Diciotto anni di reclusione sono stati chiesti per sei studenti dell'Università di Mersin, denunciati per aver violato la legge sulle riunioni e le manifestazioni ufficiali, per resistenza, danneggiando e per aver scandito slogan come "fuori l'AKP dalle università" e "le Università appartengono a noi, non alla polizia". Il governo dell'AKP ha trasformato la Turchia nella più grande prigione per studenti, circa 500 studenti sono attualmente in carcere per aver indossato la kefiah palestinese, cantato slogan, lanciato uova e protestato per avere l'istruzione gratuita. Un esempio di terrore contro gli studenti è avvenuto il 17 novembre 2011 all'Università di Mersin, quando un gruppo di studenti sono stati presi in custodia durante il tentativo di entrare nella sala conferenze dove il Ministro dell'Economia, Zafer Caglayan, stava tenendo un discorso per la cerimonia di apertura dell'anno accademico. Tre anni di reclusione viengono chiesti per ciascuno dei sei studenti, il processo si terrà il 25 marzo. Le prove portate dall'accusa sono le dichiarazioni di dieci agenti di polizia che hanno denunciato gli studenti per avergli gridato "polizia assassina" e gettato sassi. ANF / MERSIN