Invito ad un'indagine approfondita sull'evidente assassinio
mirato di tre rappresentanti politiche kurde in esilio a Parigi. La sera del 09.01.2013, Sakine Cansız, membro fondatore del PKK,
Fidan Doğan, rappresentante del KNK a Parigi, e Leyla Söylemez,
giovane attivista, sono state tutte vittime di uno spietato
omicidio nell'ufficio del Centro di Informazione del Kurdistan a
Parigi. Non solo l´utilizzo di silenziatori ma anche altri fatti
quali, per esempio, i colpi mirati ad uccidere, indicano un
omicidio eseguito da professionisti. Il momento dell'attacco appare connesso ai più recenti negoziati
politici per la pace: da alcune settimane, questi ultimi si
stavano tenendo tra rappresentanti del Governo turco, il leader
del PKK Abdullah Öcalan, in carcere in totale isolamento
sull'isola-prigione di Imrali, ed il pro-kurdo Partito della Pace
e della Democrazia (BDP). L´attacco alle rifugiate politiche può
quindi essere considerato come una provocazione e come un atto di
sabotaggio nei confronti di un possibile e rinnovato processo di
pace. Ma i fattori che inducono a ritenere possibile un'influenza
francese non possono non essere considerati. Qualche mese fa, il
magistrato francese Thierry Fragnoli, responsabile per le
questioni anti-terrorismo, ha confermato questa impressione quando
è stato proposto che un gruppo di 4 magistrati, 8 avvocati e 28
commissari avrebbe lavorato esclusivamente riguardo ai Kurdi in
Francia. La modalità in cui tale omicidio sia potuto accadere,
nonostante questa stretta vigilanza, è estremamente sospetta. Alla
luce di ciò, la reazione del Ministro degli Interni francese che
ha dichiarato che “l´omicidio è inaccettabile” minimizza la reale
gravità dell'accaduto. Per questo ci poniamo le seguenti domande a cui ci aspettiamo
risposta, da parte Sua e del Governo francese.
* Com'è potuto accadere che il responsabile/i responsabili abbia
potuto/abbiano potuto commettere questo assassinio a sangue freddo
di giorno, in una zona affollata, quando in Francia gli attivisti
kurdi, comprese certamente le vittime dell'omicidio, sono sotto
costante osservazione da parte della sicurezza dello Stato e da
parte della polizia?
* Non esistono registrazioni video dei responsabili? Se è così,
perché il contenuto di queste registrazioni non è stato divulgato?
* I servizi segreti francesi erano in possesso di informazioni
riguardo ad un possibile omicidio prima che l´azione avesse luogo?
Se fosse così, perché ciò non è stato reso pubblico e/o i
possibili bersagli di tali piani non erano stati informati?
In un contesto in cui le autorità francesi non hanno evitato
l´arresto illegale di un attivista politico kurdo, Adem Uzun,
anche cooperando con i servizi segreti turchi, è assolutamente
incomprensibile che esse non siano state in grado di fermare
l´azione. Se non verrà fatta rapidamente luce sull'omicidio, la
comunità kurda metterà in discussione, nel bene e nel male, il
ruolo della Francia all'interno del conflitto kurdo. La fiducia
dei circa 150 000 kurdi presenti in Francia nel Governo francese e
nelle sue autorità è stata comunque scossa a causa della
repressione di stato contro gli attivisti kurdi, della chiusura
delle organizzazioni kurde e degli occasionali attacchi alle
strutture kurde, come per esempio l´incendio della sede di
un'organizzazione kurda avvenuto a Mulhouse alla fine di dicembre
dello scorso anno. La comunità kurda seguirà le indagini delle
autorità francesi riguardo all'accaduto e continuerà a chiedere
conto al Ministro dell'Interno francese Manuel Valls delle sue
parole, dal momento che i responsabili dovranno chiarire fino in
fondo le circostanze di“quest'atto inaccettabile”.
Condanniamo con forza questo attacco e chiediamo un´indagine
completa sulle circostanze dell'omicidio e sul contesto in cui è
maturato! Il fatto che la autorità francesi condividano la
responsabilità di quest'azione non deve essere ignorato. Con le
incursioni all'interno delle organizzazioni kurde e l´arresto di
attivisti kurdi durante lo scorso anno, la polizia francese e la
giustizia potrebbero aver contribuito alla costruzione del clima
che ha portato a questo crimine. Chiediamo al Governo francese di
rivedere le sue politiche anti-kurde.
Le chiediamo di rispondere a tutte le richieste della comunità
kurda.
UIKI Onlus – Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia
La comunità kurda in Italia
Le richieste di questa lettera aperta sono sostenute anche dalla
Rete Italiana di Solidarietà con il Popolo Kurdo, formata da
diverse associazioni presenti in varie città italiane