Sembra che ogni segmento della società avrà la sua quota di detenzione e repressione prima del 12 giugno data delle elezioni politiche in Turchia. E' stato fatto quasi scientificamente, certamente con metodo, la polizia del governo AKP sà dove colpire e quando e sceglie meticolosamente i suoi obiettivi. Hanno cominciato con i politici kurdi, poi i manifestanti unitisi alle proteste organizzate in sostegno dei politici arrestati, poi le donne e i bambini. Adesso praticamente colpiscono tutti, senza distinzioni di età e sesso. Nei giorni scorsi bersaglio della polizia sono stati gli studenti. In Kurdistan e nelle città turche. Così oggi, almeno 53 studenti sono stati arrestati: tre a Smirne, otto a Urfa, 10 a Erzincan, nove a Eskişehir, tre a Kütahya, e tre cittadini a Manisa, 15 ad Ankara, quattro a Diyarbakir, uno a Smirne. Tutti sono stati arrestati in seguito a perquisizioni indiscriminate. Il bersaglio di oggi sono stati studenti kurdi o sostenitori di organizzazioni filo-kurde. La polizia ha anche arrestato quattro bambini, tra i 12 e i 14 anni, per aver lanciato pietre contro veicoli della polizia a Silopi. Ad Adana la polizia ha arrestato cinque giovani (tra cui tre minori). Inoltre, dopo aver attaccato una manifestazione a Manisa, la polizia ha arrestato cinque persone, tra cui un bambino. Oggi la polizia ha arrestato sei membri del BDP mentre erano intenti ad appendere striscioni del candidato di Bingol del blocco Lavoro, Democrazia e Libertà. www.firatnews.com