Il terzo giorno del processo contro 44 giornalisti kurdi (36 sono in carcere dal Dicembre 2011) si è visto testimone di forti proteste: gli avvocati hanno abbandonato l´aula d´udienza ed i giornalisti si sono legati la bocca con una fascia nera per condannare la negazione da parte della Direzione del Tribunale all´auto-difesa in lingua kurda. La Direzione ha aggiornato il processo al 12 Novembre ed ha ordinato che le prossime udienze vengano tenute presso il Tribunale di Silivri ad Istanbul. La detenzione dei giornalisti sarà valutata dopo l´assunzione del parere del procuratore riguardo alla loro situazione. La Direzione ha anche rigettato la richiesta dell´avvocato Ümit Sisligün di far parte della difesa, in base al fatto che lo stesso è processato nell´ambito dell´operazione KCK (Unione delle Comunità Kurde) contro gli avvocati. Il processo, tenutosi in concomitanza col trentaduesimo anniversario del colpo di stato militare del 12 Settembre 1980, continua senza nessun progresso: le udienze presso la Quindicesima Alta Corte Penale di Istanbul non andranno avanti a causa della situazione di stallo provocata dalla richiesta di esprimersi in lingua madre da parte degli imputati. Mercoledì infatti, la Direzione ha rigettato ancora una volta la richiesta a riguardo degli avvocati della difesa, rifiutando anche il servizio di traduzione dal kurdo e l´ammissione del pubblico in aula. In risposta, gli avvocati hanno lasciato la sala dichiarando che non giocheranno il ruolo di “marionette di fronte alla corte, che processa le persone sull´onda del colpo di stato del 12 Settembre”. Anche i giornalisti sotto processo hanno protestato contro la Direzione, bendandosi la bocca e voltandole le spalle mentre applaudivano. I gendarmi in seguito li hanno condotti fuori dall´aula, dopo una lite di breve durata causata dal tentativo di questi ultimi di attaccare la protesta. ANF / ISTANBUL ANF NEWS AGENCY