sabato 12 maggio 2012

Studente kurdo condannato a 11 anni di carcere

Lo studente kurdo Cihan Kirmizigül, è stato condannato venerdì 11 maggio a 11 anni e nove mesi di carcere dai giudici turchi con l’accusa di "far parte di un’organizzazione terroristica". L'unica ‘prova’ era la kefia che portava al collo. In dieci giorni, sono stati arrestati circa 90 studenti. La corte d'assise ha commutato la pena in 11 anni e 3 mesi di carcere, riducendo la pena di 33 anni e 9 mesi inizialmente. L'accusa aveva chiesto 45 anni di carcere durante l'ultima udienza tenutasi il 23 marzo. L’avvocato della difesa Fikret Ilkiz ha detto che impugnerà la sentenza. Lo studente di 22 anni della Galatasaray University di Istanbul è stato arrestato il 20 febbraio 2010 dalla polizia turca mentre aspettava a una fermata dell'autobus nel quartiere di Kagithane. Lo stesso giorno, poche ore prima, un gruppo di giovani che indossavano la kefia aveva lanciato bombe molotov contro una banca vicino alla fermata dell'autobus. Per la polizia, lo studente curdo rappresentava un possibile sospettato, solo perche’ anchesso indossava una kefia. Il processo è iniziato 9 dicembre 2011 e in quell’occasione la polizia aveva ammesso di non essere certa in merito all’identita’ della persona viste lanciare le bottiglie molotov. La prova? Curiosamente, le autorità non hanno mai difficoltà quando si tratta di trovare "prove" per inchiodare la vittima predestinata e non esitano a produrne di fittizie, ma quando si tratta di crimini di stato come l'assassinio del giornalista Hrant Dink, l'esecuzione di bambini e giovani davanti alle telecamere o il massacro di 34 civili nel bombardamento del 28 dicembre, tutte le prove scompaiono. La natura delle prove ei motivi che legittimano l'arresto delle centenaia di studenti in Turchia, sono i limiti della fantasia. Manifesti, insegne, libri, foto, kefiah, ombrelli, limoni, uova, confiscate durante le incursioni effettuate nelle case degli studenti, sono presentati come prove ‘schiaccianti’ che attestano l’appartenenza a un'organizzazione terroristica’. Nuove ondata di arresti Gli arresti di massa di studenti stanno continuando senza sosta. Ad Antep, cinque dei sette studenti arrestati il 10 maggio, sono stati messi in "detenzione preventiva" con l'accusa di appartenere ad una organizzazione "terroristica", mentre quattro membri dell'Associazione Democratica degli studenti sono stati arrestati lo stesso giorno a Erzincan. Inoltre, il Rettore dell'Università di Kocaeli ha aperto un'inchiesta l’ 11 maggio contro 32 studenti che avevano protestato contro la visita del presidente Abdullah Gul. A seguito di tale iniziativa, 40 studenti sono stati arrestati dalla polizia. Quasi 90 studenti detenuti in dieci giorni Almeno 88 studenti sono stati arrestati durante i primi dieci giorni di maggio, contro i 116 del mese di aprile. Tra questi, 29 sono stati condannati a una pena totale di 346 anni di carcere. La Turchia di Erdogan ha relegato in carcere oltre 600 studenti e quasi tutti sono curdi.