giovedì 17 giugno 2010

Fermare il trattamento inumano dei minori da parte delle autorità turche


Kurdishinfo La decisione della Corte costituzionale di mettere al bando il Partito filo kurdo DTP ha portato a numerose manifestazione e massicci scontri di piazza in tutta la Turchia ed il Kurdistan settentrionale. Queste azioni sono state seguite da una ondata di arresti di minori, principalmente  nelle città kurde di Diyarbakir, Mardin, Batman, Sirnak, Van, Hakkari e Urfa.
I crimini per i quali i minori sono stati incriminati sono relativi al fatto di aver fatto il segno della vittoria con le mani, di aver preso parte a varie manifestazioni scandendo slogan e di aver preso parte a corti funebri a volto coperto.

Il motivo per il quale i minori si coprivano il viso era comunque collegato al fatto di non essere riconosciuti e arrestati. Attualmente sono diverse migliaia i minori incarcerati in Turchia e nel Kurdistan settentrionale.
Dal 2006 sono circa 5/6000 i minori incriminati secondo il disposto della normativa sull’antiterrorismo. Molti ragazzini tra i 12 ed i 18 anni sono spesso arrestati con violenza dalla polizia e sono stati tenuti in carcere per molti giorni senza aver avuto il diritto di incontrare avvocati o familiari.

Secondo le convenzioni internazionali in difesa dei diritti dell’infanzia, i minori debbono essere interrogati da un procuratore minorile ma, nei fatti, in Turchia i minori sono interrogati da procure che seguono i processi per gli adulti. Sia la Procura della Repubblica che la Corte suprema ammettono che gli imputati tra i 15 ed i 18 anni possano essere incriminati in base alla normativa sull’antiterrorismo, con specifico riguardo alle sezioni 7/2 e 220/6,7,8, 314/3 e condannati a molti anni di carcere. Questo dimostra che sventolare una bandiera, fare il segno della vittoria con le dita durante una manifestazione o scandire uno slogan possono essere sufficienti per imprigionare dei minori, con solo il sospetto da parte della polizia.
L’Unione europea e le Nazioni unite debbono affrontare questo caso con attenzione e debbono mettere pressione alla Turchia per cambiare la legge, debbono inviare delegazioni in Turchia e Kurdistan del nord per incontrare i minori, i loro parenti, le organizzazioni per i diritti umani e le autorità al fine di migliorare la condizione dei minori stessi.

Vi chiediamo di prendere parte alla nostra campagna firmando il nostro appello e inviandoci una mail col vostro nome, cognome, professione e domicilio. I dati saranno poi inviati alle autorità turche e alle organizzazioni internazionali:

campaign@kurdocidewatch.net .

Sul tema è anche possibile scrivere alle autorità turche ai seguenti recapiti:

Abdullah Gul, President, Republic of Turkey: cumhurbaskanligi@tccb.gov.tr
Recep Tayip Erdoğan, Prime Minister, Republic of Turkey: bimer@basbakanlik.gov.tr and ozelkalem@basbakanlik.gov.tr
Sadullah Ergin,try of Justice, Republic of Turkey: info@adalet.gov.tr