Il regime turco ha imprigionato martedì 24 gennaio un corrispondente dell’agenzia di stampa Diha per aver scritto un articolo sul caso KCK. Un altro giornalista kurdo ha testimoniato di essere stato torturato mentre era in carcere. Il corrispondente dell'agenzia di stampa kurda Diha, Murat Ciftci, è stato arrestato e incarcerato nella prigione F (massima sicurezza) di Urfa. Murat è accusato di essere membro di un' organizzazione "terroristica", solo per aver scritto un articolo su un testimone del caso KCK. Arrestato in precedenza con altri 38 colleghi durante le operazioni di polizia dello scorso 13 gennaio, con l'accusa di collusione con il KCK, il giornalista kurdo era stato rilasciato quattro giorni dopo. Il giornalista del quotidiano Özgür Gundem, Kisin Turabi ha dichiarato di essere stato torturato nel carcere F di Ankara. Costretto a denudarsi è stato torturato da alcuni agenti appartenenti alla polizia penitenziaria. Kisin Turabi è stato uno dei 36 giornalisti kurdi arrestati nel dicembre 2011. La Turchia è oggi la più grande prigione del mondo per giornalisti, infatti i dati riportano che i mebri della stampa attualmente in carcere sono 99. Almeno 65 di loro sono kurdi, tra cui 25 giornalisti dell'agenzia Diha,14 del quotidiano in lingua kurda Azadiya Welat (tra cui quattro ex redattori e un editor), 12 di Özgür Gundem e due dell' agenzia di stampa Firat.