Il 17 giugno 2010 sono stato espulso dalla Turchia, ed è stata vietata qualsiasi mia possibilità di rientro e di soggiorno in Turchia, con decisione assunta dal Ministero degli Interni turco.
sabato 19 giugno 2010
giovedì 17 giugno 2010
Fermare il trattamento inumano dei minori da parte delle autorità turche
Kurdishinfo La decisione della Corte costituzionale di mettere al bando il Partito filo kurdo DTP ha portato a numerose manifestazione e massicci scontri di piazza in tutta la Turchia ed il Kurdistan settentrionale. Queste azioni sono state seguite da una ondata di arresti di minori, principalmente nelle città kurde di Diyarbakir, Mardin, Batman, Sirnak, Van, Hakkari e Urfa.
Kurdish info
Arrestati dieci membri dei gruppi di pace
120 Guardiani di villaggio vogliono deporre le armi
I guerriglieri kurdi effettuano un posto di blocco su una strada nel Dersim
86 nuove prigioni in Turchia
leggi su Kurdish info
lunedì 14 giugno 2010
Manifestazione ad Hakkari attaccata dalla polizia
Hakkari-Le popolazioni kurde hanno marciato attraverso la citta' di Hakkari contro l'arresto di 11 persone ma sono stati attaccati dalla polizia turca con gas lacrimogeni e manganelli.
Una persona colpita alla testa da una bomba gas e' stata seriamente ferita.
giovedì 10 giugno 2010
Mi ritiro dal processo di pace, dopo tanti ma inutili tentativi
di Abdullah Ocalan
Per riuscire a comprendere la questione kurda è necessario dare uno sguardo al background storico. La tragedia continua dimostra come questo problema storico non sia di facile soluzione. Dopo che il nazionalismo turco divenne una dottrina di stato, il popolo armeno e il popolo aramaico diventarono vittime di un aperto genocidio. I kurdi invece furono sottoposti a un genocidio strisciante attraverso la negazione della loro identità. La loro lingua fu vietata, i nomi di persona e di luoghi «turchizzati», terrorismo di stato e umiliazione diventarono parte integrante della loro vita quotidiana - e tutto ciò fino al passato più recente.
Per riuscire a comprendere la questione kurda è necessario dare uno sguardo al background storico. La tragedia continua dimostra come questo problema storico non sia di facile soluzione. Dopo che il nazionalismo turco divenne una dottrina di stato, il popolo armeno e il popolo aramaico diventarono vittime di un aperto genocidio. I kurdi invece furono sottoposti a un genocidio strisciante attraverso la negazione della loro identità. La loro lingua fu vietata, i nomi di persona e di luoghi «turchizzati», terrorismo di stato e umiliazione diventarono parte integrante della loro vita quotidiana - e tutto ciò fino al passato più recente.
sabato 5 giugno 2010
Quando un bambino curdo vale meno di un altro bambino
Mentre il Primo Ministro turco Erdogan deplorava la violenza di Israele, una madre di Sirnak chiedeva perché suo figlio è stato ucciso. E soprattutto la madre chiedeva chi è responsabile della morte di suo figlio, Fırat Basan aveva solo 14 anni. La vita gli è stata tolta da un veicolo della polizia che lo ha travolto.
La polizia in questi giorni ha attaccato manifestazioni a Silopi giovedi e venerdì, scontri sono stati segnalati in altre marce per la pace organizzate dal BDP.
en.firatnews.com
Terrore a Silopi. A Sirnak ucciso un bambino
03/06/2010 Le forze di sicurezza turche attaccano una marcia per la pace a Silopi. Colpiti anche tre deputati kurdi, Sevahir Bayindir, Hasip Kaplan e Hamit Geylani. I deputati e i sindaci si trovavano in testa al corteo, quando le forze di sicurezza sostenendo che la marcia non era autorizzata hanno attaccato incomprensibilmente con cannoni ad acqua, lacrimogeni e manganelli. A Sirnak nelle stesse ore un mezzo blindato della polizia ha travolto e ucciso un bambino di nome Fırat Basan. Il Vice Presidente del BDP Bengi Yıldız ha dichiarato: "Vogliamo chiedere al presidente Erdogan chi ha ucciso Fırat Basan? I soldati israeliani? Le forze di sicurezza turche? E' stato ucciso a Gaza o a Şırnak? Chi uccide i nostri figli per le strade e i nostri giovani nelle università e nella stazione di polizia?"
venerdì 4 giugno 2010
37 ragazzi nella prigione di Diyarbakir messi in isolamento
37 ragazzi detenuti nel carcere di tipo E di Diyarbakir per aver lancato pietre, hanno avuto una pena di 3 giorni in cella di isolamento, senxz poter aver accesso all'ora d'aria e alle attività ricreative.
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