giovedì 7 gennaio 2010

LA DEMOCRAZIA NON SI ARRESTA!


Dalle elezioni amministrative del Marzo 2009 alla chiusura del DTP.
Il DTP (Partito della società democratica), partito filo kurdo, ottiene una grande affermazione nelle elezioni amministrative turche con percentuali attorno al 70% in tutta la Regione. Decine di amministratori locali kurdi sono eletti, tra i quali il 90% delle donne elette in tutta la Turchia (13 su 16 elette nel DTP).

Seguono immediatamente centinaia di fermi e poi di arresti di sindaci ed altri amministratori locali che si susseguono, in diverse ondate, per tutto l’anno. L’11 Dicembre 2009, alla chiusura di un procedimento iniziato nel 2007 la Corte costituzionale turca decide di mettere al bando il DTP: il 27mo partito messo la bando in Turchia, il sesto kurdo.
Dopo la chiusura del DTP e la confluenza dei kurdi nel Partito della pace e della democrazia (BDP) non si fermano le operazioni di polizia che, fino ad oggi, hanno portato all’arresto di altre centinaia di amministratori politici e dirigenti kurdi, ed esponenti della società civile (tra i quali ricordiamo anche l’Avvocato Muharrem Erbey, Vice Presidente dell’Associazione turca per i diritti umani - IHD, accusato di aver parlato della questione curda nelle sedi istituzionali europee, tra le quali anche Roma, nell’ottobre 2009).