venerdì 29 gennaio 2010

Roma X Municipio Mozione Solidarietà con gli amministratori kurdi

Roma X Municipio mozione approvata il 28 gennaio 2010.

Mozione

Solidarietà con gli amministratori kurdi della Turchia
sud-orientale e contro le repressioni
nei confronti del Partito per la pace e la democrazia (BDP)


Premesso che:

• Lo scorso 11 dicembre in Turchia la Corte Costituzionale ha deciso lo scioglimento del  DTP (Partito della società democratica), il più rappresentativo partito kurdo, che aveva ottenuto una grande affermazione alle elezioni amministrative dello scorso 29 marzo, assestandosi ad una media del 65% su base regionale e come quarto partito al livello nazionale, presente in Parlamento con 21 deputati;
• le più importanti istituzioni europee come il Consiglio d'Europa e il Parlamento europeo hanno formalmente condannato tale decisione di scioglimento;
• da aprile ad oggi sono stati arrestati centinaia di dirigenti politici, amministratori ed esponenti della società civile kurda tra cui 12 sindaci, parlamentari e il presidente dell'Associazione per i Diritti Umani di Diyarbakir, reo tra l'altro, secondo i capi di accusa, di aver partecipato al Festival del Cinema Kurdo a Roma;
• tre mila minori sono stati posti sotto processo soltanto per aver manifestato in piazza il loro dissenso per tale situazione di repressione;
• il Partito della pace e della democrazia (BDP), che si è costituito nel mese di dicembre, cui hanno aderito 94 sindaci e tutti gli amministratori locali del DTP (Partito della società democratica), ha emesso un comunicato in cui manifesta la preoccupazione sul fatto che questi attacchi non faranno altro che aumentare la crisi e la violenza. Come indicato dal suddetto comunicato “la soluzione non è arrestare la volontà politica dei kurdi, ma conoscere le loro posizioni ed accettarli come interlocutori per cercare assieme delle soluzioni condivise”. Il BDP fa presente all’opinione pubblica turca e mondiale che il tentativo del governo, di trovare una soluzione alla questione kurda senza i kurdi vuol dire spingere la Turchia verso una guerra totale e che la tensione che si svilupperà in Turchia influenzerà negativamente la scena politica mediorientale e mondiale.

Verificato che:

• Nelle prime ore del mattino del 24 dicembre 2009 le Forze dell'ordine turche hanno realizzato un’estesa operazione di polizia contro il BDP (Partito della pace e della democrazia): più di 80 persone sono state fermate, e tra esse ci sono anche ex parlamentari ed ex sindaci, i fermi sono stati realizzati in spregio di ogni garanzia e diritto, diverse abitazioni private sono state devastate senza il minimo rispetto;
• questi esponenti politici non hanno mai usato una arma e non sono mai stati coinvolti in atti di violenza, ma hanno semplicemente cercato di risolvere la questione kurda con metodi democratici.

Considerato che:
• il Municipio ha stretto un gemellaggio nel 2005 con la municipalità di Sur, centro storico della città di Dyiarbakir, il cui presidente dell’area metropolitana, Osman Baydemir, ha inviato una lettera aperta ai Parlamentari europei chiedendo di recarsi come osservatori nell’area per valutare la gravità della situazione; egli stesso è stato messo sotto inchiesta per aver pubblicamente espresso il proprio dissenso.
• ogni sensibilità democratica è nettamente contraria alle ingiustizie e alle dure repressioni della popolazione kurda in Turchia, che minacciano il pluralismo, la pace e la democrazia
• tale situazione e le continue violazioni dei diritti umani perpetrate nei confronti della popolazione kurda non fanno altro che aumentare la crisi e la violenza politica interna, spingendo la Turchia sempre più verso il conflitto armato, influenzando negativamente anche la scena politica medio-orientale e mondiale;


Il Consiglio Municipale

• Esprime forte preoccupazione per la situazione delineatasi in Turchia a seguito della decisione dello scioglimento del DTP (partito della società democratica) e il conseguente arresto di politici ed esponenti della società civile kurda, condannando fermamente le violazioni di libertà e rispetto dei fondamentali diritti umani perpetrate nei confronti della popolazione kurda;
• sostiene la libertà democratica e i diritti del popolo kurdo e auspica una soluzione politica e pacifica della questione kurda
• impegna il Presidente a presentare al Ministero degli Affari Esteri e al Parlamento italiano una manifestazione di preoccupazione da far pervenire immediatamente al Primo Ministro turco.


Cristiana Cortesi