Centinaia di migliaia di persone sono affluite nella spianata di Baglar, sottomunicipalità di Diyarbakir, ed hanno celebrato, anche quest’anno, il Newroz, nonostante l’imponente dispiegamento di forze di polizia, che ha cercato di impedire l’accesso con ogni mezzo: cariche, lacrimogeni CS, anche dagli elicotteri, watercannon. Quest’anno, il Newroz era stato vietato ufficialmente due giorni prima della celebrazione, con la motivazione pretestuosa che avrebbe dovuto essere celebrato il giorno 21 Marzo! Come se, a decidere la festa di un partito di opposizione, dovesse essere il partito di governo! Anche le nostre delegazioni, sono arrivate con difficoltà alla spianata insieme a decine di migliaia di famiglie, che hanno sfidato il divieto governativo, attraversando viuzze e strade di campagna, per aggirare i blocchi. Dal palco, un colpo d’occhio eccezionale su almeno un milione di persone. All’inizio, un minuto di silenzio con le mani in alto, divaricate a V, in onore dei martiri; “Biji Serok Apo”, (Viva il Presidente Apo), lo slogan più gridato. Sono poi arrivati i bus del partito BDP con i dirigenti e i parlamentari; sono seguiti gli interventi di Osman Baydemir, sindaco di Diyarbakir, di Ahmet Turk, vicepresidente del DTK e parlamentare, Aysel Togluk, copresidente del DTK, Leyla Zana, parlamentare, Selatin Demirtas, copresidente del BDP. Verso le 15,00, la folla è defluita, dando vita a numerosi cortei, non senza provocazioni della polizia e conseguenti scaramucce e scontri, che sono proseguiti nei quartier della città sino a sera. In particolare, alcuni delegati italiani hanno assistito al pestaggio ed all’arresto di un ragazzino nelle periferie, ove gli scontri sono stati più diffusi e continuati. La delegazione italiana a Diyarbakir