Ogni mercoledì saremo davanti all’ambasciata francese a Roma
Sakine Cansız, co-fondatrice del PKK (Partito dei Lavoratori del
Kurdistan), 55 anni, Fidan Doğan, 32 anni, rappresentante del KNK
(Congresso Nazionale Kurdo, Kurdistan National Congress) a Parigi e
Leyla Söylemez, giovane attivista del movimento, sono state assassinate
la notte fra il 9 e il 10 gennaio all’interno dell’Ufficio di
Informazione del Kurdistan di parigi. Tre donne, tre generazioni
diverse, accomunate dalla volontà di trovare la pace e la dignità per il
loro popolo, il popolo kurdo, e dall’impegno attivo per raggiungere
tale obiettivo. Le autorità francesi hanno arrestato un
uomo, Ömer Güney, che sarebbe l’esecutore materiale degli omicidi,
avanzando l’ipotesi che sia un militante del movimento kurdo; in realtà
particolari emersi successivamente e le rivelazioni di Murat Şahin, ex
membro del MIT (l’intelligence turca) contribuiscono a far luce
sul coinvolgimento di Güney con i servizi segreti turchi. L’uomo,
originario di una famiglia nazionalista e con disponibilità economiche
notevoli nonostante non risulti titolare di redditi ufficiali, si
sarebbe infiltrato fra le associazioni kurde di Parigi con il fine di
portare a compimento l’assassinio delle tre donne. Rimane da chiarire
chi abbia progettato e ordinato l’attacco, il cui obiettivo di alto
livello non può essere stato individuato dal solo Güney. Inoltre non si
può tralasciare il fatto che un delitto del genere sia stato portato a
compimento in un palazzo e una zona di Parigi che sono sotto il costante
controllo delle autorità di sicurezza francesi; com’è possibile che non
si sia potuto prevedere e impedire questo orrendo crimine? Ci sono
forse state complicità inconfessabili che hanno portato alla sua
realizzazione? Così come a Parigi e in altre città
europee, anche i kurdi rifugiati in Italia e la Rete Kurdistan Italia,
composta da varie associazioni che sostengono le richieste di libertà e
pace del popolo kurdo, manifesteranno in presidio ogni mercoledì
per testimoniare il loro rispetto a queste tre donne che hanno
sacrificato la loro vita per la pace e i diritti del loro popolo e per
chiedere alle autorità francesi di fare piena luce su quanto accaduto,
fatto che – ci si augura – non influisca negativamente sulla ripresa dei
contatti per l’avvio di un negoziato tra il governo turco e il leader
kurdo Abdullah Őcalan detenuto in isolamento sull’isola di Imrali dal
1999. Il primo presidio davanti alla
rappresentanza francese in Italia, così come in contemporanea avverrà in
molte altre città europee, si terrà Mercoledì 27 febbraio dalle 11.00 alle 13.00 di fronte all’ambasciata francese a Roma piazza Farnese – angolo via dei Baullari
UIKI – Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia; La comunità kurda in Italia; La Rete Kurdistan Italia Info e contatti: info@uikionlus.com