mercoledì 18 luglio 2012

IHD: Vietare l’incontro è stato un duro colpo alla democrazia

La sede di Diyarbakır dell’associazione per i Diritti Umani (IHD) ha rilasciato un rapporto di osservazione sulla manifestazione pacifica e democratica che era stata vietata il 14 luglio in città. In una conferenza stampa a riguardo, il presidente della sede Raci Bilici ha valutato il divieto imposto alla manifestazione come un duro colpo alla democrazia ed ha detto che la prevenzione e gli interventi attuati quel giorno sono un chiaro esempio dell’approccio delle autorità governative alla questione kurda, che dura da ormai 30 anni. “Il divieto, che ha causato tensione in città e nella regione, non è stato revocato nonostante la richiesta e gli appelli da parte di tutte le organizzazioni non governative della città e da parte di quelle che avevano organizzato la manifestazione, il BDP (Partito della Pace e della Democrazia) e il DTK (Congresso della Società Democratica), le quali hanno dichiarato tuttavia che la stessa si sarebbe tenuta”, ha sottolineato Bilici ed ha notato che il divieto ha condotto ad una situazione peggiore di quella di uno stato d’emergenza.
“La città è stata assediata da più di diecimila agenti di polizia che hanno bloccato tutti i punti d’entrata e d’uscita ed hanno invaso quasi ogni quartiere e strada. Mentre la manifestazione si svolgeva, la polizia ha attaccato ogni persona che si muoveva, prendendo in custodia decine di persone e ferendone centinaia”, ha aggiunto.
Di seguito sono elencati alcuni dei punti principali del rapporto di osservazione dell’IHD, stilato in base ai dati delle fonti ufficiali e dei media: 
-Il divieto imposto alla manifestazione “Resistenza Democratica per la Libertà”, annunciata dal BDP e dal DTK un mese fa, ha rappresentato un ostacolo per l’espressione della libertà di pensiero del popolo. 

-Squadre di polizia hanno fatto irruzione nei quartieri la sera del 13 Luglio minacciando le persone di essere sottoposte a procedure legali nel caso avessero partecipato alla manifestazione. Sei persone sono state arrestate un giorno prima della manifestazione.

-La città è stata assediata da una grande quantità di squadre di polizia che hanno anche fermato le persone al volante, sottoponendole ad interrogatori e violenza. 

-Anche il palazzo dell’ufficio provinciale del BDP è stato bloccato dalla polizia nelle prime ore della mattina del 14 Luglio. Ne è stato vietato l’accesso. 

-La folla arrivata a Diyarbakır per partecipare alla manifestazione non è stata lasciata uscire dalla città; alcune persone sono state arrestate ed altre multate al volante. 

-Blocchi di polizia ed ostacoli in tutta la città hanno creato maggiore tensione nelle ore seguenti, portando a scontri in alcune zone nel pomeriggio. 

-Il primo intervento è stato attuato contro i membri del BDP e del DTK, i sindaci, gli artisti, gli intellettuali e i rappresentanti delle ONG, a cui non è stato permesso uscire dal palazzo del BDP. I deputati sono stati oggetto della violenza da parte della polizia per aver insistito nell’intenzione di raggiungere la zona della manifestazione. 

-La polizia ha usato getti d’acqua ad alta pressione e bombe di gas lacrimogeno, attaccando la folla più violentemente man mano che l’ora della manifestazione si avvicinava. 

-Alcune zone della città si sono trasformate in campi di battaglia mentre la polizia usava getti d’acqua ad alta pressione e bombe di gas lacrimogeno contro la folla, incluse persone che sedevano nei caffè e nelle moschee. 

- Molti rappresentanti e sindaci del BDP sono stati feriti, incluse Pervin Buldan, Ayla Akat Ata, Mülkiye Birtane, il sindaco di Diyarbakır Osman Baydemir ed il presidente provinciale Zübeyde Zümrüt. 

-La polizia ha utilizzato proiettili veri per disperdere i manifestanti in alcune zone. 

-Anche i reporters della DIHA (Dicle News Agency) Mahsum Sağlık e Mehmet Begüm sono stati arrestati. 

-Le persone ferite ricoverate in ospedale sono state arrestate dopo aver ricevuto le cure. 

ANF / DIYARBAKIR/AMEDANF NEWS AGENCY