martedì 20 luglio 2010

Continua la persecuzione del popolo kurdo

UIKI ONLUS
COMUNICATO STAMPA
Roma,  20 Luglio  ‘10

Domenica 18 Luglio 2010 è stato fermato in Provincia di Padova, l’On. Nizamettin Toguc, Presidente della Confederazione delle associazioni kurde in Europa (Kon Kurd). Apprendiamo, dal comunicato della Questura di Venezia, ripreso da diverse agenzie stampa e quotidiani locali e nazionali che l’On. Toguc sarebbe “uno dei maggiori esponenti del PKK in Europa” e che “La presenza di Toguc in Italia era emersa nell’ambito delle indagini che da oltre due anni sono condotte dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza  col supporto informativo dell’AISI” e che tale attività investigativa avrebbe permesso “nel mese di febbraio di quest’anno di individuare un campo d’addestramento del Partito curdo PKK in provincia di Pisa e di eseguire 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere”. 
Riteniamo che questo comunicato sia del tutto fuorviante e strumentale ad interessi che non sono quelli di fare chiarezza e giustizia attorno alla questione kurda.
L’On. Toguc è un uomo che ha sempre svolto la sua attività politica alla luce del sole, nella legalità  e nel rispetto dei principi democratici. Ha sempre militato in partiti politici kurdi legali: prima nell’HEP (Partito del popolo), poi nel DEP (Partito della democrazia del lavoro). È stato deputato kurdo nella Grande assemblea nazionale turca e dopo che lo Stato turco decise di mettere fuori legge il suo Partito, nel 1994, è stato costretto a rifugiarsi in Europa. Ricordiamo che i deputati che non sono riusciti a fuggire, come Leyla Zana, sono stati incarcerati per decenni per reati di opinione. Ricordiamo anche che Leyla Zana è stata insignita del Premio Sakharov: risulta quindi paradossale ricevere un premio per dei “crimini” per i quali altri deputati sono invece considerati pericolosi terroristi. Crimini quali l’aver parlato in kurdo e lavorato per difendere l’identità kurda.
In Olanda, dove ha continuato, alla luce del sole, la sua attività politica, gli è stato riconosciuto lo status di rifugiato politico: nel 1995 è stato uno dei fondatori del Parlamento kurdo in esilio ed è stato eletto anche Presidente del Movimento islamico kurdo mentre dal 2004 è Presidente della Confederazione delle  Associazioni kurde in Europa (Kon Kurd).
Nel corso della sua attività politica è stato lui a soffrire il terrorismo di Stato: arrestato per aver ascoltato una cassetta di musica kurda, è stato ferito gravemente da un attentato di Hizbullah (Organizzazione politica e religiosa turca vicina ai militari) nel corso di una manifestazione politica di piazza dove l’altro Onorevole kurdo, Mehmet Sincar, è morto sul colpo.
Nel Comunicato stampa della Questura si afferma anche che la Presenza del Signor Toguc in Italia sarebbe emersa grazie a due anni di indagini tese a smantellare una rete militare del PKK. Peccato che il signor Toguc si trovasse in Italia in vacanza con la moglie dal 7 Luglio dove sarebbe dovuto restare fino al 27. Non è quindi possibile capire a quali indagini la Questura faccia riferimento e come sia possibile che sia emersa la sua presenza in Italia se l’On. Toguc, cittadino olandese, risiede da oltre 15 anni in Olanda dove ha anche ricevuto lo Status di rifugiato politico per protezione dalla stessa Turchia dalla quale è fuggito e che continua a perseguitarlo.
Ricordiamo inoltre che l’operazione di polizia di Febbraio, alla quale la Questura fa riferimento, si è conclusa col rilascio degli indagati dato che si è dimostrata infondata l’accusa di aver creato dei campi di addestramento: il fatto quindi non sussiste. È stato quindi dimostrato che questa accusa è stata costruita ad arte dalla Turchia per criminalizzare la comunità kurda in Europa ed ogni sua articolazione sociale e politica. La Turchia arrestando, solo nell’ultimo anno, oltre 2000 rappresentanti della società civile kurda, sindaci, politici kurdi ma anche minori che prendono parte alle manifestazioni di piazza, sta facendo una operazione di eliminazione di un popolo e di una società e sta imponendo anche all’Europa, con mandati di cattura, o con false informazioni, l’eliminazione di ogni azione politica e sociale della comunità kurda, che conta più di 1,5 milioni di persone in Europa, cercando di dipingerla come una comunità di criminali.
Con la speranza  e fiducia che la giustizia italiana possa fare chiarezza in breve tempo su questa vicenda che è contro uno dei simboli più importanti della lotta politica e democratica del popolo kurdo, non solo in Europa ma in tutto il mondo noi, come Comunità kurda in Italia, manifesteremo a Venezia, da Piazzale Roma a Campo San Geremia, ore 17:30 fino alle ore 20:30, il 24 Luglio 2010 contro le politiche di eliminazione turca della società civile e politica kurda ed anche contro le politiche di criminalizzazione della Comunità kurda in Europa portate avanti dalla Turchia.  Saranno anche mostrare con le foto dei crimini di guerra e contro l’umanità compiuti dall’esercito turco.


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