il manifesto - Geraldina Colotti - Omer Güney, indagato per l'omicidio di Sakine Cansiz, co-fondatrice del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan), Fidan Dogan, rappresentante del Congresso Nazionale del Kurdistan (KNK) a Parigi e Leyla Saylemez, appartenente al movimento giovanile kurdo, si è recato una decina di volte in Turchia durante l'anno scorso. Ha visitato per l'ultima volta Ankara il 18 dicembre 2012, 19 giorni prima del triplice omicidio, avvenuto nella capitale francese. Ne ha dato notizia la stampa di sinistra in Turchia, riferendo informazioni provenienti dalla squadra investigativa che sta indagando sui legami del sospettato nel paese. Güney avrebbe preso un volo da Parigi per Ankara, dove sarebbe rimasto tre giorni, senza però far visita ai parenti come pare abbia invece dichiarato. In merito alle piste sull'omicidio, il giornalista Ferda Çetin, sul quotidiano Yeni Özgür Politika, ha fatto riferimento all'esistenza della "norma-premio", un documento del governo turco che sarebbe in fase di revisione presso l'ufficio del Primo ministro, e che riguarderebbe la riscossione di un premio (fino a quattro milioni di lire turche) per chi consente la cattura di 50 militanti di spicco del PKK, venti dei quali si trovano in Europa. La bozza della norma - scrive il giornalista - include i nomi del Presidente del Consiglio Esecutivo del KCK (Unione delle Comunità Kurde) Murat Karaylan, dell'esponente del Consiglio Esecutivo del KCK Cemil Bayk, di Duran Kalkan, del comandante del Quartier Generale principale delle HPG (Forze di Difesa del Popolo) Fehman Hüseyin, e anche quello di Mustafa Karasu, Sabri Ok e Zübeyir Aydar, che hanno partecipato ai negoziati di Oslo. Due milioni di lire turche verrebbero invece destinati alle informazioni riguardanti i leader locali e i dirigenti delle unità europee in Europa. Informazioni di più immediata spendibilità per l'intelligence verrebbero invece ricompensate con centomila lire turche. E il giornalista si chiede: è stata questa la ricompensa ricevuta da Ömer Güney? Ferda Çetin ha anche richiamato l'attenzione su Adnan Gürbüz, ex-membro del Consiglio di Disciplina del MHP (Partito del Movimento Nazionalista) e attivo nel triangolo Germania-Inghilterra-Belgio, conosciuto per la sua ostilità verso i Kurdi: «Gürbüz - ha affermato Çetin - è salito su un volo Londra-Parigi l'8 Gennaio, un giorno prima degli omicidi, ed è rimasto a Parigi il 9. Un giorno dopo gli omicidi, il 10 Gennaio, si è recato nella città di Calais e poi in Inghilterra via nave». Cosa ha fatto Gürbüz per due giorni nella capitale francese? È possibileche si sia incontrato con Omer Güney, proveniente dalla sua stessa città? Le tre militanti indipendentiste sono state uccise con un colpo alla nuca in un edificio molto sorvegliato dai servizi segreti francesi, e i kurdi hanno subito puntato il dito contro i nemici del processo di pace, in corso tra il leader del PKK, Abdullah Ocalan - in carcere sull'isola di Imrali dal '99 - ed emissari del Primo ministro turco, Recep Erdogan. Per chiedere la verità sugli assassinii, il movimento femminile kurdo ha deciso di manifestare ogni mercoledì a Parigi, davanti all'Ufficio di rue Lafayette.