Appello della Rete italiana di solidarietà con il popolo kurdo.
Il 22 giugno, in Turchia, il Consiglio supremo delle elezioni ha deciso di negare al deputato Hatip Dicle il suo legittimo mandato parlamentare. Hatip Dicle è il deputato che ha ottenuto più voti a Diyarbakir, circa 80.000; già deputato negli anni ’90, condannato a dieci anni di carcere insieme all’altra parlamentare Leyla Zana, per aver parlato di fratellanza e pace in kurdo - è attualmente in carcere dal 24 dicembre 2009, accusato di sostegno al terrorismo per aver chiesto una soluzione negoziale alla questione kurda. Al suo posto entrerà in parlamento una candidata dell'AKP, il partito di governo, in spregio alla volontà degli elettori.
I deputati del Blocco del BDP hanno deciso di non giurare al parlamento in risposta a questa grave provocazione, che ha avuto come conseguenza di riempire le piazze di molte città del Kurdistan con proteste popolari, represse dalla polizia. La risposta è stata di escludere dal mandato parlamentare anche altri tre deputati eletti con il blocco del Lavoro, della Democrazia e della Libertà e attualmente in carcere, Selma Irmak, Faysal Sarıyıldız e Kemal Aktas, perchè secondo la Corte di Diyarbakir che decide del loro caso, nel corso delle udienze del loro processo si sono espressi in lingua kurda.
Nel silenzio della stampa internazionale in Turchia in questi ultimi 15 giorni (precisamente dalle elezioni politiche del 12 giugno) si sono consumate dunque in rapida successione la vittoria del blocco kurdo e della sinistra (che ha eletto 36 deputati in parlamento), la vittoria a metà del partito di governo islamista AKP (partito della giustizia e sviluppo) guidato da Erdogan, un golpe nei confronti della democrazia. Il tutto in soli quindici giorni.
Facciamo appello in Italia a tutte le forze democratiche - politiche, sociali, civili – e a tutti gli organi di informazione liberi e indipendenti perchè si costruisca una campagna di sostegno politico prima di tutto ai deputati eletti e scippati del loro mandato parlamentare e per impegnare lo stato turco in un percorso che porti ad una soluzione pacifica e democratica della questione kurda come richiesto da tutti i settori della società kurda ed espresso chiaramente con il voto dello scorso 12 giugno, scongiurando quello che si annuncia come un conflitto voluto dal governo di Ankara.
Per sostenere Hatip Dicle si può firmare la dichiarazione che si può leggere all'indirizzo http://www.azadiya.blogspot.com/
Rete Kurdistan Roma
Rete italiana di solidarietà con il popolo kurdo