lunedì 20 giugno 2011

KCK: due condizioni da soddisfare per estendere il cessate il fuoco.

Nel dichiarare che l'attuale situazione di conflitto dovrebbe assolutamente cessare per assicurare un solido progresso verso una soluzione costituzionale, la presidenza del Consiglio Esecutivo della Confederazione Democratica del Kurdistan (KCK) ha dichiarato che gli sforzi unilaterali non sono sufficienti per portare all'inizio di un processo che porti ad una soluzione, almeno fino a quando esercito e polizia non pongano fine alle loro operazioni.
Si osserva come le valutazioni e le richieste del leader kurdo Ocalan "siano senza dubbio giuste e appropriate. Come movimento, abbiamo valutato attentamente questi appelli e abbiamo preso la decisione di fare la nostra parte e assumerci le nostre responsabilità in questo senso".

Ocalan ha chiesto una estensione del cessate il fuoco e inoltre ha fatto appello al parlamento per essere convocato e messo nelle condizioni di fare pienamente la sua parte nella ricerca di una soluzione pacifica alla questione kurda.

DUE SONO LE CONDIZIONI IMPORTANTI PER UN PROCESSO IN CUI NON ABBIA POSTO IL CONFLITTO
Il comunicato del KCK evidenzia che "consideriamo dunque cruciale la necessità di un processo in cui non abbia posto il conflitto, per lo sviluppo di un processo che porti ad una soluzione".

Le due condizioni illustrate dal KCK sono le seguenti: "All'inizio della nuova legislatura, il parlamento turco dovrebbe fare un appello al leader del popolo kurdo Abdullah Ocalan per fare la sua parte nel processo di soluzione democratica e costituzionale al problema più importante e strategico della Turchia, la questione kurda, e il parlamento dovrebbe creare le condizioni appropriate in tal senso".

La seconda condizione è stata illustrata come segue: "Annunciare che la soluzione della questione kurda dovrebbe essere fondata sul dialogo e per vie pacifiche, non sulla distruzione e sulla eliminazione, e che le operazioni di polizia e le operazioni militari cessino; il Primo ministro o rappresentanti dell'autorità statale dovrebbero dare il via al processo in nome del Governo e della repubblica di Turchia".

ANF / NEWS DESK