sabato 27 febbraio 2010

COMUNICATO DELLA CONFEDERAZIONE COBAS SUL BLITZ CONTRO I KURDI

E’ dalle elezioni del marzo 2009 in Turchia – quando il  DTP/partito “ filokurdo” ha ottenuto l’8% dei voti nazionali e 22 deputati(13 donne); il 75% dei voti nel Kurdistan -  che le massime istituzioni militari e il Governo Erdogan , hanno accentuato la repressione nei confronti del popolo kurdo.Lo scioglimento del DPT deciso dalla Corte Suprema controllata dai militari, la decadenza dei deputati Kurdi, oltre 500 arresti di dirigenti e attivisti del DTP, la distruzione di numerosi villaggi e ancora migliaia di profughi, oltre 1500 bambini-ragazzi arrestati/condannati a enormi pene, ne sono le conseguenze.

Ora il disegno repressivo Turco – si rivolge contro le Comunità Kurde in esilio in Europa, nonostante la “ road map”di Ocalan ( da oltre 10 anni nel lager di Imrali) e del PKK ,  proponenti la “ soluzione democratica” , ovvero una Turchia con una costituzione democratica( non più sottoposta ai diktat delle gerarchie militari) in cui convivano e si rispettino le “ minoranze Kurde,Aluite,Armene,…(oltre 50 milioni) “.
Da ieri in tutta Italia è scattato un blitz, con arresti e perquisizioni di centinaia di kurdi - di espulsioni in Turchia per coloro senza permesso di soggiorno( nonostante il “ divieto internazionale” verso gli stati che torturano e/o applicano la pena di morte) -  per una ipotesi di reato assurda , quella “ di aver organizzato campi di addestramento per futuri guerriglieri inquadrati nel PKK”.
Essendo a conoscendo della situazione delle comunità kurde in Italia appare inverosimile questa accusa: la guerriglia in Kurdistan ha tutto il territorio che gli occorre , non ha minimamente bisogno di “ basi in Europa”.
Questa “ retata” , ci appare più dettata dalla ragion di stato, a cui si piegano il governo e  gli inquirenti nostrani , proni agli affari con la Turchia e dimentichi dell’assoluta mancanza del rispetto dei diritti umani-civili-politici di un paese che attende di entrare in Europa e che ha collezionato ancora nel 2009 centinaia di sentenze colpevoli da parte della Corte Europea di Giustizia.

Il comunicato delle Comunità Kurde in Italia che segue, testimonia l’impegno al “ progetto democratico” in Turchia, sconfessando i blitz e i teoremi politico-giudiziari italiani.
Alle Comunità Kurde perseguitate e demonizzate va la solidarietà e l’incoraggiamento della Confederazione Cobas , l’impegno di contribuire a far cadere questa montatura per far prevalere senza tentennamenti la “ strategia democratica”.
Alla vigilia del 1° marzo , giornata di mobilitazione nazionale a sostegno dei diritti degli immigrati e degli asilanti, nelle iniziative già programmate rivendichiamo oltremodo la liberazione degli arrestati e il blocco delle espulsioni.

Roma 27 marzo 2010                           Confederazione  Cobas