mercoledì 11 gennaio 2012

Siamo giornalisti, non terroristi

(ANSAmed) - ANKARA, 10 GEN - E' stato pubblicato, ed e' gia' al suo secondo numero, l'annunciato periodico scritto da giornalisti in attesa di processo in Turchia per richiamare l'attenzione su questa anomalo effetto del sistema giudiziario turco. La pubblicazione di 16 pagine si chiama ''Tutuklu Gazete'' (''Giornale prigioniero'' o ''incarcerato'') e, come segnalano vari siti, e' stato allegato oggi in centomila copie ad alcuni quotidiani. Lo hanno redatto 43 giornalisti in carcere assieme ad altri due da poco rilasciati e a due firme ''ospiti''. 
'Se sono libero, e tu sei libero, allora seremo tutti liberi; altrimenti siamo tutti prigionieri'', ha scritto fra gli altri Nedim Sener, un giornalista investigativo scomodo vincitore di un premio internazionale ma sotto processo in carcere con l'accusa di partecipazione ad un tentativo di colpo di Stato. Mustafa Balbay ''Siamo giornalisti, non terroristi'', e' stato scritto in un titolo del giornale cui ha collaborato anche Mustafa Balbay, un giornalista eletto nelle file dell'opposizione ma cui e' stata negata l'immunita' parlamentare perche' accusato dello stesso presunto complotto per il quale e' in carcere Sener (il piano dell'organizzazione Ergenekon).
In Turchia, secondo recenti dati di un'associazione di catogoria, sono in carcere 97 giornalisti. Il governo, a parte quattro casi, nega che essi siano in prigione per quello che hanno scritto e promette comunque una modifica della normativa che ha permesso gli arresti e la custodia cautelare che in Turchia puo' durare fino a dieci anni. La Turchia e' al quart'ultimo posto nella classifica sulla liberta' di stampa nei paesi del mondo stilata dal World economic forum ed e' solo 82/a per indipendenza della magistratura. Gli arresti di giornalisti vengono spesso criticati da tutte le istituzioni europee, Osce, Usa, opposizione turca e varie associazioni per la tutela dei diritti umani. (ANSAmed)