www.actukurde.fr - Il governo dell'AKP in Turchia continua ad arrestare ed imprigionare i bambini kurdi per aver lanciato pietre contro la polizia o contro le sedi dell'AKP o semplicemente per aver gridato slogan "proibiti". Questi bambini sono trattati come "terroristi" e condannati a lunghe pene. Il 18 novembre la corte di Suruç, in provincia di Urfa, ha deciso di detenere due bambini kurdi per aver lanciato pietre contro la sede dell'AKP durante una manifestazione il 16 maggio. Questi due bambini sono accusati di essere membri di una organizzazione "terroristica". Questi bambini, noti come "lanciatori di pietre" sono tra i primi obiettivi del governo AKP del primo ministro Recep Tayyip Erdogan, che vanta in giro per il mondo la sua "democrazia avanzata" come un modello. Nel 2010 sono stati arrestati quasi 2000 bambini. La Turchia è la più grande prigione al mondo per i bambini arrestati per motivi politici. La relazione annuale dell'Associazione dei Diritti Umani (IHD), evidenzia che 1857 bambini sono stati arrestati nel corso del 2010, con un incremento del 85,6% rispetto all'anno precedente, tra questi 211 bambini sono stati condannati a pene detentive. Lanciare pietre contro la polizia, bottiglie molotov contro i carri armati, partecipare ad una manifestazione o semplicemente gridare slogan è interpretato come un sostegno diretto al PKK (Partito dei lavoratori del Kurdistan). Ritenuti "terroristi", i bambini possono essere condannati a più di 20 anni di carcere. www.actukurde.fr
mercoledì 30 novembre 2011
Continua la campagna di autodenuncia
NEWSCENTRE (DİHA) - I politici kurdi continuano a denunciare se stessi per protestare contro le ondate di arresti che vengono svolte come parte dell'indagine "KCK" (Unione delle Comunità del Kurdistan). A Mardin e a Kars circa 90 politici kurdi hanno pubblicamente dichiarato: "Siamo membri del KCK anche noi, vogliamo essere processati". I membri del BDP hanno dichiarato di aver commesso lo stesso reato commesso da coloro che sono stati incarcerati come parte del KCK, "se queste azioni vengono accettate come un crimine, anche noi abbiamo commesso gli stessi crimini. Centinaia di membri del BDP, dirigenti e politici eletti, accademici, giornalisti sono stati arrestati e messi in carcere. Non accetteremo questa ingiustizia in silenzio". "Abbiamo partecipato e continuano a farlo a tutte le attività che sono state condotte da tutte le persone che sono sottoposte a custodia cautelare compresi gli amministratori di partito, deputati, membri dei comuni e dei consigli provinciali, difensori dei diritti umani, sindacalisti, giornalisti e intellettuali. Ci denunciano".
Il sindaco di Diyarbakır apre la sua casa alle vittime del terremoto
Nell'ambito della campagna "Io condivido la mia casa con la gente di Van" lanciata dal Comune metropolitano di Diyarbakir, il Sindaco Osman Baydemir ha aperto la sua casa nel quartiere Kayapınar ad una famiglia di 15 persone. Baydemir e sua moglie Reyhan Yalçındağ hanno visitato la famiglia Kiye questa mattina e hanno fatto colazione insieme ed hanno ascoltato i problemi di ogni membro della famiglia. Dopo la visita alle vittime del terremoto, Baydemir ha dato informazioni su una nuova campagna del Comune che è stata lanciata in collaborazione con i Comuni del distretto con il nome "Condivido il mio pasto con il popolo di Van". L'obiettivo di questa campagna è di aiutare le vittime del terremoto con pacchi viveri. Il sindaco ha esteso il suo grazie alle persone di Diyarbakir per la solidarietà dimostrata nell'alleviare le ferite delle vittime del terremoto ed ha invitato tutti i cittadini di Diyarbakir, quelli benestanti in particolare, a condividere il loro pasto con le persone di Van con l'invio di almeno un pacco viveri. Baydemir ha anche osservato che 209 famiglie sono state accolte a Diyarbakir e ha concluso la sua dichiarazione chiedendo a tutte le persone di agire in solidarietà per alleviare i dolori della gente di Van che sta attraversando un periodo di grande difficoltà. ANF / DIYARBAKIR / AMED
martedì 29 novembre 2011
Dossier Turchia 2011
Questione Kurda: situazione politica, violazioni dei diritti umani e proposte per una soluzione pacifica a cura di UIKI Onlus
Circa 20 milioni di kurdi vivono in Turchia, in maggioranza nelle regioni del sud-est dell'Anatolia. La Costituzione turca non riconosce le minoranze, stabilendo l'integrità territoriale del paese, oltre che l'unità di lingua e popolazione. La popolazione kurda ha espresso in più occasioni in maniera democratica, attraverso il suo voto, la volontà di arrivare al riconoscimento dei propri diritti linguistici, culturali, di autonomia, senza peraltro ottenere cambiamenti sostanziali. Più volte è sembrato che fosse giunto il momento di iniziare un percorso negoziale fra le parti in conflitto per arrivare a una soluzione pacifica e politica della questione kurda. Purtroppo gli eventi del 2011, e i loro antecedenti, descritti in questo rapporto, mostrano come da parte dello stato turco inteso sia come sistema politico, sia come sistema giudiziario e di polizia, non si sia ancora intrapreso questo percorso verso una soluzione politica che consentirebbe la fine del conflitto armato e che risponderebbe alle richieste da parte del popolo kurdo: un'ampia autonomia all'interno della Turchia al pari di regioni come la Catalunya e i Paesi Baschi in Spagna, o come lo statuto del Trentino Alto Adige in Italia. scarica il Dossier
76 Politici kurdi a giudizio a Izmir
La Procura Speciale di Smirne ha citato in giudizio 76 persone, tra cui 30 già detenute, arrestate il 22 settembre nell'ambito delle operazioni contro l'Accademia Politica del BDP di İzmir. I detenuti sono accusati di "appartenenza ad un'organizzazione illegale" e "diffusione di propaganda per un'organizzazione illegale". L'atto di accusa di 184 pagine chiedeva fino a 20 anni di reclusione per ogni detenuto ed è stato approvato dall'8 Alta Corte penale di Izmir. La corte ha presentato come prove registrazioni audio, certificati di formazione, interviste telefoniche e pubblicazioni dei membri dell'Accademia, l'accusa consisteva anche in notizie riguardanti le Accademie Politiche del BDP pubblicate dall'agenzia ANF e da Roj TV. Sostenendo che le lezioni impartite nell'Accademia di Smirne erano le stesse date nei campi di addestramento del Pkk, il pubblico ministero ha anche condannato 34 persone che avrebbe ricevuto una formazione presso l'Accademia in tempi precedenti all'attuale inchiesta. Il processo ai 76 politici kurdi si terrà a Smirne presso l'8 Alta Corte penale il 28 febbraio 2012. ANF / IZMIR
156 anni di carcere per 25 sindacalisti
Venticinque soci e dirigenti del KESK (Confederazione Sindacale dei Lavoratori Pubblici) sono stati condannati ad un totale di 156 anni di carcere. Tra loro ci sono i presidedenti del KESK Lami Ozgen e Sakine Esen Yilmaz segretaria del Eğitim-Sen (Sindacati Lavoratori dell'Istruzione e della Scienza). L'8 Alta Corte penale di İzmir, dove dal 2009 si tiene il processo a 31 membri del KESK nell'ambito dell'inchiesta "KCK", ha stabilito l'assoluzione per sei membri della Confederazione e ha stabilito sei anni e tre mesi di reclusione per ciascun imputato per motivi di "appartenenza ad una organizzazione". Il processo era iniziato il 28 maggio 2009, quando 31 membri del KESK (la maggior parte insegnanti) sono stati presi in custodia a Smirne ed Ankara. ANF / IZMIR
lunedì 28 novembre 2011
Manifestazione attaccata dalla polizia
Questa mattina a Yuksekova la polizia ha attaccato un corteo organizzato per protestare contro i continui arresti di politici curdi e di avvocati e contro l'isolamento del leader del PKK Abdullah Öcalan. I negozi sono rimasti aperti ma con le saracinesche abbassate a sostegno della marcia. I manifestanti sono stati attaccati dalla polizia con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. Continuano gli scontri soprattutto in Kisla, Orman, nel quartiere Cumhuriyet e a Semdinli dove giovani manifestanti rispondono alla polizia con bombe molotov e pietre. Alcune case della zona sono state colpite dalle bombe a gas. Fino ad ora si contano 15 persone fermate. ANF / Yüksekova
domenica 27 novembre 2011
Arresti, arresti e ancora arresti
Ventotto persone detenute in Şırnak, Cizre e Silopi. Arresti, arresti e ancora arresti, per quello che sembra essere l'unico modo delle autorità turche di affrontare la questione kurda. Ieri sera Şırnak, Cizre e Silopi hanno subito una nuova ondata di arresti. Venti persone fermate, otto arrestate. Tra loro dirigenti del BDP, consiglieri comunali, membri del MEYADER (associazione dei parenti degli scomparsi) e membri dell'associazione Kurdi-DER. A Şırnak 16 persone sono state arrestate mentre a Cizre 11 persone sono state prese in custodia. ANF / Sirnak
33 anni fa la nascita del PKK
Costituito tra il 27 e il 28 novembre 1978 il PKK - Partiya Karkerên Kurdistan (Partito dei lavoratori del Kurdistan) il primo nucleo era composto in gran parte da studenti di scienze politiche, guidato da Abdullah Ocalan ad Ankara. Il gruppo presto trasferisce la sua attenzione sulla condizione della popolazione kurda nel sud-est della Turchia. Nel 1980 il colpo di Stato turco represse l'organizzazione incarcerandone molti membri, con condanne alla pena capitale; altri riuscirono a fuggire verso la Siria. Il primo congresso del PKK si tenne nel 1982 e delineò le varie fasi necessarie per la liberazione del Kurdistan. Il 15 agosto 1984, il PKK compì la sua prima azione armata. ANF / NEWS DESK
sabato 26 novembre 2011
Avvocati e giornalisti in prigione
L'11° Alta Corte Penale di Istanbul ha rilasciato otto avvocati e il segretario dell'Asrin Law Office, Zeynep Arat per mancanza di prove, mentre ha emesso un mandato di arresto per 33 avvocati e un giornalista Cengiz Kapmaz con l'accusa di "appartenenza ad una organizzazione" e "fondazione di una organizzazione". Circa 50 avvocati e più di 100 persone sono state arrestate il 22 novembre nell'ambito dell'inchiesta "KCK" con operazioni in 16 province. La Turchia è diventata la più grande prigione per giornalisti, politici, insegnanti, sindacalisti, bambini e difensori dei diritti umani da quando il governo AKP è salito al potere nel 2002. Secondo il BDP (Partito della Pace e la Democrazia), 4.547 persone sono state arrestate e tra questi 1838 sottoposti a custodia cautelare negli ultimi sette mesi in connessione con l'operazione "KCK". www.firatnews.com
venerdì 25 novembre 2011
Messaggio di Leyla Zana al Parlamento Europeo
Diyarbakır - Leyla Zana non potendo partecipare all'incontro su "diritti umani e primavera araba" presso il Parlamento europeo ha inviato un messaggio: "I kurdi, uno dei popoli che il mondo ha lasciato senza identità, non vogliono essere dimenticati. Dimenticare non offre una soluzione. Una soluzione deve essere trovata per non permettere più i dolori del passato e non gettare via il domani". Ha aggiunto che "(...) la storia di questo paese è fatta di numerose violenze e genocidi che sono stati coperti, conservati al buio e dimenticati per molti anni". Zana ha anche sottolineato che "si cerca di terrorizzare il popolo kurdo con migliaia di detenzioni, arresti e violazioni dei diritti umani. Con nostro grande rammarico, l'opinione pubblica mondiale preferisce rimanere in silenzio e credere alla sleale propaganda politica. Tuttavia, il sostegno del popolo e le sue aspettative richiedono una forte legge di riforma politica e una costituzione che avrà un ruolo nella soluzione del problema kurdo, per garantire i diritti politici, sociali e culturali di tutti i popoli ". ANF / DIYARBAKIR / AMED
mercoledì 23 novembre 2011
Conferenza stampa del deputato turco Ertugrul Kurkcu
L'On. Ertuğrul Kürkçü del Parlamento turco ascoltato dal Comitato Diritti Umani della Camera dei Deputati. Ieri 22 novembre 2011 l'On. Ertuğrul Kürkçü, deputato alla Grande Assemblea Nazionale Turca eletto a Mersin per il BDP (Partito della Democrazia e della Pace), è stato ascoltato per un'ora e mezza dalla Commissione Esteri della Camera dei Deputati riunita nel Comitato per i Diritti Umani presieduto dall'On. Furio Colombo. L'On Kürkçü ha spiegato come le aspettative di pace del popolo kurdo e turco alla vigilia delle recenti elezioni di giugno siano state sconfessate da un'ondata di arresti e processi contro politici eletti, sindacalisti, studenti, semplici cittadini e difensori dei diritti umani, come proprio nella giornata di ieri dove in varie città turche sono state arrestate 61 persone di cui 48 avvocati. Molti gli interventi e le domande poste dai membri del Comitato a Kürkçü nel corso dell'audizione, in particolare gli On. Touadì, Barbi, Tempestini, Arturo Parisi del PD, l'On Margherita Boniver del PdL. Kürkçü ha sottolineato come il percorso di revisione della costituzione turca attualmente in corso sia fondamentale per il futuro democratico della Turchia, e ha chiesto al Parlamento e al Governo italiano, così come alla società civile, di sostenere questo percorso. Video della conferenza su www.radioradicale.it
martedì 22 novembre 2011
Il tramonto della democrazia in Turchia
CAMBRIDGE – Di fronte alle recenti contestazioni per l’arresto di un professore di diritto costituzionale accusato di aver insegnato in un istituto gestito dal principale partito politico pro-curdi del paese, il Ministro dell’Interno turco, Idris Naim Sahin, non è riuscito a nascondere la sua irritazione affermando di non riuscire a capire chi sostiene che un professore non debba essere arrestato quando altre migliaia di persone in Turchia sono state messe in carcere. Presumibilmente Sahin intendeva dire che un professore non può rivendicare un trattamento speciale secondo la legge. Ma la sua affermazione ha inavvertitamente evidenziato la nuova realtà turca secondo cui qualsiasi individuo percepito come oppositore al regime in vigore può essere arrestato per terrorismo o atti violenti, con o senza prove. leggi su www.ilsole24ore.com
I Kurdi: un popolo in lotta per la libertà e l'uguaglianza
Genova - Il 25 novembre alle ore 17:30 presso il circolo PRC "Bianchini" in piazza Romagnosi a Genova si svolgerà l'incontro pubblico "I Kurdi: un popolo in lotta per la libertà e l'uguaglianza" con la partecipazione dell' On. Ramon Mantovani. Dal 22 al 30 novembre nell'atrio di Palazzo Tursi in Via Garibaldi a Genova sarà esposta la mostra fotografica "Kurdistan, il paese dei bimbi volanti".
associazione SENZA PAURA - GENOVA
Gli avvocati di Ocalan nel mirino della polizia
Questa mattina la polizia ha fatto irruzione presso l'ufficio degli avvocati del leader kurdo Abdullah Ocalan ad istanbul. Raid di polizia sono in corso in diversi altri edifici e in diverse città. Infatti ci sono segnalazioni di circa 70 persone prese in custodia. Di queste, almeno 48 si dice che siano avvocati. Anche la sede del quotidiano kurdo Özgür Gundem è stata perquisita questa mattina. A Bursa l'avvocato di Ocalan Ayşe Batumlu è stato preso in custodia. Le Operazioni di polizia si svolgono nell'ambito dell'inchiesta KCK (Unione delle Comunità kurde). ANF / ISTANBUL
lunedì 21 novembre 2011
LIBERI TUTTI! Dal 5 al 10 dicembre in Kurdistan
Dal 5 al 10 dicembre in Kurdistan, per partecipare al “processo KCK”, incontrare le associazioni della società civile kurda e portare solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto. Un’altra Europa è possibile, un’altra Europa è presente!
Organizza: Associazione onlus “Verso il Kurdistan”
Info prenotazioni: tel. 333 5627137 (Lucia)
venerdì 18 novembre 2011
TERREMOTO TURCHIA – KURDISTAN UN CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’
Dopo il sima del 23 ottobre che ha devastato la provincia di Van, nella regione curda della Turchia, è di oggi la notizia di nuove scosse di terremoto. Decine eventi sismici hanno causato centinaia di morti e di dispersi, migliaia di feriti, la distruzione di interi quartieri e villaggi e di beni di grande valore storico ed archeologico (Van era l’antica capitale del regno degli Urartu nell’11 secolo a. C.). Le condizioni della popolazione, che vivono in un’area estremamente povera, sono disperate. La municipalità di Van ha lanciato un appello di emergenza a livello internazionale chiedendo a tutta la popolazione di "partecipare ad un grande sforzo di solidarietà per alleviare la sofferenza di tutte le vittime del terremoto". C’è bisogno di interventi urgenti per sostenere i soccorsi e assistere gli abitanti; occorre attivare forme di solidarietà e di cooperazione per aiutare la città e la regione in questa drammatica emergenza. Come associazione Europa Levante rinnoviamo l’appello ad esprimere solidarietà e dare un aiuto concreto alle popolazioni colpite duramente dal sisma.
giovedì 17 novembre 2011
Roma: situazione dei diritti della popolazione kurda in Turchia
Il 22 novembre p.v. dalle ore 15.00 alle ore 16.00
Sala conferenze stampa della Camera dei Deputati (ingresso Via della Missione 4) Roma
Conferenza stampa del deputato turco Ertuğrul Kürkçü sulla situazione dei diritti della popolazione kurda in Turchia. Interverranno l'On. Jean-Léonard Touadì (PD, Commissione Esteri della Camera), Alessia Montuori (Ass. Senzaconfine e Rete italiana di solidarietà con il popolo kurdo), Arturo Salerni (Ass. Europa Levante).
Roma: Incontro di solidarietà con il Kurdistan
VENERDI’ 18 NOVEMBRE 2011 ORE 18
Casa Internazionale Delle Donne - Via della Lungara 19 Roma
INCONTRO DI SOLIDARIETA’ CON IL KURDISTAN
La repressione del Governo Turco e la violenza del terremoto non piegano il popolo kurdo
Introduzione di Hevi Dilara direttora di “Europa Levante”. Interventi a cura di Simonetta Crisci e Rossella Santi, rappresentanti dell’ associazione “Verso il Kurdistan Onlus”. Proiezione di video. Presentazione progetti, borse di studio a favore delle figlie dei detenuti politici e interventi a favore dei terremotati.Per versamenti IBAN: IT 79F 030 6910 400 100 000 402 675 - “Verso ll Kurdistan Onlus”
Cronaca quotidiana dalla Turchia
Squadre di polizia hanno fatto irruzione nell'edificio del BDP nel distretto di Cizre in provincia di Şırnak, con la scusa di un controllo per furto di energia elettrica. Alcuni studenti della vicina scuola e gente della zona sono stati sottoposti ad attacchi con gas lacrimogeni dopo aver scandito slogan per protestare contro l'irruzione nell'edificio. Gli studenti hanno risposto alla polizia con lancio di pietre, uno giovane di nome Yusuf Ogen è stato ferito alla testa da un candelotto lacrimogeno. E 'stato riferito che durante l'attacco la polizia ha consapevolmente lanciato lacrimogeni in alcune case nella zona. ANF / CİZRE/ŞIRNAK ANF
mercoledì 16 novembre 2011
Campagna di auto denuncia
Nell'ambito della campagna "Io mi denuncio" lanciata dal BDP (Partito della pace e la democrazia) per protestare contro le operazioni KCK, il Co-presidente Selahattin Demirtas, il Vice Co-Presidente Filiz Koçali, il parlamentare Samin Altan, si sono auto denunciati presso l'Ufficio della Procura della Repubblica di Istanbul. I membri del BDP hanno dichiarato di aver commesso lo stesso "crimine" commesso da persone che sono sottoposte a custodia cautelare come parte del KCK (Unione delle Comunità kurde). "Se queste azioni vengono accettate come un crimine, anche io ho commesso gli stessi crimini", il titolo della petizione. Rispondendo alle domande dei giornalisti dopo il procedimento, il copresidente Demirtas ha detto "Stiamo attraversando un processo fragile. Centinaia di membri del BDP, dirigenti, politici eletti e accademici sono stati arrestati e messi in carcere. Non accetteremo questa ingiustizia in silenzio. La nostra campagna si diffonderà in tutte le città e i distretti." Tra gli arrestati di recente figurano l'editore Ragip Zarakolu e il professore di diritto costituzionale Busra Ersanlı, che hanno tenuto corsi presso l'accademia politica del BDP. La loro detenzione e i successivi arresti hanno suscitato l'indignazione del BDP e dei gruppi della società civile sia in Turchia che all'estero. La petizione presentata alla corte recita: "Le operazioni continue con detenzioni e arresti sono state effettuate contro i nostri membri del partito e gli amministratori dal 14 aprile 2009. Ho partecipato e continuano a farlo a tutte le attività che sono state condotte da tutte le persone che sono sottoposte a custodia cautelare, compresi gli amministratori di partito, deputati e membri dei consigli provinciali, dalle donne e dai giovani, dai difensori dei diritti umani, dai sindacalista, giornalisti e accademici. per questo mi auto denuncio". ANF NEWS AGENCY
martedì 15 novembre 2011
L'uccisione di Guzel è una violazione del diritto alla vita
Sebahat Tuncel parlamentare del BDP (Partito della Pace e la Democrazia) ha dichiarato, riguardo l'uccisione di Mensur Güzel, che il ragazzo non rappresentava alcuna minaccia reale per i passeggeri, il suo obiettivo dichiarato era protestare contro l'isolamento del leader del PKK Abdullah Ocalan, a cui non è stato permesso di incontrare gli avvocati per 111 giorni. Tuncel ha aggiunto che l'uccisione a bruciapelo del ragazzo è stata una violazione del diritto alla vita e che l'esecuzione è un messaggio da parte dello Stato turco: le proteste dei kurdi, non importa in quale forma, devono essere fermate con la morte. La parlamentare del BDP ha anche richiamato l'attenzione sul ruolo svolto dai mezzi di informazione, i media, hanno dato una informazione inquinata e questo sarà portato in parlamento dal BDP. Tuncel anche affermato che questo "evento rivela l'attuale situazione oppressiva in Turchia. In altre parole, Mensur Guzel è stato giustiziato a freddo, non si è cercato di convincerlo o di catturarlo vivo. Infatti il ragazzo non aveva intenzione di ferire i passeggeri in alcun modo, aveva annunciato che l'azione era per protestare contro l'isolamento di Ocalan, Guzel è stato ucciso invece di essere ascoltato, catturato e sottoposto a procedura legale." Tuncel ha ricordato che la questione curda è la questione più urgente in Turchia e ha concluso dicendo: "Ciò che è stato vissuto e visto di recente dimostra che il problema non può più essere accantonato di fronte a questa crescente pressione. In Turchia non sarà possibile costruire una vera democrazia e una fratellanza dei popoli finchè il problema kurdo non verrà affrontato. Nonostante gli sforzi della Turchia nell'ignorare e nascondere il problema kurdo con ordini del giorno, il problema viene affrontato ogni giorno come una ferita sanguinante". ANF / NEWS DESK
lunedì 14 novembre 2011
Mensur Guzel
Mensur Guzel membro delle HPG (Forze di difesa popolare) è stato giustiziato su un traghetto nel Golfo di Izmit l'11 novembre dalle squadre speciali turche in stile SAS. Aveva dirottato quel traghetto perché voleva richiamare l'attenzione dei media sull'isolamento del leader del PKK Abdullah Ocalan. Era disarmato e non aveva fatto male a nessuno. La sua è stata un'azione spettacolare, volta ad evidenziare la difficile situazione del popolo kurdo. La famiglia di Guzel è andata a riprendere il corpo all'Istituto di Medicina Legale dove i medici hanno detto che gli hanno sparato sei volte, tre delle quali alla testa. "Loro non hanno neanche rispetto per la morte. Il corpo di Mensur è stato sottoposto ad una sbrigativa autopsia", ha detto il cugino di Mensur, Birsen Tüzel, aggiungendo che la testa era stata sfigurata dai tre proiettili sparati contro di lui. Birsen Tüzel sottolinea che non resteranno in silenzio, aggiungendo: "Prenderemo tutte le misure legali per portare i responsabili di questa esecuzione davanti alla giustizia". "Mensur aveva un cuore grande. Fu coraggioso e non poteva tollerare l'ingiustizia", conclude. Mensur Guzel era nato a Kulp (Bahêmdan), nel villaggio di Ayhan nel 1984. Come in tutte le parti del Kurdistan, ha incontrato la repressione dello Stato in giovane età, quando era ancora un bambino. Il suo villaggio era perquisito dalle squadre speciali tutti i giorni. La famiglia fu costretta a trasferirsi in un quartiere metropolitano quando il villaggio è stato bruciato dai soldati nel 1992.
domenica 13 novembre 2011
Caccia turchi bombardano le montagne di Kandil
Erbil, 13 nov embre 2011(AKnews) - L'aviazione turca ha bombardato oggi il territorio iracheno nelle montagne di Qandil .La zona di destinazione - l'area di Nawdasht e le frazioni di Lewzhe, Enze e Komtan - è disabitata e non ci sono notizie di danni o vittime. Secondo Abdul-Razzaq Mohamed Amin, amministratore del distretto di Sangasar in provincia di Sulaimaniya, l'attacco aereo e' iniziato alle ore 11.45. Attualmente, ci sono ancora segnalazioni di aerei turchi in quella zona, ma i bombardamenti si sono ovviamente fermati. L'esercito turco è impegnato in operazioni su larga scala nelle aree curde in Turchia orientale e nel nord dell'Iraq, per combattere i ribelli del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK). Le operazioni sono una risposta ad un attacco del Pkk a due basi militari nella provincia di Hakkari a metà ottobre, che ha provocato la morte di24 soldati turchi morti e di altri 18 feriti. E 'stata la più grande perdita singola dei militari turchi dall'inizio della rivolta delle forze curde contro lo stato turco nel 1984. Il conflitto è costato oltre 40.000 vite negli ultimi 27 anni. Da Bakhtyar Sabah. AKnews
giovedì 10 novembre 2011
La polizia attacca le vittime del terremoto
Tre persone sono state prese in custodia questa mattina dopo un attacco violento della polizia contro le vittime del terremoto. Le persone si erano radunate fuori l'Hotel Bayram crollato dopo il terremoto di ieri a Van per protestare contro il vice primo ministro Besir Atalay. Dopo aver trascorso la notte fuori, centinaia di persone si sono radunate nelle prime ore del mattino di fronte all'Ufficio del Governatore chiedendo tende e le dimissioni del governatore. I manifestanti sono stati dispersi dalla polizia con gli idranti. Atalay poco dopo ha lasciato la città. La polizia ha poi attaccato la gente lanciando gas lacrimogeni. Due persone sono rimaste ferite durante gli scontri. La tensione è ancora alta. L'Hotel Bayram è crollato la scorsa notte, quando un terremoto di magnitudo 5,6 ha colpito la provincia orientale di Van, lasciando otto morti e oltre 20 feriti.
mercoledì 9 novembre 2011
Turchia: nuova scossa a Van, crolla hotel
(ANSA) - ANKARA - Una scossa di terremoto, registrata poco fa nella provincia orientale turca di Van, ha fatto crollare un hotel, dove si trovavano 35 persone: lo riferisce l'emittente turca Ntv. ''Un hotel a Van e' crollato questa sera per una scossa di magnitudo 5.6'', afferma l'emittente. ''Nell'hotel c'erano 35 persone'', aggiunge Ntv, riferendosi all'area della Turchia dove il sisma del mese scorso ha gia' causato piu' di 600 morti e migliaia di feriti.
Il Sindaco di Diyarbakir rischia fino a 28 anni di carcere
Il sindaco di Diyarbakir Osman Baydemir rischia fino a 28 anni di carcere con l'accusa di propaganda per un'organizzazione terroristica e per aver commesso un crimine per conto di una organizzazione terroristica, senza essere membro di essa. L'accusa dice che "E' stato confermato che Baydemir il 4 maggio 2011 ha partecipato alla cerimonia funebre svoltasi a Diyarbakir per sette membri delle HPG (forze di difesa popolare) che hanno perso la vita nel villaggio di Kızılmescit il 27-28 aprile 2011, la propaganda è stata fatta per l'organizzazione durante la marcia organizzata da BDP il 30 aprile 2011 inoltre ha frequentato manifestazioni per l'anniversario della cattura del leader del PKK Abdullah Öcalan". In connessione con i tre articoli separati della legge antiterrorismo, l'accusa ha chiesto fino a 28 anni di reclusione per Baydemir il cui processo inizierà presso la 7 Alta Corte penale nei prossimi giorni. ANF News Agency
martedì 8 novembre 2011
Hiroshima in Turkey 2011
Turkey's horrific chemical attack on PKK fighters
lunedì 7 novembre 2011
Van: il bilancio delle vittime sale a 604
ANKARA (DİHA) - Il bilancio delle vittime per il terremoto che ha colpito Van è salito a 604, mentre il numero dei feriti è salito a 1.650 secondo una dichiarazione del Disaster Management Premiership Emergency (AFAD). Nel frattempo, molti villaggi nella zona del terremoto sono stati lasciati senza alcun aiuto, nonostante le dichiarazioni delle autorità che affermano che gli aiuti sono arrivati ovunque nella provincia colpita. Secondo le accuse, ci sono ancora alcuni villaggi che nessuno a parte i membri del BDP ha visitato. Dal 23 ottobre sono state registrate 2587 scosse di assestamento.
La mia detenzione è un'intimidazione per l'isolamento dei kurdi
ISTANBUL (DIHA) - inviando una dichiarazione dalla prigione tramite il suo avvocato, Ragip Zarakolu, uno dei detenuti dell'Unione delle Comunità del Kurdistan (KCK) dice che "la mia detenzione e accusa di essere membro di una organizzazione illegale è un'intimidazione nei confronti di tutti gli intellettuali e democratici di Turchia e una parte della campagna in atto per isolare i kurdi". Zarakolu ha chiamato tutti a dimostrare una reazione comune contro questa ondata di detenzione che è diventata una campagna di linciaggio sociale. Zarakolu, arrestato con altre 43 persone del KCK, compreso il Prof. Bursra Ersanli, ha sottolineato che i documenti ritrovati nella sua casa e definiti dalla polizia come prove di reato, sono lo stesso tipo di documenti che potrebbero essere trovati nella casa di un qualsiasi editore o scrittore.
venerdì 4 novembre 2011
Un intero partito in prigione!
NEWSCENTRE (DİHA) - Il BDP (Partito della Pace e la Democrazia) è come se fosse agli arresti dal 14 aprile 2009, da allora in totale 268 politici di alto livello sono stati imprigionati, tra cui quattro membri del Comitato centrale esecutivo del BDP, 14 membri dell'Assemblea del partito, sei parlamentari, 12 sindaci, 12 assessori, 56 consiglieri comunali e molti intellettuali. Le ondate di arresti sono state lanciate per il caso KCK (Unione delle Comunità del Kurdistan) in tutta la Turchia. In base al numero totale, sembra che tutti i dirigenti del BDP, tranne i deputati, siano in prigione. Il BDP di Ankara e il Partito Comunista di Turchia (TKP) terranno conferenze stampa per protestare contro le operazioni KCK. Tuttavia, gli arresti e le punizioni contro i politici kurdi non si sono fermate neanche oggi. Il Sindaco di Kiziltepe, Ferhat Türk, già imprigionato, è stato condannato a cinque mesi di carcere e 3000 lire turche di multa dalla Corte penale di Kiziltepe per aver parlato in kurdo durante i lavori per l'elezione del 24 dicembre 2009. Sette membri e dirigenti del BDP di Adana sono stati arrestati dopo che la polizia ha condotto dei raid questa mattina.
mercoledì 2 novembre 2011
Siamo tutti KCK
Firatnews - Dopo l'arresto del professore e membro dell'assemblea del BDP Busra Ersanlı di 61 anni e dell'editore e scrittore Ragip Zarakolu di 63 anni, vari intellettuali hanno avviato una campagna denominata "Siamo tutti KCK". Il KCK (Unione delle Comunità kurde) è accusato dai procuratori di essere "l'ala urbana" del PKK. Che cos'è esattamente questa "ala urbana", quali i suoi scopi e il suo ruolo è difficile dire tanto che i pubblici ministeri non sono stati in grado di spiegarlo da soli. Infatti continuano a chiedere l'arresto di migliaia di persone senza specificarne il motivo. La campagna "Siamo tutti KCK" è una reazione a queste accuse indiscriminate e, soprattutto, all'ondata di arresti immotivati il cui picco è stato il raggiunto nelle ultime settimane con l'arresto di Ersanlı e Zarakolu. Se ci fosse bisogno di un'ulteriore prova che la "scusa KCK" potrebbe essere usata contro chiunque, questo è stato. La nuova campagna, "Siamo tutti KCK", è stata lanciata dagli avvocati Eren Keskin, Ayşe Batumlu, Leman Yurtsever, Hürriyet Sener e il fotografo Veysi Altay. 50 persone, tra cui lo scrittore, attivista e poeta Margulies Roni, il sociologo Ismail Besikci, il Dr. Şebnem Korurfincancı, ecologo, lo scrittore A. Hicri İzgören, i cantanti Ferhat Tunc e Sanar Yurdatapan e molti leader di partiti di sinistra e di varie organizzazioni, hanno aderito alla campagna. en.firatnews.eu
Iscriviti a:
Post (Atom)