martedì 6 aprile 2010

I Gruppi di Pace rischiano 127.5 anni di carcere


La Pubblica Accusa di Diyarbakir ha chiesto un totale di 127.5 anni di carcere per 17 membri dei "Gruppi di Pace"che sono entrati in Turchia nel 2009. Sono accusati di "diffusione di propaganda organizzativa" e "di lodare il crimine ed il criminale".
La Pubblica Accusa di Diyarbakir ha avviato un processo ai membri dei Gruppi di Pace che sono entrati in Turchia nell'Ottobre del 2009 dal confine Iracheno.L'accusa ha chiesto una condanna
al carcere per un totale di 127.5 anni di carcere per i 17 imputati.

26 rifugiati provenienti dal campo delle Nazioni Unite di Mahmur e 8 ex membri del militante Partito dei Lavoratori del Kurdistan(PKK) avevano attraversato il confine del sud est della Turchia
su richiesta del leader Abdullah Ocalan il 19 Ottobre 2009.

Hanno seguito le proprie decisioni personali, come un tentativo di portare avanti il processo politico bloccato, per trovare una soluzione alla questione curda.I membri dei Gruppi di Pace avevano rilasciato le loro dichiarazioni alla Pubblica Accusa dopo che essi erano entrati nel paese. In seguito, cinque persone sono state provvisoriamente bloccate prima che tutti i membri del gruppo erano finalmente stati rilasciati il 20 ottobre.

Come riferito dal giornale Günlük,gli imputati sono accusati di"diffusione di propaganda del PKK" e di "lode del crimine e del criminale" sulla base di una conferenza stampa tenutasi alla sezione di Diyarbakir dell'Associazione dei diritti Umani(IHD) il 30 novembre 2009.
I membri dei Gruppi di Pace stanno affrontando una condanna al carcere compresa un anno e sei mesi e sette anni e sei mesi ciascuno.

I membri dei Gruppi di Pace sono processo sono i seguenti Elif Uludağ, Gülbahar Çiçek, Lütfü Taş, Mustafa Ayhan, Vilayet Yakut, Şerif Gençdal, Hamyet Dinçer, Hüseyin İpek, Abdullah Yaman, Fatma İzer, Ayşe Kara, Bülent Aka, Nizar Buldan, İsmail Ayas, Zehra Tunç, Sisin Yaman e Nurettin Turgut.

Subito dopo essere entrato in Turchia,Mehmet Şerif Gençdağ del gruppo proveniente da Kandil aveva dichiarato che erano venuti per trovare una soluzione alla questione kurda.
"Le nostre mani non possono rimanere vuote,questa volta dobbiamo conservare la pace.Noi diciamo che la guerra non e' una soluzione.Tutti devono leggere attentamente questo messaggio.
La via del dialogo e del negoziato devono essere aperte.Noi vogliamo andare verso una pace onorevole".

In un incontro il 30 novembre,il gruppo ha anche toccato il problema della detenzione delle condizioni di detenzione di Ocalan.Il leader del Pkk incarcerato sull'isola di Imrali nel Mar di Marmara
sin dal 1999.


Diyarbakır - BİA News Center 6 aprile 2010 Martedi