giovedì 25 novembre 2010

Azione urgente per Zeyneb Celaylan militante kurda iraniana

 BRUSSELS, - Il Congresso Nazionale Kurdo (KCK) ha rilasciato un appello per un'azione urgente per Zeyneb Celaylan le cui condizioni di salute sono peggiorate come risultato delle torture nelle prigioni Iraniane.
Celaylan che è nel braccio della morte, è stata arrestata nel 2008 a Kermanshah per presunti legami con il Partito della vita libera del Kurdistan (PJAK), e poco dopo condannata a morte.
Lei è stato detenuta nella prigione di Evin a Teheran prima di essere trasferita nella prigione di Kermanshah. E' stata soggetta a continue torture e minacce e come risultato la sua salute si è deteriorata. La sezione delle donne del KCK ha rilasciato un comunicato scritto e ha invitato la comunità internazionale e le associazioni dei diritti umani ad aiutare a salvare la vita di Celaylan.
"La donna kurda attivista Celaylan e' ora gravemente ammalata a causa della tortura, e sta aspettando che venga eseguita la condanna a morte in qualsiasi momento".
KCK ha dichiarato che decine di prigionieri politici kurdi sono nel braccio della morte e ha invitato tutte le organizzazioni kurde a mostrare una presa di posizione comune contro le politiche repressive iraniane. La signorina Celaylan ha scritto una lettera nel dicembre 2009 all'opinione pubblica internazionale come segue:

Ciao

Il mio nome è Zeyneb. Ho 27 anni e sono detenuta nella prigione di Kermanshah come prigioniera politica. Io sono stata condannata a morte dall'alta corte rivoluzionaria Iraniana.
A causa della tortura intensiva e insopportabile alla quale sono stata soggetta, fisica e psicologica, sono in condizione critica.

La mia malattia è grave e sono privata del diritto di avere o di richiedere di avere un avvocato. L'intero mio processo è durato alcuni minuti. Il giudice mi ha accusato di di essere "nemico di Dio" e ha dichiarato che sarei stata giustiziata presto. Mi sono appellata al giudice per consentirmi di poter parlare con la mia famiglia per l'ultima volta. Ma in risposta mi ha detto "stai zitta".


Zeyneb Celaliyan

Prigione di Kermanshah