mercoledì 9 maggio 2012

Oltre 500 attiviste kurde in prigione

"La repressione dello Stato contro le donne è aumentata!" Gultan Kisanak, ha pronunciato queste parole durante una conferenza tenutasi il 7 maggio al "Forum femminista" di Stoccolma. La Co-presidente del BDP ha dichiarato che circa 500 donne del suo partito si trovano attualmente in carcere, tra cui due deputate, due sindache e 25 membri del Consiglio delle donne del BDP. L'arresto di 17 funzionarie e attiviste il 4 maggio a Van, conferma l’intensificarsi senza precedenti della repressione ai danni delle donne del BDP. Martedì 8 maggio, un'altra donna, è stato arrestata a Diyarbakir insieme a 29 colleghi del partito curdo, compresi alcuni funzionari locali, nel corso di una operazione condotta simultaneamente in sei città. Inoltre, un addetto alla distribuzione di Ozgur Gundem e Azadiya Welat è stato arrestato a Bitlis. Le operazioni KCK sono iniziate nel mese di aprile 2009, poche settimane dopo lo storico successo del partito curdo alle elezioni amministrative. Circa 8.000 membri del BDP sono in carcere in relazione a queste indagini, per non parlare di altre migliaia di individui arrestati, con il pretesto della "lotta contro il terrorismo." L'Unione delle Comunità del Kurdistan (KCK), è accusata dalle autorità di essere l'ala politica urbana del PKK. Per il principale partito curdo BDP, il caso KCK rappresenta un chiaro "golpe politico" volto a eliminare tutti coloro che criticano il governo. (fonte ActuKurde)