Sabato notte tredici prigionieri sono morti e altre cinque persone sono rimaste ferite nel carcere di Urfa. Fonti turche parlano di alcuni prigionieri politici che avevano avviato una protesta dando fuoco a letti e coperte. Da una dichiarazione fatta dal presidente del BDP di Urfa, İbrahim Ayhan, si apprende che la rivolta è iniziata per protestare contro le dure condizioni carcerarie, e che l'amministrazione carceraria e il Ministero della Giustizia sono da ritenersi responsabili per il massacro. Viene ricordato anche che precedentemente ci sono state proteste contro il sovraffollamento nel carcere che ospita circa un migliaio di prigionieri, pur avendo una capacità per 300 persone. Fuori dal carcere la polizia e i soldati hanno usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere i familiari delle vittime che cercavano di raggiungere il carcere. Si registrano feriti ed arresti. ANF / URFA