www.uikionlus.com - Intervevendo ieri su Nuçe Tv, il membro
del Consiglio Esecutivo dell’Unione delle Comunità Kurde (KCK) Cemil
Bayık ha detto che il cessate il fuoco ed il ritiro delle forze di
guerriglia fanno parte della soluzione politico-democratica della
questione kurda. Bayık ha detto che il messaggio dato dal
leader kurdo Abdullah Öcalan in occasione del Newroz il 21 Marzo deve
essere compreso e valutato correttamente, ed ha notato che esso è stato
una sorta di referendum, approvato dal popolo kurdo. Bayık ha
sottolineato che nel suo messaggio Öcalan ha chiesto al mondo intero se
la sua intenzione è quella di volere una soluzione politico-democratica
della questione kurda e della questione che riguarda la libertà e la
democrazia in Kurdistan, Turchia e Medio Oriente. Bayık ha criticato i dibattiti e le
dichiarazioni che indicano il ritiro delle forze del PKK (Partito dei
Lavoratori del Kurdistan) come la soluzione della questione. “Il cessate
il fuoco ed il ritiro delle nostre forze avranno senso solo se
serviranno allo sviluppo della democratizzazione in Turchia ed in Medio
Oriente”.
Ricordando il precedente ritiro dei
guerriglieri nel 1999, in cui essi sono stati vittime di attacchi, morti
ed arresti, Bayık ha osservato che il ritiro non avverrà finchè lo
Stato non assicurerà una base legale in merito; ha avvertito di ritenere
sbagliato e pericoloso affermare che il ritiro possa essere permesso
tramite misure amministrative. Sottolineando che il Parlamento turco
dovrebbe a sua volta decidere sul ritiro ed effettuare un appello in
merito, Bayık ha affermato che le leggi attuali che autorizzano
l’esercito turco ad effettuare operazioni contro le forze di guerriglia
necessitano di essere modificate per garantire il ritiro. Bayık ha
valutato le dichiarazioni del Primo Ministro Recep Tayyip Erdoğan e di
altri funzionari dell’AKP come un’indicazione della loro ostinazione a
non voler raggiungere una soluzione della questione kurda; il Governo
dovrebbe sia assumere misure legali sia istituire una commissione di
esperti per provare la sua sincerità verso una soluzione. Questo
comitato dovrebbe essere indipendente da tutti i partiti e formazioni e
dovrebbe servire a mediare tra le forze dello stato e quelle della
guerriglia; esso dovrebbe essere formato da persone che rappresentanto
tutte le formazioni ed i gruppi sociali. Le donne dovrebbero costituire
la maggior parte di esso per assicurare un avanzamento del processo, con
la loro prospettiva schierata in favore della giustizia e della pace,
contro la guerra e la crudeltà.
Bayık ha detto inoltre che i dibattiti
che pongono l’accento sulla sensibilità di parte turca in questo
processo sono una conseguenza della mentalità dominante che ha rifiutato
di considerare i Kurdi come un popolo e di prendere in considerazione
la loro sensibilità. Questo approccio si basa sulla mentalità di
sfruttamento e sull’atteggiamento verso gli oppressi delle nazioni
dominanti; la soluzione della questione si deve basare sul
riconoscimento della volontà del popolo kurdo.
“I Kurdi sono pronti a dimostrare
solidarietà, ad ascoltare tutte le formazioni ed a scambiare opinioni ma
rifiutano di acconsentire alla soluzione che il Governo AKP impone a
loro e alla loro organizzazione, il PKK. Non si puó raggiungere una
soluzione tramite minacce, come abbiamo sperimentato negli ultimi
trent’anni. Essa richiede dialogo, negoziati e accordo reciproco”, ha
aggiunto.
Bayık ha osservato che al leader kurdo
Öcalan devono essere concesse opportunità uguali a quelle dello Stato,
in modo che i negoziati possano avvenire in termini uguali tra le due
parti. Il processo in corso, in cui Öcalan ha dovuto agire da solo e in
condizioni sfavorevoli, non puó portare con sè una soluzione
democratica. Bayık ha sottolineato: “Per prendere una decisione e
scambiare opinioni sul processo, Öcalan ha bisogno di tenere colloqui
con il BDP (Partito della Pace e della Democrazia), il PKK, le
formazioni democratiche e socialiste, gli Aleviti, gli Armeni, gli
oppressi e le donne, che affrontano tutti quanti problemi di democrazia e
libertà ed ostacoli ad esprimere loro stessi”.
Bayık ha osservato che Öcalan ha
l’obiettivo di ottenere una soluzione alla questione kurda in tutte le
zone del Kurdistan senza influenzare i confini. “Il nostro precedente
paradigma aveva l’intenzione di eliminare questi confini in base alla
creazione di uno stato, esercitando il diritto all’auto-determinazione
nazionale. Ad ogni modo, il nostro nuovo paradigma, che è il
confederalismo democratico, si basa sulla democratizzazione di tutte le
popolazioni in Turchia ed in Medio Oriente e sul raggiungimento di una
soluzione in merito ai loro problemi di libertà, uguaglianza e
giustizia”.
Bayık ha avvertito che, se il processo
in corso dovesse fallire, ció potrebbe condurre ad un momento pericoloso
non solo per il PKK ed il Kurdistan Settentrionale ma anche per tutti i
Kurdi e le popolazioni della regione. “Ecco perchè è necessario
condurre la fase di liberazione democratica e la costruzione di una
nuova esistenza per avere successo”, ha aggiunto.
ANF Behdinan