La "Peace in Kurdistan Campaign" deplora la
decisione del tribunale di
Diyarbakir del 24 maggio, che ha condannato Leyla Zana a dieci
anni di carcere con l'accusa
di "fare propaganda " a nome del PKK. A nostro avviso tale condanna fa emergere le
carenze della Turchia in
merito alla democratizzazione
del paese e mette seriamente in discussione l'imparzialità del
sistema giudiziario turco. La situazione attuale non può far
altro che acutizzare le tensioni preesistenti e portare ad un'
ulteriore
alienazione della comunità curda da parte dello Stato turco. Le accuse riguardano nove discorsi pronunciati
da Leyla Zana,
in merito al riconoscimento dell'identità curda e all'apertura dei negoziati di
pace tra la
Turchia e il Pkk. Leyla Zana gode attualmente dell' immunità
parlamentare, che dovrebbe
proteggerla dal rischio di finire in
prigione. Nel 1990 Leyla Zana è diventata un simbolo
della resistenza
curda contro l'oppressione dello Stato turco, dopo aver trascorso
quasi un
decennio in prigione. Fu rilasciata nel 2004. Invece di essere processata per presunti legami
terroristici,
Leyla Zana dovrebbe essere considerata come portavoce del suo
popolo, poichè l'Onorevole ha assunto un
ruolo di vitale importanza nel porre fine al conflitto curdo. Questa situazione è incline a durare
all'infinito se la
Turchia non inizierà ad accettare che l'unica strada per
raggiungere una pace
duratura e globale, è quella di impegnarsi in un dialogo
significativo
con i rappresentanti curdi. Per informazioni contattare: Campaign
for a political solution of the Kurdish Question
Email:
estella24@tiscali.co.uk www.peaceinkurdistancampaign. wordpress.com