perché il governo non ha ancora raggiunto i loro villaggi. Le catastrofi naturali non dovrebbero mai essere coinvolte con la politica. Tutti dovrebbero agire con solidarietà con il popolo di Erciş. Chiediamo a tutti di mostrare consapevolezza e di sostenere il popolo di Van".Un altra dichiarazione è stata fatta dalla Unità di crisi di Van presieduta dal sindaco Bekir Kaya, che ha dichiarato che le cifre relative alle vittime non erano chiare e non riflettono la verità. Facendo osservare che l'ufficio del governatore ha rifiutato la loro richiesta di fare un lavoro congiunto. www.diclehaber.com 

Terremoto in Turchia, almeno 279 morti, centinaia di dispersi

 
ERCIS, Turchia (Reuters) - I soccorritori stanno scavando per liberare le persone intrappolate sotto le case distrutte dal terremoto di ieri che ha causato almeno 279 vittime nel sudest della Turchia, a maggioranza curda. Ma il bilancio è destinato a peggiorare con oltre 1300 feriti ricoverati negli ospedali e centinaia di dispersi. Ruspe e militari si sono uniti agli sforzi per rimuovere le montagne di cemento crollato a causa del sisma di magnitudo 7.2, che ha scosso la città di Van e il paese di Ercis, nel cuore del Kurdistan turco. A Van, una città di un milione di abitanti che si affaccia su un lago circondato da montagne innevate, le ruspe stanno togliendo le macerie di un palazzo di sei piani, dove si teme che almeno 70 persone siano rimaste in trappola. Una donna accanto alle macerie di un altro palazzo di quattro piani ha detto ai soccorritori di avere parlato al cellulare con un amico sotto i detriti sei ore dopo il sisma. Il primo ministro Tayyip Erdogan è arrivato a Van e ha detto di temere per la sorte dei villaggi che i soccorritori non sono ancora riusciti a raggiungere. "Le case sono fatte di mattoni di fango e sono più vulnerabili ai terremoti. Devo dire che quasi tutti gli edifici in questi villaggi sono distrutte", ha detto in una conferenza stampa. Il vice primo ministro Bulent Arinc ha detto che il bilancio delle vittime è salito a quota 279, con oltre 1.300 feriti. Ma il ministro dell'Interno ha detto che in centinaia mancano all'appello. Al sisma principale, durato 25 secondi e verificatosi alle 12,41 ora italiana di ieri, hanno fatto seguito oltre 100 scosse di assestamento.

venerdì 21 ottobre 2011

Il BDP chiede di porre fine alla guerra

"Ogni perdita di vite umane dovrebbe indurci a più pace, non a più guerra", ha detto il BDP. I co-presidenti del Partito della Pace e la Democrazia (BDP), Selahattin Demirtas e Gültan Kışanak, hanno rilasciato una dichiarazione scritta per inviare le loro condoglianze per la perdita di 26 agenti di sicurezza nel distretto Çukurca di Hakkari il 19 ottobre, mercoledì. La dichiarazione afferma quanto segue: Noi diciamo 'basta adesso' a questa guerra e queste morti, a questo dolore e alle dichiarazioni dei governi che insistono sulla guerra e non producono una soluzione. Il governo non ha purtroppo dato una risposta positiva alle richieste e proposte avanzate dalle organizzazioni della società civile, dagli intellettuali, dalle forse democratiche e dal nostro partito per mettere a tacere le armi e per la ripresa dei negoziati negli ultimi cinque mesi, quando gli scontri sono di nuovo tornati ad accadere. Al contrario, il governo ha insistito sulle politiche di guerra dicendo che "è iniziato un nuovo periodo nella lotta contro il terrore". L'immagine dolorosa di oggi dimostra ancora una volta che la Turchia ha urgente bisogno di pace e non ha altra scelta che la pace. Dovrebbe essere obiettivo comune di tutti portare la Turchia fuori da questo quadro di scontri, fermare le morti e avviare il processo di pace. Invitiamo sia il governo sia il PKK a fermare immediatamente questa guerra senza perdere neanche un secondo di più. Le nostre madri non meritano questo dolore. Tutti noi dobbiamo mobilitarci per la fine degli scontri, dello spargimento di sangue in corso e per il cammino della Turchia verso un processo di pace onorevole. L'unico via per prevenire il dolore passa attraverso il rafforzamento delle basi per il dialogo e la negoziazione.  Ogni vita persa dovrebbe indurci a più pace, non più guerra. Esortiamo il governo e l'Assemblea ad unire le mani e a coordinarsi con l'obiettivo di trovare una soluzione intera e fondamentale al problema e mettere fine a questo profondo dolore ".  ANF/News Agency

giovedì 20 ottobre 2011

Diecimila uomini pronti per un'operazione di terra

Notizie contrastanti arrivano circa una offensiva terrestre da parte dell'esercito turco nella regione federale del Kurdistan. Circa 10.000 soldati stanno prendendo parte all'operazione lanciata dopo gli attacchi simultanei di ieri ad opera del PKK che hanno lasciato sul campo 24 soldati morti, il PKK nega che l'esercito turco sia entrato nel nord dell'Iraq. Un generale turco ha dichiarato: "In seguito a questi attacchi, una grande offensiva di terra sostenuta da attacchi aerei è stata lanciata in cinque zone distinte all'interno del paese e fuori dai confini con 22 battaglioni composti da unità di commando e operazioni speciali per trovare i membri del PKK". Il primo ministro Recep Tayyip Erdogan in una conferenza stampa teletrasmessa a livello nazionale ha detto "il nostro obiettivo è quello di ottenere risultati con questa operazione", "L'esercito è pronto per lo svolgimento di tale operazione, sia dal cielo che da terra". ANF ​​/ NEWS DESK

Ondata di arresti

NEWSCENTRE (DİHA) - Nuovi arresti e detenzioni ad Ankara, Urfa, Aydın, Muğla, Mardin e Kırıkkale. Privati ​​cittadini e politici in carica pubblica continuato ad essere arrestati e detenuti nelle città di tutta la Turchia. A Diyarbakir quattro delle sette persone arrestate in connessione con una bomba scoperta nel Stazione Kırıkkale il 20 settembre scorso, sono stati accusati di  "essere membri di un'organizzazione illegale" con "l'obbiettivo di distruggere lo Stato", sono stati arrestati tre giorni fa. Ad Ankara la polizia ha arrestato il segretario dell'IHD (associazione per i diritti umani) di Siirt,  Zana Aksu a casa sua. Secondo i rapporti, è stato arrestato in relazione ad una ondata di arresti condotti dalla polizia di Aydın. Ad Urfa la polizia ha effettuato una serie di incursioni nelle case questa mattina ed è stato riferito che almeno cinque persone sono state arrestate, tra cui tre studenti universitari. Un numero enorme di cittadini sono stati arrestati durante incursioni casa per casa, con l'accusa di aver organizzato o partecipato alle ultime manifestazioni contro l'isolamento del leader del PKK Abdullah Ocalan. Ad Aydın, più di 10 persone, tra cui il presidente della locale sezione del BDP (Partito della Pace e la Democrazia) Necmettin Uçar sono stati presi in custodia. A Mardin, Diyarbakir e Tatvan 13 studenti universitari sono stati trasferiti alla Questura di Muğla e a Nusaybin il Vice Sindaco Ayhan Doğan è stato arrestato dalla polizia. A Kiziltepe, un altro distretto di Mardin, almeno quattro cittadini, tra cui tre membri del Consiglio Comunale sono stati presi in custodia e a Idil un consigliere comunale è stato arrestato.

mercoledì 19 ottobre 2011

Bombe turche sul Pkk

26 morti e 16 feriti: è il bilancio tragico degli scontri fra milizie di Ankara e guerriglieri del Pkk, il Partito dei lavoratori curdi, ad Hakkari e Cukurca, nel Sud Est della Turchia, nella notte fra il 18 e il 19 ottobre e sino alle prime ore della mattina del 19. I curdi hanno attaccato almeno otto obiettivi fra edifici appartenenti alle forze dell'ordine e quelli dell'esercito turco. Secondo l'emittente Ntv vi sono stati scontri a fuoco risoltisi con la strage alla quale il governo di Erdogan ha reagito sia con l'invio di speciali commando che sono penetrati per quattro chilometri nel Kurdistan iracheno sia con bombardamenti aerei. Il bilancio della reazione fra le schiere curde era, a mezzogiorno del 19 ottobre, di 15 vittime. Nel contempo il premier turco Recep Tayyip Erdogan e il ministro degli Esteri Ahmet Davutoglu hanno annullati i rispettivi impegni in Kazakistan e in Serbia. Ankara aveva già pianificato un attacco contro le roccaforti curde ai confini con l'Iraq, ma attendeva che Baghdad risolvesse da sé la questione snidando i terroristi. www.lettera43.it

lunedì 17 ottobre 2011

Minoranze Unite in una "democrazia del popolo"

Ankara - BiA News Center - All'incontro di due giorni ad Ankara del primo congresso del HDK (Democrazia del popolo) hanno partecipato 800 delegati provenienti da 20 regioni diverse, molti membri di partiti politici, organizzazioni non governative e sindacati. Democrazia del popolo (HDK) ha tenuto la sua prima riunione su appello del deputato indipendente del Blocco Lavoro, Democrazia e Libertà di Mersin, Ertuğrul Kürkçü, dei copresidenti del BDP (partito della Pace e la Democrazia), Gültan Kışanak, Levent Tüzel e Sirri Sureyya Önder. Più di 800 delegati provenienti da 20 regioni diverse hanno partecipato alla riunione.Turchi, Laz, siriaci, arabi, armeni, circassi, georgiani, aleviti, nusayri, rom, greci, pomaci, africani e delegati Yezidi sono stati accolti nelle loro lingue madri. Un appello dal titolo "Siamo uniti!" è stato distribuito nella sala riunioni in 13 lingue diverse. Questi i temi dell'iniziativa: "Uniti per una soluzione pacifica e democratica della questione kurda", "uniti contro l'omofobia e la transfobia", "uniti contro gli attacchi e l'invasione dell'imperialismo", "uniti per l'uguaglianza e la libertà dei popoli e delle religioni", "uniti contro la disuguaglianza e la discriminazione di genere di dominio maschile", "uniti per la democrazia". Il Consiglio del Congresso sarà presieduto da Akin Birdal del BDP. I membri elettivi del Consiglio sono l'accademico Fatma Gök, il giornalista Inci Hekimoğlu, Suavi e Ümit Şahin del partito dei Verdi. La due giorni di convegno ha lo scopo di discutere il progetto di statuto dell'iniziativa, per definire i dettagli dei loro obiettivi e le aree di lotta e per affrontare questioni come diventare un partito politico. bianet.org

Hakkari corteo funebre attaccato dalla polizia

Hakkari - I funerali di un guerrigliero delle HPG (forze di difesa popolare) sono stati attaccati dalla polizia turca con granate a gas e cannoni ad acqua. Migliaia di persone stavano partecipando alla cerimonia quando la polizia ha attaccato il corteo funebre. Attualmente gli scontri continuano in vari quartieri della città. ANF ​​News Agency

sabato 15 ottobre 2011

Kurdistan

Sirnak - 10 bambini sono stati arrestati a Sirnak, Cizre e Uludere a seguito di incursioni della polizia casa per casa. Il presidente della locale sezione del Maya DER era stato arrestato nella stessa operazione ed è stato rilasciato.

giovedì 13 ottobre 2011

A coloro che si nutrono di rabbia e ci hanno resi impotenti

"La Turchia è un mosaico di culture, etnie, religioni diverse, e di civiltà antiche e presenti. Sembra quindi ironico che è qui in Turchia che tutti sono costretti all'interno di un modello omogeneo; è qui che persone con diversi punti di vista sono state ridotte al silenzio; qui che persone che si battono per il loro patrimonio culturale e per i diritti umani vengono calpestate. Negare a qualsiasi popolo la propria appartenenza culturale e la propria lingua è l'opposto della democrazia e del comportamento civile". Muharrem Erbey avvocato e attivista dei diritti umani curdo. leggi su kurdish-info 

Siria: Meshal Tammo, un leader scomodo

Damasco, 09 ottobre 2011, Nena News – Oltre 50mila curdi siriani hanno partecipato ieri ai funerali di Meshal Tammo, portavoce del partito curdo siriano “Movimento per il futuro”, ucciso venerdi’ sera nella sua casa a Qamishly, nella regione di Haseka, nel nord est della Siria. Le forze armate siriane hanno aperto il fuoco sulla folla facendo almeno 5 morti. Altri 8 morti si sono avuti tra Hama, Homs, Dumair e Duma. Le autorita’ di Damasco invece riferiscono di sette militari uccisi ieri dai rivoltosi a Hama. leggi tutto su nena-news.it 

Siria, assassinato leader kurdo

Venerdì 7 ottobre 2011, tre giorni dopo il via libera dato dal Consiglio di sicurezza ad andare avanti con la repressione, Mesh'al Tammo, esponente di primo piano della minoranza kurda siriana e cofondatore del Consiglio nazionale, la neonata formazione politica di opposizione, è stato ucciso da sconosciuti a Qamishly, nei pressi del confine con la Turchia. Nell'agguato sono rimasti gravemente feriti il figlio di Mesh'al al Tammo, Marcel, e un'attivista kurda, Zaheda Rashkilo. Gli attivisti siriani hanno accusato le autorità di aver colpito Mesh'al al Tammo perché aveva mobilitato la minoranza kurda nelle proteste antigovernative. Secondo il governo, ad uccidere colui che è stato definito un "martire" sono stati "terroristi armati". Nell'ultimo fine settimana sono stati uccise almeno 51 persone, portando a oltre 2400 il numero delle vittime registrato da Amnesty International a partire dalla metà di marzo. Mesh'al al Tammo era un ex prigioniero di coscienza adottato da Amnesty International. Era stato in carcere dall'agosto 2008 al marzo di quest'anno. L'8 settembre era scampato a un tentato omicidio, mentre il 7 ottobre un altro esponente del Consiglio nazionale, Riad Seif, aveva subito la frattura di un braccio durante un agguato.

mercoledì 12 ottobre 2011

Chiesti 45 anni di carcere per Leyla Zana

I pubblici ministeri hanno chiesto un totale di 150 anni di reclusione per i deputati del BDP Leyla Zana, Nursel Aydogan e il candidato indipendente Aysel Tuğluk. Sotto accusa i discorsi che hanno tenuto prima delle elezioni e durante la cerimonia funebre di un guerrigliero. Le accuse emesse dall'Ufficio del procuratore generale di Diyarbakır e accettate dalla 7a Alta Corte penale chiedono 45 anni di carcere per Leyla Zana con l'accusa di "diffusione e propaganda per l'organizzazione", per essersi "opposta alla legge sulle riunioni e le manifestazioni" e  per aver "commesso un crimine per conto dell'organizzazione pur non essendo un membro dell'organizzazione".  Un totale di 72 anni di reclusione per Nursel Aydogan che è stato accusato di "diffusione e propaganda per l'organizzazione" e per aver "commesso un crimine per conto dell'organizzazione pur non essendo un membro dell'organizzazione".  Fino a 33 anni di carcere sono stati richiesti per il candidato indipendente di Van Aysel Tuğluk. ANF ​​News Agency

giovedì 6 ottobre 2011

La polizia turca attacca scuola elementare

Sirnak (DİHA) - Sette studenti di età compresa tra gli 8 e i 12 anni, sono stati ospedalizzati a causa di una bomba a gas lanciata dalla polizia mentre stavano giocando nel giardino della scuola Elementare Süleyman Demirel a Silopi, in provincia di Şırnak. Altri studenti e le loro famiglie hanno protestato per l'attacco e la polizia ha bloccato la strada di fronte alla scuola. Il Dirigente scolastico e gli insegnanti hanno convinto i manifestanti a tornare a scuola. La polizia ha affermato che uno studente aveva lanciato una pietra contro un veicolo corazzato della polizia che stava passando nelle vicinanze.

La foto della vergogna

La foto è stata inviata all'agenzia kurda ANF ed è chiaramente una minaccia per il popolo kurdo. Non è chiaro dove e quando la foto è stata scattata, ma il contenuto è inconfondibilmente una intimidazione al popolo kurdo. Essa mostra i corpi senza vita di due guerriglieri, legati con una corda, di fronte a un monumento dedicato al fondatore della Repubblica turca, Mustafa Kemal Atatürk. Il busto di Atatürk reca lo slogan della Repubblica, "Felice è colui che può dire sono turco". Dietro c'è un altro slogan, "Un paese non può essere diviso". La foto è inquietante e ricorda che nulla è cambiato per quanto riguarda l'approccio dello stato verso le legittime richieste dei kurdi. Abbiamo deciso di pubblicarla perché crediamo che merita una risposta dalle massime autorità. La democrazia inizia con la giustizia. en.firatnews.com

martedì 4 ottobre 2011

Funerale attaccato dalla polizia

Il funerale di Sadik Kaya (Rojhat) guerrigliera delle HPG (Forze di Difesa Popolare) si è trasformato in un campo di battaglia, quando la polizia ha arrestato almeno 120 persone presenti alla cerimonia. Kaya ha perso la vita in uno scontro a Pazarcik (provincia di Maras). Doveva essere sepolta a Mersin, nel cimitero Güneykent, ma la polizia ha attaccato la folla con gas lacrimogeni e ha arrestato 120 persone, tra cui il presidente della sezione locale del BDP (Partito della Pace e la Democrazia) Cihan Yılmaz.

Firenze: Corteo per Abdullah Öcalan!

7 ottobre 2011 a Firenze Il corteo partirà dal parco S.M.N per le ore 15.00 proseguirà fino in Piazza Cavour davanti alla Prefettura, e proseguirà per Piazza Duomo.
• Fine della tortura e dell'isolamento; Imrali deve essere chiusa!
• Fine immediata dei bombardamenti e delle operazioni militari!
• Inizio immediato di un negoziato per una soluzione politica del conflitto!
• Dialogo, non violenza: libertà per Abdullah Öcalan, pace in Kurdistan!