Notizie inquietanti stanno arrivando per quanto riguarda i bambini kurdi che sono stati arrestati in connessione con azioni politiche e collocati nel reparto dei criminali comuni della prigione di Pozantı in provincia di Adana. I ragazzi affermano che sono stati abusati sessualmente e picchiati da criminali comuni. H.K. (15 anni) racconta: "Alcuni dei nostri amici sono stati molestati molte volte. Ci hanno picchiato e ci hanno costretto a spogliarci. Ciò che abbiamo vissuto non può essere tradotto in parole". Si sostiene che i bambini sono stati sottoposti a comportamenti razzisti e violenti. Un altro ragazzo A. (17 anni) dice: "I criminali comuni hanno stretto il collo con delle corde e ci hanno costretto a baciare la bandiera turca. Ci chiamavano terroristi e ci picchiavano molto male" e aggiunge che lui non ha ancora superato il trauma di ciò che ha vissuto. Un altro ex-prigioniero, A.K. (17 anni), conferma le denunce di abusi sessuali e rileva che l'amministrazione penitenziaria è rimasta indifferente ai loro reclami. Il medico Didem Gediz del Centro Comunale delle donne di Akdeniz dice che ha incontrato molti bambini che hanno subito abusi sessuali nelle carceri. "Hanno difficoltà ad esprimersi. Sono gravemente danneggiati da ciò che hanno vissuto e non possono condividere il loro dolore con le loro famiglie. Invece di costruire stazioni di polizia nei quartieri, lo stato dovrebbe migliorare luoghi traumatici come le prigioni ", e fa notare che è responsabilità dello Stato garantire la sicurezza dei bambini ed il loro benessere nelle carceri. L'amministrazione penitenziaria di Pozantı nega le denunce di abusi sessuali. ANF / NEWS DESK