Parlando con Fikret Bila, giornalista del quotidiano Milliyet, il Primo Ministro turco Recep Tayyip Erdoğan ha accennato ai colloqui con il leader del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) Abdullah Öcalan, ammettendo che il suo appello è stato efficace in favore della fine dello sciopero della fame, intrapreso dai prigionieri politici all´interno delle carceri turche. Riferendosi all´incontro di sabato scorso di Mehmet Öcalan con il leader kurdo, Erdoğan ha affermato che è stato quest´ultimo a rifiutare di vedere la sua famiglia finora, ed è stato lui stesso a chiedere di vedere suo fratello questa volta. Quando gli è stato domandato se Öcalan avrebbe mandato lo stesso messaggio nel caso fosse stato in grado di incontrare prima suo fratello, Erdoğan ha risposto: “Nonostante i problemi esistenti riguardo al fatto degli incontri con i suoi avvocati, abbiamo sempre affermato che era in grado di incontrare la sua famiglia senza andare incontro a nessun ostacolo legale. Quindi il suo rifiuto di incontrare la famiglia in precedenza non era in relazione con nessun tipo di impedimento da parte nostra”. Alla domanda sulla possibilità di accordi tra lo stato ed Öcalan in cambio del suo appello riguardante la fine dello sciopero della fame, Erdoğan ha risposto di non avergli promesso niente a riguardo ed ha aggiunto: “Intendiamo risolvere la questione kurda dal momento in cui abbiamo ottenuto il potere e la stiamo affrontando alla luce di una diversa prospettiva dal 2005, quando abbiamo abbandonato le politiche di negazione ed assimilazione dirette contro i Kurdi, che adesso consideriamo e chiamiamo nostri fratelli e sorelle”. Erdoğan ha dichiarato che il suo partito AKP sta investendo nei campi socio-economico, psicologico e diplomatico all´interno della regione kurda. Quando gli è stato chiesto se il recente incontro indichi un nuovo processo di negoziati con Öcalan, Erdoğan ha risposto: ”Quando ha richiesto un incontro, lo abbiamo permesso. I colloqui con Imralı, e mi riferisco ad Öcalan, potrebbero ricominciare attraverso il nostro strumento principale, vale a dire il Servizio Nazionale di Intelligence. Non ci vediamo niente di male nel farlo poiché il punto principale è risolvere il prolema”. Intervenendo lunedì ad una conferenza stampa congiunta insieme al Presidente cileno Sebastian Pinera, anche il Presidente turco Abdullah Gül ha espresso la sua soddisfazione in merito alla fine dello sciopero della fame all´interno delle carceri turche, avvenuto senza decessi ed ha affermato che è giunto il tempo per un dibattito parlamentare al fine di accelerare gli sforzi per una risoluzione della questione kurda in Turchia, che dura ormai da decenni. Gül ha sostenuto che la popolazione in Turchia puó facilmente esprimere anche la più estrema delle sue opinioni ed ha aggiunto che i problemi dovrebbero essere risolti senza ricorrere alla violenza. ANF / ANKARA