La delegazione italiana composta da 37 tra avvocati, amministratori, giornalisti, persone impegnate nella società civile, diretta a Diyarbakir per partecipare in qualità di osservatori internazionali al processo KCK e incontrare le associazioni umanitarie, è stata fermata alla frontiera. Le autorità di frontiera dell’Aeroporto Ataturk, hanno fermato e trattenuto l’Avvocato Arturo Salerni di Roma senza alcuna motivazione. In questo momento è in attesa di essere rimpatriato in quanto “ospite indesiderato” in Turchia. L’avvocato, famoso in Italia per il suo impegno per i diritti civili, fu componente del Collegio di difesa di Abdullah Ocalan durante la sua permanenza in Italia. A nulla sono valse le sue proteste e degli altri avvocati presenti nella delegazione. Né il consolato italiano di Istanbul, al quale era stata inviata la lista dei partecipanti alla delegazione è stato reso edotto di questa illegittima decisione. “E vergognoso che un Paese come la Turchia, che aspira ad entrare in Europa, dimostri una cosi scarsa attenzione ai diritti civili”, ha dichiarato Antonio Olivieri, della Rete italiana di solidarietà, e portavoce della delegazione. Comunque tutti i partecipanti al viaggio saranno presenti e attenti al processo di Diyarbakir perché questo comportamento inqualificabile del governo turco non fermerà il programma prestabilito. Istanbul 5 dicembre 2011 Antonio Olivieri