giovedì 12 gennaio 2012

I kurdi chiedono diritti, la Turchia risponde con arresti di massa

ISTANBUL / Diyarbakir - Dogan News Agency - 2012/12/01 - Oltre 40 persone sono state arrestate ieri ad Istanbul e Diyarbakir con l'accusa di far parte del KCK (Unione delle comunità kurde). Venti sospetti sono stati presi in custodia il 10 gennaio nel distretto di Silopi, nella provincia sud-orientale di Sirnak, mentre altri 15 sospetti, tra cui tre minorenni, hanno affermato di aver fatto parte della organizzazione giovanile del KCK e sono stati arrestati a Istanbul. Nel frattempo, 22 sospetti sono stati arrestati ieri a Diyarbakir. Un totale di 152 sospetti, 104 dei quali arrestati sono in attesa della convalida dell'arresto. Selahattin Demirtas, co-presidente del BDP (Partito della Pace e la Democrazia), in una riunione tenutasi ieri a Diyarbakir ha detto che la parità dei diritti deve essere garantita al popolo kurdo e ai suoi politici. Sette partiti kurdi, tra cui il BDP, l'HAKPAR (Partito dei diritti e le libertà) e il KADEP (Partito della Democrazia Partecipativa) hanno fatto richieste per una nuova costituzione, affermando che l'identità del popolo kurdo deve essere riconosciuta e garantita. Hanno inoltre chiesto diritto di associazione, poter dare nomi kurdi ai partiti politici e che la lingua kurda sia riconosciuta come lingua ufficiale nella nuova costituzione. "Per la prima volta nella storia della Repubblica turca, la possibilità di una costituzione democratica è stato affermata. Per la soluzione della questione kurda, questa opportunità storica può essere la base di una società pacifica", ha concluso Demirtas.