Sirnak (Diha) - Le donne target di polizia durante gli interventi per disperdere le manifestazioni di protesta a Cizre. A causa della violenza della polizia, Kumri Candoruk una donna di 75 anni è stata ricoverata in ospedale, stava cercando di evitare l'arresto di suo nipote di 13 anni. "Ho chiesto alla polizia a lasciare libero mio nipote e di non picchiarlo. Ma un poliziotto mi ha colpito con il calcio della pistola. Se hanno fatto questo a me non voglio pensare quello che stanno facendo ai giovani arrestati". Dieci agenti di polizia hanno tentato di linciare Canan Nayci di 18 anni, per la sua kefiya e per aver parlato in lingua curda. Nayci ha così spiegato l'aggressione della polizia: "Stavo camminando con i miei amici. Un poliziotto in borghese ci ha chiamato quando passavano di lì. I miei amici sono riusciti a scappare ma io no. La polizia mi ha picchiato e sbattuta per terra. Ho urlato e chiesto aiuto ma nessuno si azzardato ad aiutarmi. Mi hanno lasciato quando sono svenuta. Ho aperto gli occhi nella stanza d'ospedale".
Incinta di sei mesi Sabriye Erinç è un'altra donna che ha subito la brutalità della polizia, "io ero fuori a comprare qualcosa per mio figlio di 6 anni. Improvvisamente la polizia ha lanciato una bomba a gas che mi ha colpito in faccia. Mi sono trovata in ospedale. Ho il naso rotto e la faccia gonfia. Ho avuto paura di perdere il mio bambino".
Incinta di sei mesi Sabriye Erinç è un'altra donna che ha subito la brutalità della polizia, "io ero fuori a comprare qualcosa per mio figlio di 6 anni. Improvvisamente la polizia ha lanciato una bomba a gas che mi ha colpito in faccia. Mi sono trovata in ospedale. Ho il naso rotto e la faccia gonfia. Ho avuto paura di perdere il mio bambino".