lunedì 7 novembre 2011

La mia detenzione è un'intimidazione per l'isolamento dei kurdi

ISTANBUL (DIHA) - inviando una dichiarazione dalla prigione tramite il suo avvocato, Ragip Zarakolu, uno dei detenuti dell'Unione delle Comunità del Kurdistan (KCK) dice che "la mia detenzione e accusa di essere membro di una organizzazione illegale è un'intimidazione nei confronti di tutti gli intellettuali e democratici di Turchia e una parte della campagna in atto per isolare i kurdi". Zarakolu ha chiamato tutti a dimostrare una reazione comune contro questa ondata di detenzione che è diventata una campagna di linciaggio sociale. Zarakolu, arrestato con altre 43 persone del KCK, compreso il Prof. Bursra Ersanli, ha sottolineato che i documenti ritrovati nella sua casa e definiti dalla polizia come prove di reato, sono lo stesso tipo di documenti che potrebbero essere trovati nella casa di un qualsiasi editore o scrittore.
Zarakolu ha fattto l´elenco di questi documenti ritenuti prove di reato. C´era il libro di Ender Onder intitolato `Habiba´, il libro di Dogan Özgüden´s `Giornalisti senza stato´, il libro di Yüksel Genç´ intitolato `Processo di pace´, una bozza editata del libro `Il Genocidio armeno nei documenti tedeschi´e la bozza di un libro `Un lavoro sulla storia orale armena´.
Zarakolu ha sottolineato che il governo deve avere risposte da dare nei confornti di questo arresto che è stato eseguito proprio prima della sua partecipazione a una serie di conferenze cui si stava recando a Berlino la settimana successiva e all´Università Americana Colgate ed altre a Los Angeles e Michigan. Ha indicato che tuttele sue carte bancarie sono state bloccate e poste sotto sequestro, Zarakolu ha voluto richiamare l´attenzione sull´incertezza circa la data in cui un giusto processo si terrà nei suoi confronti. "Non mi è stata fatta alcuna domanda circa l´organizzazione illegale della quale sono accusato di essere membro.Mi sono solo state chieste informazioni circa i lavori che scrivo o edito, sui discorsi che ho fatto e delle riunioni pubbliche a cui ho partecipato" ha detto Zarakolu e ha chiuso la sua lettera chiamando tutti a reagire di concerto contro questa ondata di detenzione ed operazioni illegali.

Come si evince anche dal comunicato stampa circolato il 3 novembre scorso disponibile al seguente link da International Freedom of Expression Exchange:

http://www.ifex.org/turkey/2011/11/01/free_opinion_prisoners/