Agosto 2011 - Delegazione di osservatori per il processo alla società civile kurda
La Rete Kurdistan Italia lancia l’iniziativa “Verso Diyarbakir. Pace, libertà, giustizia in Turchia” con l’intento di coinvolgere un ampio ventaglio di organizzazioni della società civile italiana ed europea interessate al futuro democratico della Turchia. Il prossimo 2 agosto 2011, in Turchia, riprenderà il processo di 151 esponenti della società civile kurda e turca arrestati nel corso dell’operazione di polizia “KCK” che ha riguardato 1.925 persone. L’operazione è scattata il 14 aprile 2009, in risposta alla significativa vittoria dell’allora DTP (oggi BDP) nelle elezioni amministrative del 2009, ed è proseguita in una escalation di violenta repressione ancora in atto.
E’ di questi giorni la notizia dell’ennesimo atto repressivo del Governo turco nei confronti di ogni istanza democratica proveniente dalle diverse pluralità del Paese. Dopo le elezioni politiche del 12 giugno, le tensioni sono aumentate in seguito alla decisione del Consiglio Supremo delle Elezioni (YSK) di dichiarare ineleggibile Hatip Dicle (candidato del partito kurdo BDP all’interno del Blocco Lavoro, Democrazia e Libertà) e respingere la richiesta di scarcerazione di altri 8 deputati (5 del BDP, 2 del CHP, 1 del MHP ) attualmente in carcere ed eletti nel corso delle scorse elezioni politiche.
Manifestazioni pro-Kurde in tutto il Paese sono state affrontate con durezza dalla polizia.
In occasione della prima seduta della 24esima legislatura turca, circa un terzo dei deputati (171 parlamentari, 36 del BDP e 135 del CHP) non ha prestato giuramento in segno di protesta per la mancata scarcerazione di 8 parlamentari eletti.
In ogni Paese democratico anche i cittadini in stato di detenzione possono esercitare i loro diritti elettorali e ottenere l'immunità nel caso vengano eletti.
La dichiarazione repressiva dell’YSK contro i deputati costituisce un fatto inedito per la Turchia, non ha precedenti nella storia del Paese.
Per questo i deputati del Blocco Lavoro, Democrazia e Libertà oltre a non giurare al Parlamento si sono ritirati nella città di Diyarbakir, boicottando del tutto i lavori dell'Assemblea parlamentare finché non verrà instaurato un clima idoneo alle riforme democratiche.
In questo momento cruciale per la democrazia in Turchia, la presenza di osservatori internazionali al processo del 2 agosto riveste un ruolo fondamentale per monitorare il corretto svolgimento del processo, denunciare l’ennesimo attacco alla società civile kurda e alle sue strutture democraticamente elette, per richiedere un effettivo impegno per la democrazia in Turchia da parte di tutte le forze politiche.
Come ambasciatori di un’altra Europa possibile, la delegazione potrà portare la propria solidarietà a chi, ancora oggi, subisce carcere e repressione per motivi politici.
Dal mese di marzo la società civile curda ha avviato una campagna di azioni pacifiche di disobbedienza civile: sit-in, tende per la soluzione democratica, raggruppamenti assembleari pacifici, a sostegno dei propri candidati. Una sorta di contrappeso che la società civile ha deciso di mettere in atto di fronte all'inoperosità e insensibilità del Governo.
La risposta del Governo turco è stata una campagna di terrore, da stato di polizia, con più di 2500 attivisti e rappresentanti del mondo politico attualmente in carcere e altre 3200 persone poste in stato di arresto solo negli ultimi due mesi.
Ad agosto, nei giorni del processo a Diyarbakir, la delegazione incontrerà i rappresentanti del partito kurdo BDP e i parlamentari eletti del Blocco Lavoro, Democrazia e Libertà. Altri incontri sono previsti con le associazioni kurde che lavorano per la costruzione di una Turchia democratica e solidale .
Riferimenti:
Per prenotazioni: Giusti Lucia - Alessandria - cell. 333/5627137
Email: luciagiusti@email.it
Per info: Luciana Lucarelli - Roma - cell. 347 94 84 299
Email rojbas.el@gmail.com
Manifestazioni pro-Kurde in tutto il Paese sono state affrontate con durezza dalla polizia.
In occasione della prima seduta della 24esima legislatura turca, circa un terzo dei deputati (171 parlamentari, 36 del BDP e 135 del CHP) non ha prestato giuramento in segno di protesta per la mancata scarcerazione di 8 parlamentari eletti.
In ogni Paese democratico anche i cittadini in stato di detenzione possono esercitare i loro diritti elettorali e ottenere l'immunità nel caso vengano eletti.
La dichiarazione repressiva dell’YSK contro i deputati costituisce un fatto inedito per la Turchia, non ha precedenti nella storia del Paese.
Per questo i deputati del Blocco Lavoro, Democrazia e Libertà oltre a non giurare al Parlamento si sono ritirati nella città di Diyarbakir, boicottando del tutto i lavori dell'Assemblea parlamentare finché non verrà instaurato un clima idoneo alle riforme democratiche.
In questo momento cruciale per la democrazia in Turchia, la presenza di osservatori internazionali al processo del 2 agosto riveste un ruolo fondamentale per monitorare il corretto svolgimento del processo, denunciare l’ennesimo attacco alla società civile kurda e alle sue strutture democraticamente elette, per richiedere un effettivo impegno per la democrazia in Turchia da parte di tutte le forze politiche.
Come ambasciatori di un’altra Europa possibile, la delegazione potrà portare la propria solidarietà a chi, ancora oggi, subisce carcere e repressione per motivi politici.
Dal mese di marzo la società civile curda ha avviato una campagna di azioni pacifiche di disobbedienza civile: sit-in, tende per la soluzione democratica, raggruppamenti assembleari pacifici, a sostegno dei propri candidati. Una sorta di contrappeso che la società civile ha deciso di mettere in atto di fronte all'inoperosità e insensibilità del Governo.
La risposta del Governo turco è stata una campagna di terrore, da stato di polizia, con più di 2500 attivisti e rappresentanti del mondo politico attualmente in carcere e altre 3200 persone poste in stato di arresto solo negli ultimi due mesi.
Ad agosto, nei giorni del processo a Diyarbakir, la delegazione incontrerà i rappresentanti del partito kurdo BDP e i parlamentari eletti del Blocco Lavoro, Democrazia e Libertà. Altri incontri sono previsti con le associazioni kurde che lavorano per la costruzione di una Turchia democratica e solidale .
Riferimenti:
Per prenotazioni: Giusti Lucia - Alessandria - cell. 333/5627137
Email: luciagiusti@email.it
Per info: Luciana Lucarelli - Roma - cell. 347 94 84 299
Email rojbas.el@gmail.com
Ente promotore
Rete italiana di solidarietà con il popolo kurdo www.azadya.blogspot.com
Rete Kurdistan Roma retekurdistanroma@gmail.com
Associazione Verso il Kurdistan onlus www.versoilkurdistan.blogspot.com
SCHEDA DI ADESIONE DA COMPILARE E INVIARE A:
retekurdistanroma@gmail.com