giovedì 23 giugno 2011

Congresso della Società Democratica

La riunione del DTK (Congresso della Società Democratica) si è conclusa con una dichiarazione in sette punti rilasciata dall'organizzazione.  Ahmet Türk, il co-presidente del filo-kurdo Congresso della Società Democratica (DTK), ha definito la decisione del consiglio supremo delle elezioni “né morale né legale. Questa è una decisione – ha aggiunto – che trascinerà la Turchia nel caos”. E ha aggiunto: “la nazione è responsabile del mantenimento di questa mentalità, che blocca gli sforzi per la democrazia”.
I deputati eletti del Blocco per il Lavoro, la democrazia e la Libertà si riuniranno domani (23 giugno) sia per valutare l'appello del DTK sia per decidere le prossime mosse. Il DTK ha chiesto al BDP (Partito della Pace e della Democrazia) di non entrare in parlamento. Il BDP ha affermato che una decisione sarà presa domani durante la riunione dei deputati.
 

La dichiarazione del DTK si articola nei seguenti 7 punti:

1- Invitiamo il governo dell'AKP e il principale partito di opposizione in particolare a prevenire questa ovvia provocazione e a revocare assolutamente la decisione presa, inoltre invitiamo la grande assemblea nazionale a prendere urgentemente nelle proprie mani la situazione e ad aprire la strada a un processo democratico.

2 – Per la revoca urgente della decisione e per l'apertura di una strada che assicuri la rappresentanza democratica del nostro popolo attraverso il signor Hatip Dicle, noi chiediamo al nostro popolo di organizzare manifestazioni civili e democratiche in ogni luogo con uno spirito di mobilitazione patriottica.

3 – Come struttura civile e politica più rappresentativa del Kurdistan, il nostro congresso fa appello a tutte le sue componenti, organizzazioni e istituzioni, organizzazioni della società civile, singoli individui e opinion leaders a mostrare il loro più trasparente atteggiamento contro questa decisione fascista e a promuovere le loro attività democratiche.

4 – Allo stesso tempo, facciamo appello a tutte le nostre componenti per adottare tutte le istituzioni previste dall'Autonomia Democratica che è il progetto di soluzione del nostro popolo approvato attraverso il risultato elettorale e per implementarlo in tutti gli aspetti inclusa la proclamazione del processo di costruzione.

5 - In accordo con la decisione del nostro più importante partito, il BDP, che “nessuno degli eletti entrerà in parlamento se ne mancasse anche solo uno”, raccomandiamo urgentemente alla gente di pubblicizzare e dichiarare chiaramente la loro libera scelta alla Turchia e all'opinione pubblica mondiale.

6 – Con la consapevolezza che questa decisione antidemocratica è un duro colpo alla fratellanza fra i popoli, invitiamo tutti gli intellettuali, i democratici, le forze progressiste e rivoluzionarie della Turchia, il blocco del Lavoro, della democrazia e della Libertà in particolare, a stare a fianco della resistenza del nostro popolo per la libertà e la democrazia.

7 – Invitiamo tutte le organizzazioni per i diritti umani e la democrazia nel mondo, l'Unione Europea, la Commissione Europea, le Nazioni Unite in particolare, a esprimere la loro forte condanna nei confronti del governo e dello stato turco che perseguono una politica di distruzione e di negazione nonostante da parte nostra si insista indefinitamente su mezzi pacifici e democratici per risolvere la questione kurda, e a chiedere la revoca della decisione.
ANF / DIYARBAKIR