venerdì 14 dicembre 2012

Ancora divieti per gli avvocati di Ocalan

Le autorità turche hanno ancora una volta negato il permesso agli avvocati del leader curdo Abdullah Ocalan di visitare il loro cliente nel carcere di Imrali. Gli avvocati Mazlum Dinc, Rezan Sarica e Hüseyin Boğatekin hanno fatto appello alla Procura della Repubblica di Bursa, che ha respinto il ricorso affermando che il funzionamento dei traghetti tra la terraferma e l'isola era ancora una volta fuori servizio. Ad Abdullah Öcalan è stato negato l'incontro con i suoi avvocati dal 27 luglio 2011 (per 503 giorni), per motivi di "traghetto difettoso, condizioni meteorologiche avverse, giorno festivo". ANF ​​/ BURSA

mercoledì 12 dicembre 2012

L'Olanda arresta 55 ragazzi kurdi La Turchia chiede, l'Europa obbedisce?

Il 6 dicembre scorso, nella cittadina olandese di Zeeland, sono stati tratti in arresto 55 giovani che festeggiavano l'anniversario della fondazione del movimento di liberazione kurdo, chiedevano la fine dell'isolamento in carcere per il presidente Abdullah Őcalan e l'avvio di un negoziato che porti a uno statuto per il Kurdistan in Turchia. Dopo la Francia e la Germania, quindi, che si distinguono per lo zelo con cui reprimono le proteste dei kurdi residenti nei rispettivi paesi, anche l'Olanda mostra di lasciarsi condizionare dalla Turchia, passando sopra alla sua stessa tradizione di tolleranza verso la libertà di pensiero e di espressione. Mentre la maggior parte dei giovani è stata rilasciata, nove sono ancora in stato di arresto e dovranno comparire innanzi alla corte di Rotterdam con l'accusa di sostenere un movimento “terroristico”, lo stesso tipo di accusa con cui la Turchia processa e reprime l'opposizione kurda nel proprio paese. Solo negli ultimi cinque giorni sono state tratte in arresto in Turchia 155 persone con accuse simili; dal 2009 ad oggi sono state incarcerate circa 10.000 persone. E ora cominciano a fioccare le condanne: il 10 dicembre scorso Ferit Çelik, sindaco di Karliova nella provincia di Bingől, insieme a un consigliere comunale e a un dirigente locale del BDP (Partito della Pace e della Democrazia) sono stati condannati a 8 anni e 9 mesi di reclusione per sostegno a un'organizzazione “terroristica”. Per mostrare la propria solidarietà nei confronti dei giovani arrestati e per ribadire la pacifica volontà e determinazione nel chiedere i propri diritti fondamentali, negati e repressi nel proprio paese, che li vede costretti all'esilio in Europa, la comunità kurda in Italia invita i cittadini a partecipare a un presidio davanti all'ambasciata olandese
venerdì 14 dicembre dalle 11.00 alle 13.00 
via Aldrovandi angolo via Michele Mercati - Roma
Comunità kurda di Roma - Rete italiana di solidarietà con il popolo kurdo 
Per contatti: retekurdistanroma@gmail.com


martedì 11 dicembre 2012

Nuova mozione parlamentare contro i deputati del BDP incarcerati

E’ stata presentata al Parlamento una nuova mozione per la revoca dell'immunità parlamentare ai tre deputati del Partito per la Pace e la Democrazia (BDP) İbrahim Ayhan, Gülser Yıldırım e Selma Irmak. La mozione segue un’altra recentemente predisposta dal Primo Ministro con il fine di revocare l’immunità parlamentare a nove deputati del BDP e al co-presidente del Congresso della Società Democratica (DTK) e deputata indipendente Aysel Tuğluk. L’indagine, avviata dal procuratore di Diyarbakır Ahmet Karaca il 2 Maggio 2012, accusa i deputati del BDP di "propaganda in favore di un'organizzazione illegale" e cita come esempio le dichiarazioni della deputata incarcerata Yıldırım Gülser, che ha annunciato la sua partecipazione allo sciopero della fame che i prigionieri politici kurdi hanno iniziato il 12 settembre e che si è concluso il 18 novembre, quando il leader del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) Abdullah Öcalan ha invitato i detenuti a fermarsi. Anche il discorso di Selma Irmak, parlamentare del BDP di Şırnak, pronunciato ad Ankara l'8 febbraio 2008 quando la stessa ricopriva la carica di co-presidente del Congresso della Società Democratica (DTP), è stato presentato come “prova”. La distribuzione delle mozioni al Parlamento sono: 762 contro il BDP, 85 contro il CHP (Partito Repubblicano del Popolo), 66 contro l´AKP al Governo (Partito per la Giustizia e lo Sviluppo) e 21 contro il MHP (Partito del Movimento Nazionalista). Le mozioni contro i deputati del BDP sono costituite principalmente da accuse quali "diffusione di propaganda e appartenenza ad un´organizzazione illegale", "opposizione alla legge sui raduni e le manifestazioni" e "favoreggiamento del crimine", mentre i membri dell'AKP sottoposti a mozioni sono accusati di manipolazione, corruzione e falso. ANF / ANKARA

giovedì 6 dicembre 2012

Turchia, l'impero della paura!

ActuKurde - Più di 1.000 persone, per lo più kurdi, sono stati arrestati nel corso del mese di novembre. Tra questi, più di 230 bambini e circa 300 studenti e alunni. "L'ambiente creato è l'impero della paura. Criminalizzando l'intera società, le autorità creano nuove paure" denuncia l'Associazione dei Diritti Umani (IHD). Dal 2009, le autorità turche si sono impegnate in una caccia alle streghe contro i kurdi e tutti gli altri avversari che sostengono la causa kurda. La Turchia ha battuto ogni record negli ultimi anni per quanto riguarda gli arresti per motivi politici, che non hanno mai raggiunto un tale livello dopo la creazione della Repubblica Turca. "Il più grande crimine commesso da queste persone è esprimere le proprie opinioni o fare opposizione alle autorità per difendere le loro idee. Pensare, parlare ora sono considerati più pericolosi della fantomatica struttura illegale", ha dichiarato ad ActuKurde, Raci Bilici segretario della sezione IHD di Diyarbakir, la capitale del Kurdistan turco. Almeno 1.039 persone sono state arrestate nel corso del mese di novembre 2012, si tratta di un record. La maggior parte di queste sono state arrestate durante le incursioni di polizia contro il principale partito curdo il BDP, le organizzazioni della società civile, gli uffici comunali, e durante le manifestazioni a sostegno dei prigionieri in sciopero della fame. Maxime Azadi