Sabato a Strasburgo i kurdi ancora una volta scenderanno in piazza per chiedere la libertà del loro leader politico, Abdullah Ocalan. Ocalan è stato catturato in Kenya il 15 febbraio nel 1999. Il leader kurdo era arrivato in Italia a novembre del 1998 nel tentativo di portare la questione kurda in Europa. L’Italia per prima, e poi l’Europa, gli ha sbattuto però la porta in faccia.Questo l’appello diffuso dai kurdi in occasione della manifestazione di Strasburgo:
Abdullah Öcalan è considerato dalle donne e dagli uomini curdi il loro rappresentante politico. I tre milioni e mezzo di firme in occasione della campagna del 2006 ne sono la testimonianza. Egli è il loro più importante rappresentante nella lotta per i diritti e la democrazia ed è il simbolo della libertà. Öcalan è contro il separatismo e la secessione e ha presentato un progetto per una soluzione democratica per il Medio Oriente e per i suoi popoli, senza discriminazione alcuna.
Dal 1993 Öcalan proclamando armistizi unilaterali ha favorito le condizioni per una soluzione politica del conflitto. Anche dopo il suo rapimento illegale e la sua incarcerazione che risale al 1999 Ocalan si è impegnato per una soluzione politica e pacifica della questione curda. In seguito ad un suo proclama, la guerriglia, nonostante i continui attacchi alla quale è sottoposta, ha messo in atto, dall’aprile del 2009, unilateralmente un blocco alle azioni militari.
Dal 1999, il comitato antitortura (CPT) critica il disumano stato d’isolamento a cui è sottoposto Ocalan sull’isola di Imrali. E ’stato l’unico detenuto sull’isola prigione di Imrali sottoposto alla sorveglianza di più di mille soldati e completamente isolato dal modo esterno. Dal 2009 sono detenuti ad Imrali altre cinque persone che solo raramente Öcalan ha l ́opportunità di in – contrare. Continuano ad essere negati i diritti fondamentali e le condizioni di detenzione ad Imrali rimangono di gran lungo peggiori delle altre carceri. La responsabilità di tutto questo è unicamente del governo, considerato che i militari non hanno più nessuno controllo su quel carcere.
Il governo finge di attuare riforme democratiche e nel frattempo molti sindaci curdi e centinaia di altri politici vengono arre – stati, deputati curdi trascinati in tribunale ed inflitte durissime pene, anche a bambini e ragazzi. L’uso della lingua curda è fortemente limitato. Non esiste ancora una scuola statale in Turchia dove si insegna il curdo. I militari bombardano, quando gli pare, anche sul suolo iracheno. L’iniziativa governativa denominata “iniziativa per i Curdi” non ha prodotto nessun risulta – to. All’orizzonte si prospetta un’ escalation della violenza, incitata dalla doppiezza dell’azione politica del partito al governo, l’AKP.
Il governo dell’AKP cerca ancora una volta di ingannare l’opinione pubblica mondiale. Invece di tendere una mano alla pace e di risolvere sul serio la questione curda, Erdogan e i suoi ministri vogliono provocare i curdi e spezzare la loro volontà di pace. Incoraggiano dei veri e propri pogrom contro i Curdi, concedono assegni in bianco ai militari, liberi di compiere qual – siasi operazione militare e parlano al mondo di “apertura democratica”. Öcalan, ha invece tracciato una “roadmap” per la pace, con concrete proposte per la soluzione della questione. Il governo vuole nascondere all’opinione pubblica mondiale il testo scritto da Öcalan. E noto, da tempo, che il governo ha in piedi un “dialogo” con Ocalan. Adesso bisogna fare un passo in avanti: serie trattative per la soluzione politica del conflitto.
Vogliamo la pace ed una soluzione democratica nel Kurdistan e in Turchia. Crediamo che Ocalan con le sue proposte ed idee possa essere il garante per un’autonomia democratica in una repubblica democratica. Bisogna porre fine al disumano stato d’isolamento al quale è sottoposto e riconoscerlo finalmente come una parte politica per una soluzione politica.
Pace in Kurdistan
Iniziativa internazionale “Libertà per Abdullah Ocalan – Pace in Kurdistan” PO Box 100511, D-50445 Colonia, info@freedom-for-ocalan.com, www.freedom-for-ocalan.com
Abdullah Öcalan è considerato dalle donne e dagli uomini curdi il loro rappresentante politico. I tre milioni e mezzo di firme in occasione della campagna del 2006 ne sono la testimonianza. Egli è il loro più importante rappresentante nella lotta per i diritti e la democrazia ed è il simbolo della libertà. Öcalan è contro il separatismo e la secessione e ha presentato un progetto per una soluzione democratica per il Medio Oriente e per i suoi popoli, senza discriminazione alcuna.
Dal 1993 Öcalan proclamando armistizi unilaterali ha favorito le condizioni per una soluzione politica del conflitto. Anche dopo il suo rapimento illegale e la sua incarcerazione che risale al 1999 Ocalan si è impegnato per una soluzione politica e pacifica della questione curda. In seguito ad un suo proclama, la guerriglia, nonostante i continui attacchi alla quale è sottoposta, ha messo in atto, dall’aprile del 2009, unilateralmente un blocco alle azioni militari.
Dal 1999, il comitato antitortura (CPT) critica il disumano stato d’isolamento a cui è sottoposto Ocalan sull’isola di Imrali. E ’stato l’unico detenuto sull’isola prigione di Imrali sottoposto alla sorveglianza di più di mille soldati e completamente isolato dal modo esterno. Dal 2009 sono detenuti ad Imrali altre cinque persone che solo raramente Öcalan ha l ́opportunità di in – contrare. Continuano ad essere negati i diritti fondamentali e le condizioni di detenzione ad Imrali rimangono di gran lungo peggiori delle altre carceri. La responsabilità di tutto questo è unicamente del governo, considerato che i militari non hanno più nessuno controllo su quel carcere.
Il governo finge di attuare riforme democratiche e nel frattempo molti sindaci curdi e centinaia di altri politici vengono arre – stati, deputati curdi trascinati in tribunale ed inflitte durissime pene, anche a bambini e ragazzi. L’uso della lingua curda è fortemente limitato. Non esiste ancora una scuola statale in Turchia dove si insegna il curdo. I militari bombardano, quando gli pare, anche sul suolo iracheno. L’iniziativa governativa denominata “iniziativa per i Curdi” non ha prodotto nessun risulta – to. All’orizzonte si prospetta un’ escalation della violenza, incitata dalla doppiezza dell’azione politica del partito al governo, l’AKP.
Il governo dell’AKP cerca ancora una volta di ingannare l’opinione pubblica mondiale. Invece di tendere una mano alla pace e di risolvere sul serio la questione curda, Erdogan e i suoi ministri vogliono provocare i curdi e spezzare la loro volontà di pace. Incoraggiano dei veri e propri pogrom contro i Curdi, concedono assegni in bianco ai militari, liberi di compiere qual – siasi operazione militare e parlano al mondo di “apertura democratica”. Öcalan, ha invece tracciato una “roadmap” per la pace, con concrete proposte per la soluzione della questione. Il governo vuole nascondere all’opinione pubblica mondiale il testo scritto da Öcalan. E noto, da tempo, che il governo ha in piedi un “dialogo” con Ocalan. Adesso bisogna fare un passo in avanti: serie trattative per la soluzione politica del conflitto.
Vogliamo la pace ed una soluzione democratica nel Kurdistan e in Turchia. Crediamo che Ocalan con le sue proposte ed idee possa essere il garante per un’autonomia democratica in una repubblica democratica. Bisogna porre fine al disumano stato d’isolamento al quale è sottoposto e riconoscerlo finalmente come una parte politica per una soluzione politica.
Pace in Kurdistan
Iniziativa internazionale “Libertà per Abdullah Ocalan – Pace in Kurdistan” PO Box 100511, D-50445 Colonia, info@freedom-for-ocalan.com, www.freedom-for-ocalan.com