Firatnews - Dopo l'arresto del professore e membro dell'assemblea del BDP Busra Ersanlı di 61 anni e dell'editore e scrittore Ragip Zarakolu di 63 anni, vari intellettuali hanno avviato una campagna denominata "Siamo tutti KCK". Il KCK (Unione delle Comunità kurde) è accusato dai procuratori di essere "l'ala urbana" del PKK. Che cos'è esattamente questa "ala urbana", quali i suoi scopi e il suo ruolo è difficile dire tanto che i pubblici ministeri non sono stati in grado di spiegarlo da soli. Infatti continuano a chiedere l'arresto di migliaia di persone senza specificarne il motivo. La campagna "Siamo tutti KCK" è una reazione a queste accuse indiscriminate e, soprattutto, all'ondata di arresti immotivati il cui picco è stato il raggiunto nelle ultime settimane con l'arresto di Ersanlı e Zarakolu. Se ci fosse bisogno di un'ulteriore prova che la "scusa KCK" potrebbe essere usata contro chiunque, questo è stato. La nuova campagna, "Siamo tutti KCK", è stata lanciata dagli avvocati Eren Keskin, Ayşe Batumlu, Leman Yurtsever, Hürriyet Sener e il fotografo Veysi Altay. 50 persone, tra cui lo scrittore, attivista e poeta Margulies Roni, il sociologo Ismail Besikci, il Dr. Şebnem Korurfincancı, ecologo, lo scrittore A. Hicri İzgören, i cantanti Ferhat Tunc e Sanar Yurdatapan e molti leader di partiti di sinistra e di varie organizzazioni, hanno aderito alla campagna. en.firatnews.eu