Diyarbakır - 21 ottobre
Dopo la pausa nella giornata di giovedi’ il processo é ripreso oggi, venerdi’ 21, ed é al suo quarto giorno. İl BDP ha organizzato una marcia con partenza da Dağ Kapı (Porta della Montagna), la grande piazza vicino alla porta settentrionale delle mura –di fronte al Gran Güler- per le ore 10 del mattino. I partecipanti si sono riuniti davanti alle sedi del BDP del proprio distretto e poi di li’ con i pulmini si sono diretti alla piazza per l’incontro.
Mehmet ed io ci siamo presentati alle nove alla Casa del Popolo del nostro quartiere, Gaziler, che funge da sede di ritrovo e attivita’ per i simpatizzanti del BDP. Entriamo. Mehmet mi mostra un volantino attaccato al muro: é quello portato dalla delegazione italiana che mostra Dino Frisullo in Piazza Kurdistan, e racconta con orgoglio ai presenti che gli amici italiani e curdi faranno una manifestazione il 13 novembre. Siamo circa una cinquantina di persone, la meta’ donne, nessun ‘giovane’, tutti adulti e anziani, le donne con i bambini. ‘Solo cinquanta, una volta saremmo stati almeno mille, ora i giovani non partecipano piu’ con il fervore di prima’ dice Mehmet. Da Gaziler camminiamo insieme verso la sede del BDP del distretto cui Gaziler fa capo, Kayapınar. Qui’ veniamo accolti con un applauso dai presenti, poi ci infiliamo sugli autobus diretti al luogo dell’incontro.
La piazza non si é riempita del tutto, ma il gruppo é comunque numeroso (forse 5-600 persone) e assolutamente rumoroso. Vengono distribuite delle facce di cartone, maschere con la fotografia di uno dei sindaci sotto processo, tanti le indossano. Dopo aver cantato alcune canzoni ed eserci compattati la marcia comincia. İl gruppo si divide in due parti, riempendo le due strade che parallele raggiungono lo spiazzo davanti alla Municipalita’ principale di Diyarbakır. Slogan, canzoni, ritmate da battiti di mani, su tutto prevale il grido ‘Biji Apo Serok’ e ‘Öcalan, Öcalan’. La strada é breve, saranno circa 7-800 metri, i due gruppi, come due affluenti confluiscono all’incrocio per gettarsi uniti nella piazza dove i presenti applaudono e si uniscono alle grida. Dall’autobus giallo, rosso e verde del BDP sı diffondono canzoni Curde, finalmente vedo ragazzi e ragazze: ballano glı halay, alcuni suonano, attaccano striscioni scritti in curdo agli alberi.
Da quando é cominciato il processo é la giornata con piu’presenze, lo spiazzo é finalmente pieno. Beviamo un çay. Una delle parlamentari del BDP, Emine… (non é Emine Ayna), attira l’attenzione della folla per una ventina di minuti. Parla degli ‘sviluppi’ del processo fino ad oggi –come il giudice si sia ‘dimenticato’ di rispondere alla richiesta di scarcerazione e della vuotezza e inutilita’ di giornate passate a leggere il capo di accusa che tutti gia’ conoscono-, attacca Erdoğan e il governo AKP e urla al governo e allo Stato di guardare oggi a quella piazza gremita di gente, quella piazza é un messaggio: ‘I curdi sono uniti e sostengono i propri rappresentanti’. Riprendono gli slogan: ‘Baskıları bizi yıldıramaz’ – le pressioni non ci scoraggeranno-.
Diyarbakır, 21 ottobre 2010, 0re 14.00
Zozan