giovedì 2 giugno 2011

Hatip Dicle, candidato attualmente in prigione, scrive ai suoi elettori

Il candidato kurdo del blocco per il Lavoro, la Democrazia e la Libertà Hatip Dicle ha inviato una lettera ai suoi elettori diffusa in un incontro pubblico in suo favore a Dicle, un distretto di Diyarbakır. Zübeyde Zümrüt, attivista del Movimento delle donne libere e democratiche (DÖKH) ha letto la lettera. Dicle nella lettera si è rivolto ai cittadini di Lice definendoli “persone di onore e combattenti”, e ha continuato: “Questa elezione è diversa dalle precedenti dal momento che il movimento per la libertà vi sta prendendo parte con altri partiti politici kurdi e turchi. Abbiamo dato vita a una organizzazione-ombrello che ci rende più forti. Il partito di governo (AKP, partito della giustizia e del progresso) continua a fare molte promesse. Ma non ne hanno mai mantenuta una. D'altra parte, lo stesso AKP sta facendo uno sforzo enorme per distruggere il nostro movimento per la libertà. E' tempo di dare una lezione all'AKP dentro le urne. Dobbiamo mostrare che ne abbiamo abbastanza”.

In seguito è stata scoperta una scultura dedicata a Ceylan Önkol, di 13 anni, uccisa un anno fa da un colpo di obice mentre pascolava il gregge di famiglia nei pressi del suo villaggio. Hatip Dicle ha già passato dieci anni in prigione prima di essere nuovamente posto in custodia. Se verrà eletto, dovrà essere rimesso in libertà secondo la legge. 
Hatip Dicle è nato nel 1955. Il suo caso è stato inoltrato alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo insieme al caso del Partito della Democrazia (Demokrasi Partisi - DEP), di cui è stato presidente fino al suo scioglimento dalla Corte Costituzionale nel 1994. Il DEP era stato fondato il 7 maggio 1993, e raccolse l'adesione di 18 membri del Parlamento turco in precedenza membri del Partito del lavoro del popolo (Halkin Emegi Partisi - HEP), a sua volta sciolto nel luglio 1993, e che erano stati eletti nel 1991 come candidati del Partito Socialdemocratico (SHP). Il 2 novembre 1993 il procuratore supremo ha istruito un caso per lo scioglimento del DEP con l'accusa di aver infranto alcuni principi costituzionali e la legge sui partiti politici in una dichiarazione scritta resa dal suo comitato centrale e attraverso i discorsi del suo ex-presidente in due incontri in Germania e in Iraq. Gli avvocati del DEP chiesero di avere un'audizione presso la Corte Costituzionale, argomentando nelle loro richieste che sarebbe stato contrario alla normativa internazionale sciogliere il partito e contestando la legalità e il valore di prova dei video registrati nel corso degli incontri incriminati. Il 16 giugno 1994 la Corte Costituzionale decretò lo scioglimento del DEP con l'accusa di attività tendenti a minare l'integrità territoriale della nazione. A Dicle e altri 13 membri del DEP che sedevano nell'assemblea nazionale turca fu revocato il mandato parlamentare.
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ANF / LICE