lunedì 14 dicembre 2009

La chiusura del DTP al vaglio del Consiglio d’Europa


di Aldo Canestrari
Gianni Buquicchio, eletto presidente della “Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa ha dichiarato : “Non avrebbero dovuto chiudere il partito, anche se esso avesse effettuato dichiarazioni ed affermazioni inquietanti e scioccanti”.

Gli antefatti per comprendere il significato di queste dichiarazioni sono nel dibattito politico turco degli ultimi giorni. Il portavoce del governo Cemil Çiçek aveva dichiarato, già prima della chiusura del DTP, che essa sarebbe stata conforme ai criteri dell’Europa, come dimostrerebbe il fatto che il Consiglio d’Europa aveva approvato la chiusura di Batasuna da parte della Spagna, in quanto partito politico collegato all’ETA Successivamente, il presidente della Corte costituzionale turca, emettendo la decisione di chiusura del DTP, l’aveva commentata appunto richiamandosi all’accettazione da parte della Corte europea dei Diritti umani della chiusura di Batasuna.

Ma, come osserva sull’agenzia kurda “Fırat” Hüseyin Elmali, la chiusura del DEP va paragonata non a quella di Batasuna, ma a quella dei precedenti partiti kurdi: HEP, DEP, HADEP etc.

Il dibattito su questa questione è di grande importanza, poiché il DTP sta facendo ricorso alla Corte europea dei Diritti umani contro la sentenza di chiusura del partito.
I Siti Web del Consiglio d’Europa e della Corte europea dei Diritti umani sono :
http://www.coe.int
http://www.echr.coe.int/echr/

Gianni Buquicchio ha così proseguito: “Se un partito politico vuole mutare l’ordine costituito, ed opera a tale scopo con il proprio programa scritto, con parole e testi, ciò non costituisce una ragione di chiusura, ma al contrario fa parte dell’esercizio della democrazia. […] I partiti politici sono forse responsabili dei comportamenti individuali dei loro iscritti, dei loro dirigenti? […] Anche se un membro di un partito sostenesse la violenza, il terrorismo, il razzismo, l’inimicizia con gli stranieri, questo non costituirebbe una copla del partito, ma una copla del singolo membro, della singola persona. E’ la singola persona, e non il partito, che deve essere processato, se ha partecipato a tali dichiarazioni e atti […]”

(NdT.: le parole di Gianni Buquicchio sono qui riportate dopo essere state tradotte in italiano ndal testo turco ANF – Fırat News Agency, in quanto per ora non disponibili in altre lingue, per cui la traduzione è approssimativa).

Alla domanda dell’intervistatore dell’ ANF – Fırat News Agency, che osservava come – nonostante l’elevato numero di partiti politici soppressi dallo Stato turco - in un solo caso il ricorso alla Corte europea dei Diritti umani ha avuto successo, Gianni Buquicchio ha risposto (citando l’articolo 11 della Dichiarazione della Corte europea dei Diritti umani) che la chiusura di un partito può essere ammissibile solo come atto in condizioni estremamente gravi.
Ha poi precisato la natura e gli scopi della Commissione di Venezia. Essa è un organo del Consiglio d’Europa, si occupa di Diritto Costituzionale, ed in particolare ha avuto modo di seguire casi di chiusure di partiti politici.

(cfr.:  Gianni Buquicchio becomes president of Venice Commission - [ 12 Dec 2009
14:36 ]   - Baku. Elbrus Seyfullayev – APA. Council of Europe Venice Commission
elected its president in its 81st plenary session, APA reports.
http://en.apa.az/news.php?id=112417 )