In Turchia oltre 900 detenuti hanno perso la vita in prigione negli ultimi dieci anni. Il detenuto Nurettin Soysal ha perso la vita il 10 aprile presso la Facoltà di Medicina dell'Università di Ankara, dove era stato ricoverato dopo il suo rilascio risalente alla fine del 2010. La scarcerazione è avvenuta solo grazie agli sforzi della sua famiglia e dei difensori dei diritti umani. Nurettin Soysal è stato detenuto nelle prigioni di Diyarbakir, Mus e Adıyaman per 16 anni. Il signor Soysal ha sofferto di cancro linfatico per molti anni e gli è stato impedito usufruire di cure mediche adeguate dai medici dell'Istitutodi medicina legale, che ogni volta lo rispedivano al mittente posticipando continuamente i ricoveri con scuse insensate. Sfortunatamente la malattia di Soysal è progredita irrimediabilmente prima del suo rilascio. I medici avevano recentemente comunicato che il paziente aveva una speranza di vita di sei mesi. Il detenuto settantacinquenne Mahmut Karatas è morto il 3 aprile nel carcere tipo M di Bingöl. Il signor Karatas non è stato rilasciato nonostante la sua cecità diabetica avanzata a entrambi gli occhi e i dottori hanno giustificato l’assenza di cure affermando che il paziente aveva fatto sapere di non volersi sottoporre ai trattamenti. In una Conferenza stampa al Parlamento, Idris Baluken (BDP) ha fatto notare che nel 2011 hanno perso la vita 31 prigionieri in Turchia a seguito della loro malattia. Baluken, ha continuato dicendo che oltre 900 prigionieri hanno perso la vita in prigione negli ultimi dieci anni. La mentalità dell’AKP considera il rilascio di 520 prigionieri estremamente malati come un evento politico che interrompe i progressi della democrazia. Costringere dei malati terminali a condizioni carcerarie insostenibile anche per una persona sana, dovrebbe essere considerato come un atto disumano contro ogni logica politica.