martedì 31 maggio 2011

Diyarbakir dice no ad Erdoğan

NEWSCENTRE (Diha) Diyarbakir è pronta a protestare contro il Primo Ministro Erdoğan, che vi si recherà in visita domani. Erdogan dovrà affrontare la realtà kurda quando non sarà accolto dai residenti di Diyarbakir e dovrà parlare ai campi vuoti come gli è capitato ad Hakkari una settimana fa. "Non sono state adottate misure per la soluzione della questione kurda e la democratizzazione del paese è lontana. La visita del primo ministro a Diyarbakir non avrà alcun significato se non proporrà qualcosa di nuovo", hanno dichiarato i sindaci di Diyarbakir e dei suoi distretti in un comunicato emesso lunedì. "Alla luce di questi sviluppi, chiediamo al governo e a tutti gli enti competenti di prendere provvedimenti verso la soluzione della questione kurda", si legge nella nota. I sindaci locali accusano il governo di Erdogan di rimanere indifferente allo sviluppo della regione e di non dare voce alle esigenze dei residenti locali, compresa l'istituzione di una "autonomia democratica" nella regione. "I curdi vogliono la determinazione del loro status attraverso una costituzione democratica". www.diclehaber.com/2 

Ankara: Un manifestante morto durante le proteste contro Erdogan

Ankara - Un insegnante in pensione Metin Lokumcu di 54 anni è morto per un attacco di cuore quando la polizia ha aggredito la folla di persone riunite per protestare contro un comizio elettorale del primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan a Hopa in provincia di Artvin. La polizia ha lanciato lacrimogeni e usato idranti per disperdere la folla.

Diyarbakir al Primo ministro Erdoğan: non venire!

Il messaggio è forte e chiaro. La gente di Diyarbakir ha detto al Primo ministro Recep Tayyip Erdoğan: non venire. Dopo il fiasco nel resto delle città kurde, domani Erdogan potrebbe tentare un colpo di teatro a Diyarbakir. Potrebbe, perché tutte le indicazioni suggeriscono che in effetti il ​​primo ministro ha poco altro da aggiungere a ciò che ha detto ad Hakkari e Van. Il suo approccio alla questione kurda e il suo approccio nei confronti del popolo kurdo è stato di arroganza e un certo fastidio. Che in altre parole equivale a dire che il Primo Ministro ha mostrato fastidio verso un terzo della popolazione del suo paese. Non è esattamente piacevole. E infatti al ​​popolo kurdo non piace neanche un pò. Così il messaggio che ha inviato è forte e chiaro. Mentre il Primo Ministro era in giro per le città kurde, il popolo semplicemente non si è presentato, ha chiuso i negozi e svuotato le strade.

lunedì 30 maggio 2011

Sedici anni fa la prima manifestazione delle madri del sabato

Sedici anni fa, il 28 maggio 1995, un gruppo composto per la maggior parte da donne di differenti età si riunì in piazza Galatasaray, nella zona centrale di Istanbul chiamata Taksim, sedendosi di fronte alla scuola Galatasaray. Tenevano fra le mani ritratti prevalentemente di uomini di diverse età. Sulle fotografie il nome e una parola che sarebbe diventata nota anche agli stranieri, kayip, scomparso. Le Madri del sabato, come si sono definite per via dei loro incontri in piazza Galatasaray (e più avanti in molte altre piazze) ogni sabato, cominciarono le loro veglie settimanali 16 anni fa. Sono state molestate, attaccate, ferite, picchiate, arrestate. Ciononostante sono lì ogni sabato per reclamare giustizia per il loro parenti scomparsi.

venerdì 27 maggio 2011

O libertà o niente!

I candidati del blocco Lavoro, Democrazia e Libertà in corsa per le elezioni politiche del 12 giugno hanno accellerato il lavoro per il rush finale. Mancano 16 giorni e l'entusiasmo è in aumento. Sono in migliaia mobilitati in molte città con lo slogan comune: "O libertà o niente" La gente a Diyarbakir, Mardin, Siirt, Antep, Bingol, Sirnak, Adıyaman, Adana, Mersin, Osmaniye, Hatay, Van, Hakkari, Agri, Ardahan, Erzurum, Iğdır ha organizzato manifestazioni di massa per sostenere i candidati indipendenti in tutta la Turchia. Le grandi folle e l'entusiasmo dimostrano il sostegno e la fiducia nei candidati, compresi coloro che sono attualmente in carcere. Idris Baluken è uno di loro. Era stato arrestato quasi due anni fa, durante le operazioni congiunte di polizia e governo contro i politici curdi. Baluken sarà liberato se ottiene abbastanza voti per entrare in Parlamento. Ecco perché i residenti di Bingol, la città di Baluken, sono tra i più coinvolti nel lavoro elettorale. I cittadini hanno promesso di liberarlo con il loro voto e portarlo in parlamento come loro rappresentante per cambiare il destino della città.

giovedì 26 maggio 2011

Roma: Convegno detenzione e tortura a carico di minori

Il caso dei minori palestinesi e kurdi nelle carceri israeliane e turche.
Promosso dall’Associazione Umanitaria Medici contro la Tortura onlus, in  collaborazione con la  Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese, UIKI onlus ed Associazione Europa Levante – intende portare all’attenzione dell’opinione pubblica l’ignominiosa pratica di detenzioni arbitrarie e di torture attuata a carico anche di minori in due Stati  mediterranei quali Israele e Turchia, che pure ambiscono a far parte dell’Unione Europea.

Leyla Zana: condizioni per l'autonomia

Leyla Zana candidata indipendente del blocco Lavoro, Democrazia e Libertà per Diyarbakır, ha risposto alle dichiarazioni del leader del CHP (Partito Repubblicano del Popolo), Kemal Kılıcdaroglu circa l’Autonomia regionale, elencando le tre condizioni poste dal movimento kurdo: "come i loro figli, i nostri bambini riceveranno anche l'istruzione nella lingua madre. La nostra bandiera gialla, rossa e verde sarà accanto alla loro bandiera. Non manchiamo di rispetto a nessuna bandiera, ma vogliamo i nostri colori accanto ai loro. Negli affari interni ed esterni, decideremo e ci muoveremo insieme, ma nelle questioni interne noi ci autogoverneremo. Ogni città avrà un consiglio di autogoverno. Questo non è un sogno ma la via per una vita vera. L’auto-governo è un nostro diritto".

mercoledì 25 maggio 2011

Roma 25 aprile 2011

Turchia: giù le mani da Internet

Se entrerà in vigore come previsto, il nuovo decreto su Internet voluto dal governo, renderà obbligatoria l’installazione di filtri sui computer di tuttii gli utenti web del paese. Portando la Turchia ai primi posti nella classifica mondiale dove regna la censura su Internet. leggi su nena-news

martedì 24 maggio 2011

Kurdistan

53 studenti arrestati

Sembra che ogni segmento della società avrà la sua quota di detenzione e repressione prima del 12 giugno data delle elezioni politiche in Turchia. E' stato fatto quasi scientificamente, certamente con metodo, la polizia del governo AKP sà dove colpire e quando e sceglie meticolosamente i suoi obiettivi. Hanno cominciato con i politici kurdi, poi i manifestanti unitisi alle proteste organizzate in sostegno dei politici arrestati, poi le donne e i bambini. Adesso praticamente colpiscono tutti, senza distinzioni di età e sesso. Nei giorni scorsi bersaglio della polizia sono stati gli studenti. In Kurdistan e nelle città turche. Così oggi, almeno 53 studenti sono stati arrestati: tre a Smirne, otto a Urfa, 10 a Erzincan, nove a Eskişehir, tre a Kütahya, e tre cittadini a Manisa, 15 ad Ankara, quattro a Diyarbakir, uno a Smirne. Tutti sono stati arrestati in seguito a perquisizioni indiscriminate. Il bersaglio di oggi sono stati studenti kurdi o sostenitori di organizzazioni filo-kurde. La polizia ha anche arrestato quattro bambini, tra i 12 e i 14 anni, per aver lanciato pietre contro veicoli della polizia a Silopi. Ad Adana la polizia ha arrestato cinque giovani (tra cui tre minori). Inoltre, dopo aver attaccato una manifestazione a Manisa, la polizia ha arrestato cinque persone, tra cui un bambino. Oggi la polizia ha arrestato sei membri del BDP mentre erano intenti ad appendere striscioni del candidato di Bingol del blocco Lavoro, Democrazia e Libertà. www.firatnews.com

lunedì 23 maggio 2011

Le donne target di polizia durante le manifestazioni

Sirnak (Diha) - Le donne target di polizia durante gli interventi per disperdere le manifestazioni di protesta a Cizre. A causa della violenza della polizia, Kumri Candoruk una donna di 75 anni è stata ricoverata in ospedale, stava cercando di evitare l'arresto di suo nipote di 13 anni. "Ho chiesto alla polizia a lasciare libero mio nipote e di non picchiarlo. Ma un poliziotto mi ha colpito con il calcio della pistola. Se hanno fatto questo a me non voglio pensare quello che stanno facendo ai giovani arrestati". Dieci agenti di polizia hanno tentato di linciare Canan Nayci di 18 anni, per la sua kefiya e per aver parlato in lingua curda. Nayci ha così spiegato l'aggressione della polizia: "Stavo camminando con i miei amici. Un poliziotto in borghese ci ha chiamato quando passavano di lì. I miei amici sono riusciti a scappare ma io no. La polizia mi ha picchiato e sbattuta per terra. Ho urlato e chiesto aiuto ma nessuno si azzardato ad aiutarmi. Mi hanno lasciato quando sono svenuta. Ho aperto gli occhi nella stanza d'ospedale".
Incinta di sei mesi Sabriye Erinç è un'altra donna che ha subito la brutalità della polizia, "io ero fuori a comprare qualcosa per mio figlio di 6 anni. Improvvisamente la polizia ha lanciato una bomba a gas che mi ha colpito in faccia. Mi sono trovata in ospedale. Ho il naso rotto e la faccia gonfia. Ho avuto paura di perdere il mio bambino".

sabato 21 maggio 2011

Arrestati 18 studenti ad Ankara

ANKARA (Diha) - Arrestati 18 studenti che protestavano contro la lunga detenzione di alcuni loro amici fermati durante manifestazioni per il diritto all'istruzione gratuita. Gli studenti Berna Yilmaz e Ferhat Tüzer sono in carcere da 14 mesi. Nella mattinata di ieri, 10 studenti universitari sono stati arrestati durante il primo duro intervento della polizia, una studentessa è stata picchiata selvaggiamente e altre violenze sono avvenute nei furgoni della polizia.

Il governo AKP non ascolta i kurdi

Tuğluk Aysel, co-leader del DTK (Congresso della Società Democratica) e candidata indipendente per Van nelle prossime elezioni, in un'intervista a Hürriyet Daily News & Economic Review ha dichiararto che "il governo non sta accettando le proposte per una soluzione del problema kurdo. Sto perdendo la speranza, ma la voglio conservare per la pace". Tuğluk ha aggiunto che "se il Primo Ministro ha il coraggio di risolvere il problema kurdo passerà alla storia."  Tuğluk commentando la dichiarazione del leader kurdo Abdullah Ocalan "un processo di negoziazione sostanziale entro il 15 giugno o una grande guerra" , ha detto che i negoziati avevano effettivamente raggiunto un certo punto e che ci sono state alcune proposte che il governo ha dovuto prendere in considerazione.  "Certo, il problema non può essere risolto in un giorno o due, ma quelle proposte non sono mai state seriamente vagliate". "Ocalan sta dicendo che siamo di fronte a due opzioni, e che il risultato dipende dalla posizione del governo e dello Stato dal 15 giugno". en.firatnews.org

venerdì 20 maggio 2011

352 bambini arrestati in Turchia

L'Associazione per i diritti umani (IHD) sezione di Diyarbakır ha pubblicato un nuovo rapporto sul numero di bambini che sono stati presi in custodia e arrestati nei primi quattro mesi dell'anno. Le cifre sono sconvolgenti. Secondo il rapporto, 352 bambini sono stati presi in custodia, mentre 116 di loro sono stati poi arrestati. Nello stesso periodo dello scorso anno, il numero di bambini in stato di fermo era di 286 mentre quelli successivamente arrestati erano 95. Negli ultimi 16 mesi il numero dei bambini presi in custodia cautelare è salito a 638 mentre i bambini arrestati sono stati 211. ANF NEWS AGENCY

Contro la censura di internet in Turchia

Più di 10000 persone hanno partecipato alle manifestazioni contro la censura online tenutesi a Istanbul e in altre 30 città turche il 15 maggio. leggi su Reporters sans frontieres

Kurdistan


mercoledì 18 maggio 2011

Tre bambini sono le ultime vittime della brutalità della polizia turca

Tre bambini di età compresa tra 3 e 15 anni, sono stati feriti dalle bombe a gas della polizia. Gli scontri sono proseguiti fino a tarda notte nei quartieri di Nusaybin e Kiziltepe, dove la vita ha subito un arresto per tre giorni dopo la morte dei 12 guerriglieri delle HPG. Le squadre di polizia, ritirandosi durante alcuni scontri, ancora una volta si rivolgevano contro bambini piccoli nelle vie laterali. Nelle ultime 24 ore, tre figli, due in Nusaybin e uno a Kiziltepe, sono stati feriti gravemente dalle bombe a gas e portati in ospedale per le cure. Zehra tre anni lotta per la vita Durante uno scontro tra poliziotti e giovani manifestanti a Nusaybin, Muğdat Muğdatoğlu di 15 anni è stato gravemente ferito da un lacrimogeno che lo ha colpito alla testa. Un altro bambino di 3 anni Zehra Altun è stato preso di mira dalla polizia mentre giocava davanti alla propria casa. Il bambino, portato al Nusaybin State Hospital dalla sua famiglia, è ancora sotto trattamento. Sempre a Kiziltepe Roni Ilden di 12 anni è stato ferito all'occhio destro con un lacrimogeno gettato nella tenda per la soluzione democratica. en.firatnews.org

Roma giovedì 19 maggio: presidio contro la repressione in Turchia

Noi, Comunità Kurda di Roma, in solidarietà con la mobilitazione di massa del popolo kurdo in Turchia, organizziamo un presidio in Piazza Montecitorio, Giovedì 19 maggio 2011, dalle ore 9.30 alle 12, per protestare contro i fermi arbitrari di civili kurdi (solo negli ultimi 50 giorni sono stati sottoposti a custodia cautelare 2800 persone), contro la violenta repressione delle azioni pacifiche di disobbedienza civile che ha causato da marzo ad oggi 40 morti e diversi feriti e contro le continue operazioni militari.
Lo Stato Turco non vuole fermare la sua macchina da guerra nonostante i concreti sforzi messi in atto dai rappresentanti politici kurdi, chiediamo dunque a tutti voi di partecipare, per sostenerci nella nostra azione di pressione affinché la Turchia apra finalmente un tavolo di dialogo con i nostri rappresentanti politici liberamente eletti e accolga le nostre richieste per la fine della repressione e delle operazioni militari, per il riconoscimento del diritto all’esistenza e alla madre lingua.
UIKI Onlus (Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia)
Tel. +39 0697845557 Fax. +39 0697845547  Cell. +39 328 7785099 info.uiki@gmail.com
Via Jenner 86, 00185 Roma

lunedì 16 maggio 2011

La tensione resta alta in Kurdistan

Il giorno volge al termine e in molte città turche e kurde la tensione resta alta. Polizia e soldati hanno attaccato la gente che da domenica notte cercava di recuperare i corpi di 12 guerriglieri kurdi uccisi tra venerdì e sabato a Uludere. Nella zona da alcuni giorni l'esercito turco porta avanti un pesante operazione militare. Domenica notte la gente ha recuperato i primi corpi attraversando il confine con il Kurdistan iracheno.

149 persone prese in custodia nelle ultime 24 ore

149 persone sono state prese in custodia nelle ultime 24 ore. Tra le persone arrestate molti bambini e una donna di 60 anni.  La polizia sta eseguendo perquisizioni in diverse città, Hakkari, Siirt, Diyarbakir, Bingol, Van, Kars, Urfa, Elazığ, Agri e Istanbul. Ad Hakkari ieri sei persone sono state prese in custodia in raid compiuti in 11 quartieri. Nelle prime ore di questa mattina a Yenimahalle, Gazi e Berçelan altre 47 persone sono state prese in custodia. Un uomo è stato arrestato mentre si stava recando da Yüksekova ad Hakkari, mentre altre 54 persone sono state fermate in Hakkari. Il lungo elenco prosegue con altre detenzioni a Siirt (20 persone) e a Diyarbakir (16 persone) dove i candidati del Blocco lavoro, democrazia e libertà, Şerafettin Elci, Nursel Aydoğan, Emine Ayna, Altan Tan e Leyla Zana hanno raggiunto un sit in organizzato da migliaia di persone. A Bingöl almeno 4 persone sono state prese in custodia, tra le quali una donna di 60 anni Zahide Yıldız. A Cizre 11 persone sono state prese in custodia a seguito di una marcia di oltre 10 mila persone.  Gli ultimi arresti sono stati eseguiti oggi ad Istanbul, dove almeno 30 persone sono state prese in custodia cautelare nel quartiere di Gaziosmanpaşa.

Migliaia di persone si sono recate al confine

Si sono mossi in migliaia, lasciando quello che stavano facendo. In una quasi incredibile, ma non certo rara, dimostrazione di solidarietà, umanità e sopratutto partecipazione, migliaia di uomini, donne, giovani e vecchi, hanno lasciato le proprie attività quotidiane per marciare, spesso per chilometri, fino al confine con la regione federale del Kurdistan iracheno per chiedere i corpi dei guerriglieri del PKK che hanno perso la vita negli scontri di qualche giorno fa.

domenica 15 maggio 2011

Proteste e cortei in tutto il Kurdistan

Migliaia di persone si sono dirette verso il confine con la Regione federale kurda (Kurdistan irakeno) per recuperare i corpi di 12 guerriglieri kurdi che hanno perso la vita tra venerdì e sabato a seguito delle operazioni dell'esercito turco. L'operazione dell'esercito dura da quattro giorni nei presi dei villaggi di Yemişli (Mêrgeh) e Ortaköy. Oggi migliaia di persone provenienti da Silopi, Uludere, Şırnak e Siirt hanno marciato verso il confine con il Kurdistan iracheno. Momenti di tensione sono stati segnalati in diversi punti. I candidati del blocco Lavoro, Democrazia e Libertà Hasip Kaplan e Gültan Kışanak stanno marciando con le persone e sono in corso negoziati con l'esercito. Ad Urfa la polizia ha impedito ai membri del BDP (partito per la Pace e la Democrazia), di leggere una dichiarazione sulla morte dei 12 giovani guerriglieri. Venti persone sono state prese in custodia.

sabato 14 maggio 2011

Akin Birdal incontra i detenuti del PKK in sciopero della fame

Akin Birdal candidato indipendente del blocco Lavoro, Democrazia e libertà, ha incontrato sette militanti del PKK (Kurdistan Workers 'Party) condannati a vita nel carcere di tipo H di Antep. Birdal ha avuto colloqui con l'amministrazione del carcere in merito alla situazione dei detenuti che stanno attuando uno sciopero della fame a tempo indeterminato e per sincerarsi che se ve ne sarà bisogno, verranno concessi trasferimenti in ospedale. Lo sciopero della fame è stato indetto per protestare contro le operazioni militari e politiche e contro la crescente pressione sulle Tende per la Soluzione democratica. Per la prima volta nella storia della Turchia il numero dei detenuti ha superato la cifra dei 129.000. firatnews 

venerdì 13 maggio 2011

Turchia: massiccio aumento delle violazioni dei diritti umani

La Human Rights Association (IHD) filiale di Diyarbakir ha stilato un rapporto che mette in luce le violazioni dei diritti umani avvenute in quattro mesi del 2011 nel sud-est dell'Anatolia (Kurdistan turco). Il rapporto osserva che 11.426 violazioni dei diritti umani sono state registrate in solo quattro mesi. Le violazioni si sono verificate principalmente durante interventi di polizia in eventi sociali, la relazione sottolinea che 2.788 persone sono state fermate e 747 arrestate, 776 sono state sottoposte a torture e maltrattamenti e un migliaio ad indagini, processi e sanzioni. ANF NEWS AGENCY 

lunedì 9 maggio 2011

Viva Kurdistan! Roma 11, 12 e 15 maggio

VIVA KURDISTAN!
3 giorni a Roma per la pace in Kurdistan  - 11, 12  e 15 maggio 2011

sabato 7 maggio 2011

Ventiquattro ore di "ordinario" terrore

Perquisizioni, fermi: 24 ore di terrore. Almeno 159 persone sono state arrestate a seguito di operazioni effettuate dalla polizia del governo AKP (partito per la Giustizia e lo Sviluppo) in 10 città del Kurdistan turco. Il numero dei detenuti ha raggiunto quota 1.500 nelle ultime tre settimane. Le operazioni nelle ultime 24 ore sono state effettuate ad Hakkari, Diyarbakir, Sirnak, Bingol, Mardin, Siirt, Adana, Istanbul, Igdir e Kars. Il terrore della polizia turca si è scatenato sul popolo curdo dal giorno della decisione di veto del Consiglio Supremo Elettorale il 18 aprile e la revoca della decisione il 21 aprile. Studenti, donne, giornalisti, parlamentari, sindaci, pacifisti, membri del partito kurdo BDP, sono tutti sottoposti alle violenze della polizia. Mentre almeno due civili sono stati uccisi, il numero dei detenuti nelle ultime tre settimane è stimato vicino a 1500, solo nelle ultime 24 ore è di almeno 159 arresti. firatnews 

venerdì 6 maggio 2011

Pkk rivendica attacco al convoglio di Erdoğan

I guerriglieri curdi delle Forze di Difesa Popolare (HPG) hanno rivendicato l'attacco di mercoledì scorso al convoglio del Primo Ministro Erdoğan sulla strada da Kastamonu ad Ankara. Nell'attacco un agente di polizia è stato ucciso e un altro ferito. Nella loro dichiarazione le HPG dichiarano di aver effettuato l'attacco contro il convoglio del primo ministro "in risposta alla polizia che sta terrorizzando il nostro popolo". Il comunicato aggiunge che "abbiamo diverse unità alla provincia del Mar Nero. L'attacco mirava a colpire solo la polizia. Il nostro obiettivo non erano né i civili né il primo ministro. Questa azione è una messaggio chiediamo il ritiro delle forze di polizia dal Kurdistan, dove stanno terrorizzando la nostra gente. Come è noto, la polizia ha attaccato nel modo più duro possibile il popolo curdo nell'ultimo periodo. Il nostro popolo sa che le Forze di Difesa Popolare non stanno a guardare in silenzio e useremo il nostro diritto di vendicarci contro coloro che attaccano la nostra gente".
ANF ​​/ News Desk

Proteste ad Yuksekova


Yüksekova'da gerginlik: 1 ölü di erkancapraz

Un altro bambino è morto a causa dei militari turchi

Murat Polat di 17 anni ha perso la vita per un ordigno militare che gli è esploso nelle mani ad Erciş, un quartiere di Van. Polat era fuori al pascolo intorno al villaggio vicino alla Gendarmeria Akca Gedik dove ha trovato l'ordigno. Secondo la gente del posto, sei mesi fa gli abitanti dei villaggi avevano avvertito i soldati di non sparare obici perchè il paese è molto vicino alla stazione della gendarmeria. Le autorità militari risposero che gli abitanti dei villaggi non hanno diritto di lamentarsi perchè nessuno era ancora morto. Mehmet Polat padre del ragazzo ha chiesto al governo di trovare e punire i responsabili, mentre i residenti hanno cominciato a raccogliersi di fronte all'ospedale di Van dove il giovane è deceduto. firatnews

mercoledì 4 maggio 2011

Iran: curdo a rischio imminente di esecuzione

Un uomo curdo, Sherko Moarefi, è stato condannato a morte nella provincia occidentale iraniana del Kurdistan. È stato giudicato colpevole di "inimicizia contro Dio" (moharebeh) per la sua presunta appartenenza a un gruppo di opposizione curda. La condanna a morte di Sherko Moarefi è stata confermata prima da un tribunale d'appello e poi dalla Corte suprema. Il suo avvocato, nominato dal tribunale, ha dichiarato in un'intervista del 18 ottobre 2009 che la sua richiesta alla Commissione per la clemenza e l'amnistia era stata respinta; Moarefi aveva chiesto il riesame giudiziario, ma anche questo è stato negato. leggi su amnesty.it

Il Consiglio di Sicurezza Nazionale contro la Campagna di disobbedienza civile

Kurdish-info - Dopo il tentativo della commissione elettorale di escludere con un veto dalla competizione i candidati indipendenti appoggiati dal BDP e dalla sinistra, si è riunito il Consiglio di Sicurezza Nazionale (MGK) ed ha valutato le tende della pace, i sit-in, le azioni di disobbedienza civile, le preghiere pubbliche di protesta, tutte ammantate della maschera dei diritti umani, come una nuova minaccia ed in quanto tali devono essere combattute.

Quattro guerriglieri curdi sepolti oggi a Diyarbakir

Un'atmosfera di lutto dominava oggi Diyarbakir dove quattro guerriglieri curdi sono stati sepolti. Le serrande dei negozi erano abbassate e un panno nero è stato appeso negli edifici e nei luoghi di lavoro. Una grande folla ha partecipato alla cerimonia funebre dei sette appartenenti alle HPG (Forze di difesa popolare), i guerriglieri hanno perso la vita in operazioni militari nelle zone rurali del distretto di Pülümür Dersim's.

martedì 3 maggio 2011

Ancora arresti in tutta la Turchia

DIHA - Trentatre giovani curdi, tra cui quattro bambini sono stati arrestati a Diyarbakir, un bambino a Silopi, 19 persone a Istanbul, due a Urfa, sette a Batman e sei a Viranşehir un distretto di Urfa. La popolazione di Batman ha protestato contro le operazioni militari turche a Mardin e Nusaybin.
Sette membri delle HPG (Forze di difesa popolare) sono stati uccisi ieri nel corso di un'operazione militare nelle campagne di Dersim, le famiglie hanno ottenuto i corpi e in città si sono svolti i funerali a cui hanno partecipato migliaia di persone.

Università vietata per i candidati kurdi

Istanbul Technical University (ITU), gli studenti hanno organizzato un incontro denominato "Autonomia democratica" come parte del "25° ITU Festival". Sono stati invitati come relatori Sebahat Tuncel (Blocco Lavoro, libertà e democrazia) candidata indipendente per Istanbul, Sirri Süreyya Önder (Candidato BDP per Istanbul) e Sami Tan Presidente dell'Istituto. Il rettore dell'università non ha permesso la discussione affermando che "non è corretto per i politici fare un discorso in una università poco prima delle elezioni". Come reazione alla decisione del rettore, gli studenti hanno protestato contro l'amministrazione universitaria e hanno tenuto la tavola rotonda sul portone dell'università.

Vietata la Tenda per la soluzione democratica a Diyarbakir

ANF ​​/ DIYARBAKIR - La protesta iniziata ieri contro la decisione del governatore di non concedere il permesso per la Tenda per la soluzione democratica a Diyarbakir è proseguita per tutta la notte nonostante il cattivo tempo. Il sit in è stato organizzato da DÖKH, DYG, Kurdi-DER, TUHAD-DER, IHD e Meya-DER e a visto la partecipazione dei candidati indipendenti per Diyarbakir Leyla Zana e Nursel Aydoğan. Le tende per la soluzione democratica sono parte della campagna di disobbedienza civile lanciata dal BDP (partito per la pace e la democrazia) e il DTK (Congresso della Società Democratica) per portare nell'agenda politica quattro richieste del popolo curdo: fermare le operazioni militari e politiche, diritto all'istruzione nella lingua madre e garanzie costituzionali per l'uso della lingua madre nella sfera pubblica, eliminazione della soglia del 10 per cento elettorale, rilascio di tutti i prigionieri politici.

domenica 1 maggio 2011

Un milione in piazza per la pace e i diritti dei lavoratori

Un milione di persone hanno partecipato al Primo maggio in piazza Taksim a Istanbul, per chiedere la pace e la libertà. Nel frattempo decine di migliaia di lavoratori kurdi riuniti a Van, hanno scelto di celebrare il Primo Maggio in Turchia orientale. Ad Istanbul la giornata ha visto un grande dispiegamento di forze di sicurezza con 38 mila poliziotti, chilometri di barriere di ferro ed elicotteri. La celebrazione è iniziata alle ore 11:00 con uno minuto di silenzio per le persone uccise negli anni passati quando la festa era proibita, in particolare 37 lavoratori uccisi nel 1977 proprio in piazza Taksim. Il BDP, il partito kurdo, ha partecipato alle celebrazioni con più di 50.000 militanti con i loro costumi tradizionali.