venerdì 17 settembre 2010

Militari turchi commettono un attentato contro un minibus: 10 civili morti

16/09/2010 Questa mattina, sul tratto stradale di Hakkari Pinyanis, è esplosa una mina che, al passaggio di un minibus, ha causato la morte di 10 civili. Altre due persone sono state ferite dall’attentato. Gli abitanti dei villaggi della zona, giunti sul luogo dell’esplosione, hanno scoperto altre due mine inesplose e due sacche militari, una fotocamera ed un cavo elettrico. Scorrendo gli scatti della fotocamera è stato scoperto che l’apparecchio apparteneva al Comando di Brigata di Hakkari. I militari hanno tentato di impedire ai cittadini di Hakkari di consegnare il materiale alla Procura della Repubblica, arrivando a sparare dei colpi in aria e ad un confronto fisico con gli abitanti dei villaggi. Nonostante tutto ciò i cittadini sono riusciti a consegnare il materiale alla Procura. Nonostante che il KCK abbia deciso di mantenere il cessate il fuoco fino al 20 Settembre, stanno continuando incessantemente gli attacchi dell’esercito turco che si concentrano principalmente nella regione di Hakkari. Nel periodo del cessate il fuoco unilaterale sono stati uccisi, fino ad ora, 20 guerriglieri ed adesso anche i civili diventano bersagli dell’esercito.

Tutte le prove dimostrano che l’attacco di Pinyanis è stato organizzato dalle forze della controguerriglia. Con questo attacco l’esercito turco ha deciso, non solo di punire la popolazione di Pinyanis ma tutta la popolazione di Hakkari. Nel corso del referendum del 12 settembre, dei 970 elettori di Pinyanis soltanto 5 si sono recati alle urne, gli altri hanno aderito convintamente al boicottaggio. Ad Hakkari si è invece raggiunta la cifra record di adesione al boicottaggio del 93%. Queste sono le cause che hanno portato l’esercito ha punire la popolazione di Hakkari. Dopo che sono stati resi chiari i risultati del referendum, il governo ha trovato in Hakkari un bersaglio da colpire ed oggi le forze antiguerriglia hanno portato a compimento il loro attacco.

Hakkari non è nuova a questo tipo di attacchi. Diverse volte, e con modalità simili, vi sono già accaduti e sempre con la finalità di attribuirli poi ai militanti del PKK. La memoria dell’attentato del 9 Novembre 2005 a Semdinli è ancora fresca. In quell’occasione gli esecutori, ufficiali turchi, furono catturati sul posto dalla popolazione locale. In quell’occasione ci fu un morto e diversi feriti. L’attacco di Pinyanis è semplice e chiaro. Si tratta di un attacco bestiale contro il popolo kurdo. Gli esecutori sono unità turche dell’antiguerriglia. L'Uffico Informazione del Kurdistan in Italia condanna nel modo più grave possibile questo attacco e chiede al governo di assumersi le sue responsabilità, di chiarire la dinamica e di portare gli esecutori davanti alla giustizia.