20/03/12 Dalle 10 la folla composta da famiglie intere, negli abiti tradizionali, ha cominciato ad affluire nella spianata dove si celebra il Newroz. Dal tetto del bus del partito kurdo (Bdp), musica, slogan e brevi discorsi con grande partecipazione popolare, cori inneggianti alla resistenza ed alla liberazione del presidente Abdullah Ocalan e di tutte le migliaia di prigionieri politici:"An Azadyi, an azadyi" (o libertà o libertà!). Sventolio di migliaia di bandiere. Grande entusiasmo e forte emozione per tutti noi quando la delegazione è entrata nella piazza reggendo lo striscione:"Siamo tutti Hatip Dicle" in diverse lingue: applausi ed accoglienza calorosa. Hatip Dicle é il deputato kurdo eletto con più voti in parlamento, ma subito imprigionato, per l' ennesima volta e con accuse sempre politiche, un simbolo per tutti. Verso mezzogiorno la spianata era colma di migliaia di persone, fuochi accesi nelle strade, decine di fuochi anche nella parte siriana della città (Qamishli), purtroppo inaccessibile e divisa da un confine tanto assurdo quanto invalicabile. Verso le 14 si parte in corteo, noi col nostro striscione, poche decine di metri e già la polizia attacca in forze: idranti, bombe sonore e gas Cs in quantità, quello della Val Susa, di Israele e di tutti i peggiori regimi imperialisti. Fuggi fuggi di donne e bambini in lacrime, arresti e pestaggi, ma anche fiera resistenza da parte dei tantissimi ragazzi e non solo, non più disposti a tollerare una vita senza speranze che sa offrir loro solo galera od esilio. Incontriamo anche un uomo gravemente ustionatosi alle mani per liberare l'auto su cui viaggiava col suo bimbo, da un candelotto entrato dal finestrino. Dopo esserci ricompattati con qualche difficoltà abbiamo lasciato a malincuore una città in lotta che resiste con coraggio da anni. Fuochi e scaramucce erano ancora in accesi zone periferiche. Delegazione italiana al Newroz di Nusaybin