tag:blogger.com,1999:blog-83800704922713996102024-03-13T17:46:00.733+01:00Azadiyarete kurdistan italiaCristiano Reahttp://www.blogger.com/profile/14449478745936839895noreply@blogger.comBlogger1077125tag:blogger.com,1999:blog-8380070492271399610.post-63430928504495889612013-09-19T20:11:00.001+02:002013-09-19T20:11:20.432+02:00Viva Kurdistan!<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-z3wXlcIchKM/Ujs90OHrduI/AAAAAAAAFpk/tK3w4SHojVs/s1600/banner1-300x132.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-z3wXlcIchKM/Ujs90OHrduI/AAAAAAAAFpk/tK3w4SHojVs/s1600/banner1-300x132.png" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br class="webkit-block-placeholder" /></div>
<div style="text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;">Azadiya chiude e ti invita a seguire la lotta del popolo kurdo sul sito della Rete Kurdistan</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"> <a href="http://www.retekurdistan.it/"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-large;">www.retekurdistan.it</span></a> </span></span></div>
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Cristiano Reahttp://www.blogger.com/profile/14449478745936839895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8380070492271399610.post-699582785726908772013-07-18T20:39:00.004+02:002013-07-18T20:39:47.216+02:00Delegazione italiana in Sud Kurdistan (Nord Iraq) dal 28 settembre al 6 ottobre 2013<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-N00zwZD02B8/Ueg2J6SZQgI/AAAAAAAAFnY/PFUJvaR-G6E/s1600/verso+il+kurdistan.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="241" src="http://4.bp.blogspot.com/-N00zwZD02B8/Ueg2J6SZQgI/AAAAAAAAFnY/PFUJvaR-G6E/s320/verso+il+kurdistan.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Anche quest'anno l' associazione <span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;">"Verso il Kurdistan onlus"</span> organizza un viaggio di conoscenza e di solidarietà in <span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;">Sud Kurdistan</span> (Nord Iraq), visitando luoghi e città che hanno fatto la storia dell'umanità, ma anche incontrando personalità politiche, associazioni, intrecciando rapporti e progetti futuri. Avremo la possibilità di monitorare e fare il punto sul nostro progetto "Hevi U Jiyan - La speranza e la vita" per la costruzione di un piccolo ospedale nel Campo profughi di Mahmura. leggi su <a href="http://versoilkurdistan.blogspot.it/"><span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;">versoilkurdistan.blogspot.it</span></a><span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;"> </span></div>
</div>
Cristiano Reahttp://www.blogger.com/profile/14449478745936839895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8380070492271399610.post-69028121103270406432013-07-17T18:33:00.000+02:002013-07-17T18:33:01.938+02:00Giornalista curda condannata ad un anno di carcere per aver rivelato il nome del poliziotto che torturò un quattordicenne kurdo nel 2008<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="//www.youtube.com/embed/1HiFIPpDasU" width="420"></iframe>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Dal 2008, Hamdiye Çiftçi, giornalista curda, sta pagando duramente il diritto alla libertà di stampa, per aver ripreso, diffuso e denunciato sui media nazionali ed internazionali le violenze della polizia contro il quattordicenne Cüneyt Ertuş. Dopo essere stata detenuta per due anni nell’ambito delle operazione KCK, Çiftçi è stata condannata ad un altro anno di carcere, con l'accusa di aver rivelato il nome dell’agente di polizia che spezzò il braccio del bambino ma mai condannato per tale atto. Nel 2008, durante le celebrazioni del Newroz nella provincia curda di Colemêrg (Hakkari) Cüneyt Ertuş un ragazzo kurdo di 14 anni fu sottoposto ad una brutale violenza da parte della polizia. La giornalista kurda, Hamdiye Çiftçi riprese le cruenti immagini. Successivamente le riprese furono usate come prova contro di lei quando fu arrestata, nell'ambito del caso KCK e detenuta per 2 anni. E’ di oggi la notizia che per Çiftçi è stato richiesto un ulteriore anno di carcere con l’accusa di “aver rivelato il nome dei funzionari statali, coinvolti nella guerra contro il terrorismo." Il processo è stato rinviato al 16 luglio. Durmuş Yiğit, procuratore della provincia curda di Van, nel suo atto di accusa contro Hamdiye Çiftçi dichiara che "è un membro di un'organizzazione terrorista." <br />
<a name='more'></a><br />
Il procuratore sostiene che Çiftçi è una “operatrice dell’Agenzia DIHA (Dicle News Agency) diretta dal PKK " e pertanto da condannare. Nel contempo ha considerato la violenza della polizia contro Cüneyt Ertuş " priva di fondamento ", nonostante le immagini riprese e diffuse sui media nazionali e internazionali per giorni dopo l’accaduto. Il filmato delle torture, trovato in casa della giornalista Çiftçi durante la perquisizione della polizia è stato descritto come "un elemento di reato". Nella sua requisitoria, il procuratore ha redarguito la giornalista Çiftçi di “aver dato le riprese video ai media". Çiftçi, arrestata nel 2012 nell'ambito delle operazioni KCK, fu incarcerata a Bitlis, nel carcere di tipo E, per circa 2 anni e rilasciata nel mese di aprile dello scorso anno in seguito alla decisione della terza alta corte penale di Van. La diffusione delle immagini sui media non piacque alle autorità turche. Il pubblico ministero di Van presentò una denuncia contro Çiftçi perché "svelò l'identità dei funzionari dello Stato che partecipano alla guerra contro il terrorismo." Nella requisitoria, il pubblico ministero Mehmet Ali Canavcı puntualizza che la giornalista Çiftçi fece propaganda della "organizzazione terroristica" con la pubblicazione di notizie fabbricate dai media nazionali. Inoltre, l'accusa sostiene che secondo quattro referti medici il braccio di Cüneyt non fu spezzato. Il video invece mostra chiaramente poliziotti in borghese che spezzano il braccio di Cuneyt Ertus “mentre era sotto il loro controllo, senza alcuna resistenza del ragazzo all’atto dell’arresto”. "Questa condanna non è stato data a me ma alla libertà di stampa e di espressione", ha dichiarato la giornalista Hamdiye Çiftçi. Ad oggi ventidue sono i giornalisti kurdi incarcerati nell’ operazione contro il KCK. <br />
<br />
Cosa è successo nel 2008? Nel 2008, durante le celebrazioni del Newroz a Colemêrg, al quattordicenne Cüneyt Ertuş fu rotto il braccio destro da agenti di polizia. Ertuş dichiarò di essere stato anche picchiato e torturato dopo essere stato arrestato. L’ avvocato Fahri Timur documentò la tortura con referti medici e presentò una denuncia penale contro gli agenti di polizia. Amnesty International inoltre condannò la violenza della polizia e chiese l’apertura di un’inchiesta per conoscere le motivazioni che portarono all’arresto del ragazzo. L’indagine sugli ufficiali decadde con la motivazione a non procedere perché il caso non sussite. Quindi, secondo il sistema giudiziario turco spezzare il braccio di un bambino non costituisce un reato mentre è reato documentare e pubblicare immagini per denunciare torture su minori. </div>
</div>
Cristiano Reahttp://www.blogger.com/profile/14449478745936839895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8380070492271399610.post-17099311833100523572013-07-08T14:15:00.002+02:002013-07-08T14:16:13.795+02:00Brutale assalto della polizia ad Istanbul contro i manifestanti per Gezi Park<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
Sabato 6 luglio i manifestanti di Gezi Park sono tornati a Taksim, e di nuovo la polizia li ha attaccati con la massima violenza. E’ stato il punto culminante di una sequenza di mobilitazioni, che questa volta avevano visto saldarsi fra di loro movimenti eterogenei, tra cui in particolare la protesta kurda contro l’assalto omicida della polizia a Lice, in cui aveva perso la vita il diciottenne kurdo Medeni Yıldırım. Sabato la polizia ha di nuovo usato gas ed idranti. C’erano anche picchiatori in abiti civili che btandivano dei machete. La manifestazione era stata convocata in occasione di una recente vittoria del movimento di Gezi Park. Infatti, dopo il ricorso del governo contro la sospensione dell'esecuzione della costruzione della Caserma Topçu, il 1° Tribunale Amministrativo di Istanbul, con decisione del 6 giugno aveva revocato il progetto di Pedonalizzazione di Taksim. Ma la polizia già un’ora prima aveva occupato in forze tutta la zona, attaccando la popolazione. Di nuovo molti i feriti, almeno una sessantina i manifestanti portati in custodia cautelare. Colpiti con particolare accanimento i giornalisti presenti. Sino quasi a mezzanotte sono continuati gli attacchi della polizia. Un’altra manifestazione è in preparazione ad Istanbul, al quartiere Kadiköy, ed altre sono attese ad Ankara ed in altre città. Secondo le valutazioni della stessa polizia, sino ad’ora circa due milioni e mezzo di persone sono scese in strada in circa 80 città della Turchia a reclamare le dimissioni di Erdogan. Quattro i morti (tre manifestanti ed un poliziotto), ottomila i feriti.</div>
</div>
Cristiano Reahttp://www.blogger.com/profile/14449478745936839895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8380070492271399610.post-64049455029385551542013-07-03T14:53:00.000+02:002013-07-03T14:53:01.509+02:00La polizia attacca la manifestazione del BDP a Diyarbakir<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-C9IFhnxpyII/UdQemPwbq-I/AAAAAAAAFmI/spPo4lF7yng/s650/amed71-650x325.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-C9IFhnxpyII/UdQemPwbq-I/AAAAAAAAFmI/spPo4lF7yng/s640/amed71-650x325.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.retekurdistan.it/"><b>www.retekurdistan.it</b></a> - La manifestazione che il BDP (Partito
della Pace e della Democrazia) ha organizzato ieri nella principale
città kurda Amed è stata proibita dalla polizia poiché i manifestanti
esibivano striscioni e bandiere “illegali”, quelli del PKK (Partito dei
Lavoratori del Kurdistan) e del KCK (Unione delle Comunità Kurde).<span id="more-4107"></span> Decine di migliaia di persone si sono radunate di fronte all’ufficio del
BDP per partecipare alla manifestazione, organizzata per invitare il
Governo ad affettuare passi urgenti nell’ambito del processo di
soluzione in corso. Migliaia di persone hanno partecipato anche ad altre tre manifestazioni,
organizzate ad Adana, Mersin ed Antep per chiedere una soluzione
democratica e pacifica alla questione kurda. I manifestanti hanno
inoltre condannato fermamente l’attacco del 28 Giugno avvenuto presso il
villaggio di Yakacık (Lice), in cui una persona è stata uccisa (Medeni
Yıldırım, diciotto anni) ed altre dieci sono state ferite. Dopo aver circondato la folla di fronte all’edificio del BDP con veicoli
anti-sommossa, le unità di polizia hanno attaccato i manifestanti ad
Amed con gas lacrimogeni e getti d’acqua ad alta pressione; i
partecipanti insistevano nel cominciare il loro corteo verso Koşuyolu
Park.</div>
<a name='more'></a><br />
Numerose persone hanno riportato ferite e sono state trasportate
d’urgenza presso gli ospedali nelle vicinanze. Molte altre sono state
arrestate durante l’attacco della polizia avvenuto presso il Boulevard
Turgut Özal.<br />
A centinaia si sono rifugiate dentro l’ufficio del BDP; la polizia ha
lanciato gas lacrimogeni anche all’interno dell’edificio e delle
abitazioni delle persone che sostenevano il corteo cantando slogan.<br />
Gli scontri tra i manifestanti e la polizia sono continuati in molte zone fino a tarda serata.<br />
In una dichiarazione alla stampa di fronte all’ufficio del BDP, Gültan
Kışanak , co-Presidente del partito, ha condannato l’attacco della
polizia, commentandolo come una conseguenza dell’atteggiamento del
Governo AKP, il quale incoraggia le aggressioni ai danni dei
manifestanti. La Kışanak ha affermato che la polizia ha represso
brutalmente il diritto fondamentale e democratico di manifestazione,
sottolineando che la protesta era stata organizzata per reclamare i
passi necessari all’avanzamento del processo di soluzione. La
co-Presidente del BDP ha affermato che l’attacco fascista della polizia
ha rappresentato un complotto contro la pace ed ha costituito un
ostacolo alla soluzione della questione kurda. Ha inoltre criticato il
Governo per essersi schierato in favore degli scontri, in risposta alla
richiesta del popolo kurdo di effettuare politiche democratiche. “Il
Governo ha bisogno di decidere se vuole una soluzione e dunque la pace
oppure la guerra e gli scontri, in modo che possiamo avanzare di
conseguenza”, ha aggiunto la Kışanak.<br />
<div style="text-align: justify;">
ANF Amed</div>
<div style="text-align: justify;">
<em>Traduzione a cura della redazione di ReteKurdistan Italia</em></div>
</div>
Cristiano Reahttp://www.blogger.com/profile/14449478745936839895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8380070492271399610.post-88463350642283392862013-07-01T00:04:00.000+02:002013-07-01T00:05:36.839+02:00Aggressione militare a Lice<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-g0DXtp1JLpQ/UdCrIa5u6VI/AAAAAAAAFlo/SSXlu8Ejtu8/s700/medeni-yildirim.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="364" src="http://2.bp.blogspot.com/-g0DXtp1JLpQ/UdCrIa5u6VI/AAAAAAAAFlo/SSXlu8Ejtu8/s640/medeni-yildirim.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Soldati turchi della postazione militare di guardia di Yakacık hanno aperto ieri il fuoco su centinaia di persone che stavano protestando contro la costruzione di altre postazioni nel villaggio all’interno del distretto di Lice (Diyarbakır). Una persona è morta ed altre otto sono state gravemente ferite nell’attacco di ieri. Jiyan Bulut, Nihat Kocakaya e Nebi Aslan, a loro volta feriti, stanno ancora ricevendo cure mediche presso la Facoltà di Medicina dell’ospedale universitario Dicle; Metin Bulut e Ronida Pervane sono in cura presso l’ospedale di Ricerca di Diyarbakır ed altre tre persone, İsmail Pehlivan, Ramazan Çakıl e Dinar Demir presso l’ospedale pubblico di Lice.</div>
<div style="text-align: justify;">
Medeni Yıldırım, il giovane gravemente ferito nell’attacco, ha perso la vita in serata dopo essere stato condotto presso l’ospedale pubblico di Lice. Il corpo di Yıldırım è stato in seguito trasportato presso l’ospedale pubblico di Diyarbakır per eseguire l’autopsia, accompagnato da centinaia di persone che scandivano lo slogan “Şehid namirin” (i martiri sono immortali). <br />
<a name='more'></a>Anche alla co-Presidente del BDP (Partito della Pace e della Democrazia) Gültan Kışanak, a due avvocati e ad un medico della Camera di Medicina di Diyarbakır è stato permesso di entrare all’interno della sala autoptica; ció è avvenuto in seguito alle forti reazioni contro la polizia mostrate dalla Kışanak e dalle famiglie che aspettavano di fronte all’ospedale: l’edificio era stato circondato da veicoli corazzati e in un primo momento era stata proibita l’entrata. Nelle prime ore di questa mattina il feretro del giovane è stato prelevato da centinaia di persone, inclusi rappresentanti del BDP, del DTK (Congresso della Società Democratica) e di organizzazioni non-governative.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il giovane, che avrebbe vent’anni, sarà sepolto oggi presso il cimitero di Yeniköy dopo una cerimonia alla moschea di Bayramoğlu.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il rapporto autoptico ha affermato che il giovane è stato colpito da un proiettile vero e proprio che è entrato nel braccio destro, ha danneggiato i polmoni ed è uscito dal braccio sinistro, secondo quanto riportato oggi dall’agenzia stampa Dicle (DIHA).</div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo quanto accaduto ieri, un’intensa attività militare è stata registrata a Lice: due elicotteri di tipo Cobra hanno sorvolato i villaggi di Dibek (Dêrxust), Çağdaş (Cinezûr) e Yolçatı (Sîsê) fino a tarda notte. Droni starebbero effettuando voli di ricognizione nell’area dalle prime ore di questa mattina ed anche elicotteri starebbero sorvolando periodicamente la regione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br class="webkit-block-placeholder" /></div>
<div style="text-align: justify;">
D’altra parte, un sergente specializzato dell’unità di gendarmeria per le operazioni speciali sarebbe stato trattenuto la scorsa notte dopo l’accaduto da un gruppo armato che avrebbe effettuato dei controlli stradali per due ore durante la notte nella regione di Yakacık.</div>
<div style="text-align: justify;">
Squadre per le operazioni speciali avrebbero lanciato un’operazione nell’area per ritrovare l’uomo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Oggi la popolazione di Lice sta tenendo chiuse le attività commerciali per protestare contro l’attacco dei soldati alla manifestazione di ieri.ANF Amed</div>
<div style="text-align: justify;">
Traduzione a cura della redazione di ReteKurdistan Italia</div>
</div>
Cristiano Reahttp://www.blogger.com/profile/14449478745936839895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8380070492271399610.post-38143364732913822182013-06-29T11:30:00.000+02:002013-06-29T11:30:02.637+02:00Sabato 29 Giugno alle ore 19 in Piazza Taksim a Istanbul<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
La Piattaforma per la Solidarietà con Taksim ha lanciato un appello pubblico per organizzare una manifestazione il 29 Giugno Sabato alle ore 19:00 in Piazza Taksim, Istanbul, la decisione si basa sulle decisioni prese all'interno delle assemblee pubbliche in diversi quartieri.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nell'appello si leggono queste righe: "Contro il rilascio del poliziotto che ha ucciso Ethem Sarisuluk, contro il fatto i responsabili di altri morti e torturati vengano difesi dal potere, contro il fatto che Tayyip Erdogan difenda gli attacchi della polizia e li agevoli, contro le operazioni della polizia verso i resistenti che finisco spesso con le detenzioni provvisorie oppure degli arresti. Scenderemo in piazze per chiedere giustizia". Nell'appello si comunica che il 1 Luglio presso il Palazzo di Giustizia di Caglayan sarà consegnata una denuncia collettiva contro la violenza della polizia. Fonte: <a href="ttp://www.sendika.org/2013/06/taksim-dayanismasi-adalet-icin-cumartesi-19-00da-taksime/"><span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;">www.sendika.org</span></a><span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;"> </span></div>
</div>
Cristiano Reahttp://www.blogger.com/profile/14449478745936839895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8380070492271399610.post-83832057858349312752013-06-25T14:37:00.001+02:002013-06-25T14:37:46.113+02:00Erdogan elogia la polizia. E’ caccia al manifestante<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-vx-sJQYkMrM/UcmPDKlSOQI/AAAAAAAAFlM/xV3xYpVEsbc/s1600/police-use-tear-gas-in-turkey.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="http://1.bp.blogspot.com/-vx-sJQYkMrM/UcmPDKlSOQI/AAAAAAAAFlM/xV3xYpVEsbc/s640/police-use-tear-gas-in-turkey.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>contropiano.org - </b>Erdogan elogia la polizia, i servizi segreti indagano sul ‘complotto
straniero’. Altri 20 attivisti arrestati per 'terrorismo' mentre un
tribunale scarcera il poliziotto che ad Ankara aveva sparato ad un
manifestante, uccidendolo. Non si ferma l’escalation repressiva lanciata dal governo
Erdogan contro le opposizioni e gli attivisti del movimento di protesta
manifestatosi nelle strade turche a partire dalla difesa del Gezi Park
di Istanbul. leggi tutto su <b><a href="http://www.contropiano.org/esteri/item/17552-erdogan-elogia-la-polizia-e%E2%80%99-caccia-al-manifestante">www.contropiano.org</a></b></div>
</div>
Cristiano Reahttp://www.blogger.com/profile/14449478745936839895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8380070492271399610.post-48343548197082577352013-06-25T14:29:00.000+02:002013-06-25T14:29:06.088+02:00Öcalan: Il processo di soluzione democratica è entrato nella seconda fase <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
UIKI ONLUS - Il leader del popolo curdo Abdullah Öcalan ha tenuto il suo undicesimo incontro con una delegazione del BDP (Partito della Pace e della Democrazia) lunedì. Il co-presidente Selahattin Demirtaş e il capogruppo al parlamento Pervin Buldan hanno preso parte all’incontro di ieri della delegazione con il leader curdo. I vertici del BDP hanno divulgato il messaggio di Öcalan reso pubblico con una dichiarazione scritta pubblicata martedì. Nella dichiarazione, Öcalan afferma quanto segue; <a href="http://www.uikionlus.com/ocalan-il-processo-di-soluzione-democratica-e-entrato-nella-seconda-fase">http://www.uikionlus.com/ocalan-il-processo-di-soluzione-democratica-e-entrato-nella-seconda-fase</a></div>
</div>
Cristiano Reahttp://www.blogger.com/profile/14449478745936839895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8380070492271399610.post-59637405047467908202013-06-21T14:44:00.003+02:002013-06-21T19:12:37.799+02:00Piazza Taksim dossier violenza della polizia<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-KLaCUlOaFJw/UcRKBxkTiuI/AAAAAAAAFk4/qou26WjgFZ0/s1600/turkey-46.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-KLaCUlOaFJw/UcRKBxkTiuI/AAAAAAAAFk4/qou26WjgFZ0/s640/turkey-46.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><a href="http://turchia.over-blog.com/dossier-violenza-della-polizia-1">turchia.over-blog.com</a></b> - Sin dai primi giorni della rivolta in rete circolavano le
immagini della violenza alla quale si assisteva durante gli scontri per
le strade della Turchia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ecco alcuni:</div>
<div style="text-align: justify;">
- <a href="http://video.ntvmsnbc.com/yalvararak-kurtuldu.html">http://video.ntvmsnbc.com/yalvararak-kurtuldu.html</a></div>
<div style="text-align: justify;">
un
manifestante beccato nel dehor di un locale nella città di Ankara.
poliziotti continuano a picchiarlo e lui chiede quasi piangendo di
smettere con i colpi.</div>
<div style="text-align: justify;">
- <a href="http://youtu.be/l5psGJDU2xQ">http://youtu.be/l5psGJDU2xQ</a></div>
<div style="text-align: justify;">
un
video che abbiamo pubblicato precedentemente su questo blog. oltre
vedere che la polizia prende a calci un manifestante spara anche in aria
ed uno viene colpito. successivamente la persona che è stata colpita
ossia Ethem ha perso la sua vita grazie ad una pallottola vera.</div>
<div style="text-align: justify;">
- <a href="http://youtu.be/jHponGNfs1g">http://youtu.be/jHponGNfs1g</a></div>
<div style="text-align: justify;">
qui invece si vede nettamente che un gruppo di poliziotti prendono a calci una persona già sdraiata per terra e non reagisce </div>
</div>
Cristiano Reahttp://www.blogger.com/profile/14449478745936839895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8380070492271399610.post-26143667766169190562013-06-20T12:32:00.004+02:002013-06-20T12:32:44.508+02:00#OccupyTurkey<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-bOMAaMQsBCk/UcLaNpD4odI/AAAAAAAAFko/i8wqybyw2hg/s1600/Immagine+1.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="104" src="http://3.bp.blogspot.com/-bOMAaMQsBCk/UcLaNpD4odI/AAAAAAAAFko/i8wqybyw2hg/s640/Immagine+1.png" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<strong> informazione sulla rivolta in Turchia</strong></div>
<div style="text-align: center;">
<strong><a href="http://turchia.over-blog.com/">turchia.over-blog.com </a></strong></div>
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Cristiano Reahttp://www.blogger.com/profile/14449478745936839895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8380070492271399610.post-49610668280817978882013-06-19T15:43:00.002+02:002013-06-19T15:44:27.483+02:00Turchia: dietro alla violenza della polizia <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-VrM_VMsTnwA/UcG1hPy414I/AAAAAAAAFkU/5pqzIdBh1sA/s1600/taksim.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="410" src="http://4.bp.blogspot.com/-VrM_VMsTnwA/UcG1hPy414I/AAAAAAAAFkU/5pqzIdBh1sA/s640/taksim.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
di <b>Luigi Vinci</b> - Ho osservato in un precedente articolo come la Turchia sia culturalmente scissa tra due anime, quella islamica e quella laica, e lo sia in modo profondo e, allo stato delle cose, difficilmente conciliabile. Appare oggi solo mediabile, seguendo le oscillazioni del rapporto di forze tra le rappresentanze fondamentali delle sue anime: quella, oggi, del partito islamico AKP e quella, storica, autoritaria dei militari, del grosso della magistratura, a partire dalla Corte Costituzionale, e del grosso dei quadri della burocrazia statale, dei governatori locali, ecc.Sul versante laico non ci sono però solo militari, magistratura, ecc.: in posizione completamente smarcata, rappresentando una tendenza che vorrebbe il passaggio a un’effettiva democrazia parlamentare (oggi ce ne stanno solo il simulacro, la vernice, la chiacchiera pubblica, la propaganda verso l’Europa, come i fatti di piazza Taksim mettono in tutta evidenza), è anche quel tanto di società civile semisviluppata (esiste solo nelle città): i media(pavidi e opportunisti, certo: ma più liberi, paradossalmente, che in Italia), le (potenti) associazioni per i diritti umani, la confindustria locale, il tessuto scolastico pubblico, la Corte di Cassazione (un’autentica perla nel porcile giudiziario: è una sorta di tritacarne di condanne barbariche), il partito curdo legale BDP. <br />
<a name='more'></a>In posizione intermedia dentro alla vasta area laica, infine, è il partito kemalista storico CHP, oggi dentro all’Internazionale Socialista, il secondo oggi elettoralmente del paese: dalle oscillazioni davvero impressionanti, fino a tempi recenti semifascista, violentemente sciovinista e anticurdo, ora aperto più di AKP alle richieste curde. In un rigurgito di dignità si è persino esposto, dopo essere stato per un po’ a guardare, sentendo odore di voti, alle richieste dei ragazzi di piazza Taksim. <br />
Se si guarda, pur all’ingrosso, all’antropologia culturale dei poteri turchi, c’è però da aggiungere un’altra cosa, altrettanto importante: che essi tendono pressoché tutti a essere qualcosa che somiglia molto al fascismo. È un qualcosa, dunque, che prescinde dalle forme politico-istituzionali, perché in un certo senso viene prima, affonda nella storia turca e non è mai stato rettificato da niente dei sui accadimenti e delle sue crisi. <br />
Solo così si spiegano le reazioni brutali del premier Erdoğan dinanzi ai manifestanti di piazza Taksim; solo così si spiegano i suoi discorsi dementi su come la reazione di migliaia di ragazzi alla devastazione di piazza Taksim, a nome dei devastanti interessi imprenditoriali del cognato (davvero tutto il mondo è paese!), in una città ambientalmente e sanitariamente tra le più devastate al mondo come Istanbul, sia in realtà espressione di un complotto internazionale contro la Turchia; solo così si spiega la ferocia assassina della polizia turca. Quest’ultima è davvero la vetrina del rapporto sostanziale tra poteri turchi e popolo, o meglio popoli, della Turchia. <br />
Come quando, davanti al televisore, vediamo che la nazionale italiana va a rete, saltiamo in piedi urlando, così è automatico che la polizia turca spari lacrimogeni ad altezza d’uomo, manganelli tutti, scateni i cani lupo, se del caso, come è avvenuto fino a ieri nel sud-est curdo, apra il fuoco. È automatico che il magistrato di turno ordini l’arresto dei giornalisti che narrano la barbarie poliziesca. C’è anche una figura di reato, involontariamente autoironica, a disposizione: l’“offesa all’identità turca”. <br />
Ed è automatico che il premier dica idiozie fascistoidi e cerchi di mobilitare seguaci e, se ci riesce, opinione pubblica contro gli eterni onnipresenti nemici di quest’“identità”, o dell’integrità territoriale stessa della Turchia, o della sua ascesa economica e politica nel mondo. Fu automatico che, quando andavo in Turchia, il ridicolo ministro di giustizia di allora del governo AKP, tale Čiček (in turco čiček, a far ridere ancora di più, significa fiore), ogni giorno ruggisse minacce contro gli eversori curdi, i loro avvocati e i loro complici europei: in ossequio alle richieste della Corte di Strasburgo che in Turchia i processi politici fossero equi e il potere politico ne tenesse conto. <br />
Detto altrimenti, la furia selvaggia della polizia turca è solo la fotografia di quello che in Turchia è sotto il tappeto: la violenza sistematica e feroce contro ogni cosa che infastidisca i suoi poteri autoritari. E, se è vero che il partito AKP non è assimilabile al potere militare, anzi è in conflitto ora strisciante ora palese con esso, poiché si pone come potere sostitutivo, né è ossessionato dall’obiettivo dell’omologazione linguistica della Turchia come mezzo di resistenza all’immaginario stato d’assedio in cui sarebbe tuttora questo paese, sulla scia degli eventi effettivi che smembrarono, tra fine Ottocento e primo Novecento, l’Impero Ottomano; se è vero tutto questo, è anche vero che tuttavia il partito AKP è un potere turco totalmente in tinta autoritaria con la storia mai interrotta dei vari poteri turchi. <br />
Ricordo qui, per dare un po’ di sostanza visiva, a questo ragionamento, qualcosa delle mie esperienze di parlamentare europeo in Turchia, delegato dal Parlamento Europeo a tentare di far uscire di galera alcuni ex parlamentari curdi. Richiesi una riunione con gli ambasciatori dei paesi dell’Unione Europea ad Ankara per chiedere loro di agire di conseguenza sul governo turco (c’era da poco Erdoğan premier). <br />
Con mia sorpresa vennero tutti gli ambasciatori: e i racconti che fecero sui comportamenti della polizia turca facevano rabbrividire. Migliaia di persone scomparse nel sud-est curdo, attivisti politici, attivisti delle associazioni per i diritti umani, membri addirittura di minoranze religiose, come gli aleviti, pacifisti e democratici, fermati con un pretesto qualsiasi, rilasciati a tarda notte, prelevati dietro l’angolo del commissariato da agenti del commissariato, scomparsi. <br />
La gente fermata per violazioni del codice della strada sistematicamente picchiata. La gente arrestata per fatti politici o sindacali sistematicamente torturata negli interrogatori. La gente in carcere per motivi politici sistematicamente picchiata, torturata, messa in isolamento. Le donne fermate o arrestate sistematicamente violentate. <br />
Spesso anche i ragazzini. Gli ambasciatori di Svezia e d’Irlanda quasi piangevano parlando di queste cose. Naturalmente alle autorità europee, a parte le chiacchiere, non gli poteva importare di meno: con la Turchia gli affari economici europei prosperavano. La Turchia si era inoltre unta, per così dire, l’ufficio della Commissione Europea ad Ankara: i cui rapporti mensili a Bruxelles descrivevano la Turchia come qualcosa in marcia verso le condizioni del Lussemburgo. Unica eccezione, una ragazza italiana che mi diede una mano importante: e che quindi sarà licenziata. <br />
Sono peggio i servi della polizia turca o i generali o i ministri loro padroni? Sono peggio i generali e i ministri turchi o i sepolcri imbiancati che governano l’Europa? <br />
Luigi Vinci </div>
</div>
Cristiano Reahttp://www.blogger.com/profile/14449478745936839895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8380070492271399610.post-66888246733227045202013-06-18T14:43:00.001+02:002013-06-18T14:50:16.042+02:00Il messaggio del subcomandante Marcos a piazza Taksim<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<span class="swb"><div class="itemFullText">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-ZKKvbDmhIaU/UcBXezM3BuI/AAAAAAAAFj8/Mzjawt_mivI/s1600/Subcomandante_Marcos.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="424" src="http://3.bp.blogspot.com/-ZKKvbDmhIaU/UcBXezM3BuI/AAAAAAAAFj8/Mzjawt_mivI/s640/Subcomandante_Marcos.jpg" width="640" /></a></div>
"A tutti i cittadini del mondo, fratelli, sorelle, donne, uomini, persone senza fissa dimora, persone povere, ci
hanno chiesto quanti sono gli zapatisti, e abbiamo sempre detto loro
che sono centinaia di migliaia di persone là fuori che lottano per i
loro diritti e le libertà.<br />
Ora, oggi, sentiamo che sulle terre
anatoliche, la terra dei turchi, curdi, circassi, armeni, Laz, e molti
di più di quanto io possa contare, ci sono migliaia di persone in
maschera che vogliono vivere con onore per salvare la libertà.<br />
Come i fratelli curdi, compagni che hanno combattuto una lotta onorevole.<br />
Sapevamo
che non eravamo isolati, eravamo milioni di noi là fuori e oggi non
siamo soli da quando abbiamo iniziato a combattere. Oggi ci stiamo
moltiplicando.<br />
Sentiamo che la gente in Turchia urla "Ya Basta!" e
sono in rivolta per difendere la loro dignità contro l'oppressiva
sentenza del governo turco.<br />
La Grande Istanbul, capitale di grandi
maestri nel corso della storia, è oggi la capitale della rivolta, ed è
diventata la voce degli oppressi. Vediamo per le strade della grande
Istanbul una città di donne, bambini, uomini, omosessuali, curdi,
armeni, cristiani e musulmani.<br />
Quelli che sono stati umiliati, oppressi, ignorati per decenni dal loro governo ora dicono "siamo qui."<br />
Siamo entusiasti!<br />
Non abbiamo mai voluto un nuovo governo, un nuovo governo o un nuovo primo ministro.<br />
Abbiamo solo chiesto rispetto.<br />
Volevamo che il governo rispettasse le nostre richieste di libertà, democrazia e giustizia.<br />
Per
questo in Turchia resistono da giorni: ora partendo da quello in
carica, e a seguire tutti i governi che saranno al potere, noi vogliamo
che tu rispetti le nostre richieste di libertà, democrazia e giustizia!<br />
E
se non lo fai, noi, che siamo i proprietari dei diritti e delle
libertà, staremo contro di te, ci batteremo per le strade fino a quando
non impari a rispettarci.<br />
Non vogliamo troppo, vogliamo solo che siano rispettati i nostri diritti.<br />
Perché sappiamo come vogliamo vivere, sappiamo bene come vogliamo governare e essere governati.<br />
Noi vogliamo governare noi stessi e decidere di noi stessi.<br />
E
noi da qui accogliamo i cittadini turchi che si battono per una vita
onorevole, e vogliamo dire che il fuoco della rivolta si è riscaldato in
Chiapas.<br />
Solidarietà a quelli che hanno salvato la storia del passato e del futuro e che sono indotti a salvarla dal presente."</div>
</div>
</span></div>
</div>
Cristiano Reahttp://www.blogger.com/profile/14449478745936839895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8380070492271399610.post-24981193484929083982013-06-05T21:17:00.002+02:002013-06-05T21:17:48.876+02:00Empatia selettiva e pericoloso nazionalismo: “Kurdi terroristi, turchi rivoluzionari?”<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-r4oSu906dIA/Ua-OxFns6iI/AAAAAAAAFjQ/IsfRkjySdvk/s1600/rtx106x6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="412" src="http://3.bp.blogspot.com/-r4oSu906dIA/Ua-OxFns6iI/AAAAAAAAFjQ/IsfRkjySdvk/s640/rtx106x6.jpg" width="640" /></a></div>
<a href="http://dilar91.blogspot.de/2013/06/selective-empathy-and-dangerous.html?m=1">dilar91.blogspot.de</a><br />
<div style="text-align: justify;">
Non sto mettendo in nessun modo in discussione la legittimità delle proteste di Gezi Park. Le gigantesche manifestazioni di Istanbul, che si sono ormai diffuse in tutto il paese, mostrano il crescente dissenso tra la persone in Turchia contro le orribili violazioni dei diritti umani e le leggi autoritarie del governo. Queste proteste hanno bisogno di solidarietà – sono sviluppi necessari e positivi. Ed era ora!</div>
<div style="text-align: justify;">
Tuttavia, senza attaccare il movimento, devo chiedere ai media globali: dove eravate durante le migliaia di proteste e rivolte kurde che hanno preceduto #OccupyGezi? I kurdi sono stati uccisi, picchiati, attaccati con gas lacrimogeni, arrestati, torturati per le loro proteste (con il sostegno popolare) per decenni in Turchia, in maniera molto peggiore di quanto vediamo nelle immagini di oggi. Milioni di kurdi hanno occupato le strade in Turchia quest’anno e questo genere di violenza terrificante della polizia non è affatto nuovo per loro. La differenza è che a nessuno importava. Perché? <span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;">leggi tutto su</span> <span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;"><a href="http://www.retekurdistan.it/?p=3601">retekurdistan.it</a></span></div>
</div>
</div>
Cristiano Reahttp://www.blogger.com/profile/14449478745936839895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8380070492271399610.post-91799968959328018052013-06-05T16:21:00.001+02:002013-06-05T16:25:33.469+02:00La memoria<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;">8 giugno 2012 Giovane ucciso dalla polizia a Yüksekova</span></div>
<div style="text-align: justify;">
Ozgur Tasar, di 15 anni, è stato colpito da un proiettile sparato dalla polizia mercoledì scorso. La polizia ha sparato proiettili veri contro giovani kurdi a Yüksekova (Hakkari), che in centinaia stavano partecipando al funerale del guerrigliero del PKK Cengiz Ozek (Eris Dildar).</div>
<div style="text-align: left;">
<br class="webkit-block-placeholder" /></div>
<div style="text-align: left;">
<span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;">21 giugno 2012 Violenza della polizia turca contro un giovane kurdo</span></div>
<div style="text-align: justify;">
Ahmet K. Che è stato ripreso in un video dove viene violentemente picchiato da un gruppo di ufficiali di polizia nel distretto Fatih di Istanbul. Ha raccontato di essere stato pestato per aver parlato in kurdo al telefono con suo fratello.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br class="webkit-block-placeholder" /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;">19 marzo 2012 Istanbul: ucciso dalla polizia dirigente kurdo del BDP</span></div>
<div style="text-align: justify;">
Hacı Zengin, di 57 anni, ha perso la vita domenica ad Istanbul in seguito al feroce attacco della polizia sulla folla che stava per celebrare il Newroz (Capodanno kurdo). Il dirigente del BDP era segretario della sede del partito di Arnavutköy. È stato riferito che è stato colpito da un candelotto di gas lacrimogeno lanciato dalla polizia. Istanbul ieri è diventata un campo di battaglia con la polizia determinata a non lasciare che la gente festeggiasse il Newroz.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;">4 dicembre 2011 Studente ucciso dalla polizia a Diyarbakir</span></div>
<div style="text-align: justify;">
Uno studente universitario di 21 anni Murat Eliboz è stato ucciso dalla polizia durante le manifestazioni di ieri nel quartiere Bağlar di Diyarbakır. Dicle News Agency riporta che Eliboz è stato preso di mira durante l'intervento della polizia contro i manifestanti riuniti per la campagna "Io sono qui. Sto difendendo la mia volontà". La polizia ha usato bombe a gas e proiettili veri, e non c'è stato nulla da fare nonostante l'intervento immediato di un medico. L'autopsia ha confermato l'uso di proiettili veri da parte della polizia.</div>
</div>
Cristiano Reahttp://www.blogger.com/profile/14449478745936839895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8380070492271399610.post-21123942487974570052013-05-17T11:34:00.002+02:002013-05-17T11:41:05.966+02:00www.retekurdistan.it<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.retekurdistan.it/"><img border="0" height="390" src="http://4.bp.blogspot.com/-1dv5HdMBrTE/UZX5hS6Sz-I/AAAAAAAAFis/MVy9hJs5t6w/s640/retekurdistanitalia.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.retekurdistan.it/"><b>www.retekurdistan.it</b></a></div>
</div>
Cristiano Reahttp://www.blogger.com/profile/14449478745936839895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8380070492271399610.post-32497398732060764372013-05-04T13:03:00.002+02:002013-05-04T13:03:17.524+02:00Settanta arrestati e oltre duecento feriti ai festeggiamenti per il Primo Maggio ad Istanbul<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-hZikWyUqAUI/UYTqt165xmI/AAAAAAAAFhY/POOf2VCGh94/s1600/istanbul.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="http://1.bp.blogspot.com/-hZikWyUqAUI/UYTqt165xmI/AAAAAAAAFhY/POOf2VCGh94/s320/istanbul.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
La studentessa diciassettenne Dilan Alp e la ventisettenne Meral Dönmez stanno lottando per la vita all’ospedale dopo essere state colpite entrambe alla testa da un candelotto di gas lacrimogeno, lanciato dalla polizia ieri a Istanbul. La Dönmez ha subito un’emorragia cerebrale. Secondo l’avvocato Evrim Deniz Karatana della ÇHD (Associazione degli Avvocati Contemporanei), Meral Dönmez è stata colpita intenzionalmente dalla polizia mentre stava per annunciare un comunicato stampa per il Primo Maggio. La piazza centrale di Istanbul,Taksim, è stata testimone di uno dei più brutali interventi di polizia degli ultimi anni in occasione della Giornata Internazionale dei Lavoratori, in seguito all’interdizione dell’area da parte del Ministero degli Interni a causa dei lavori di ristrutturazione in corso. Migliaia di persone sono state coinvolte in scontri con la polizia quando hanno iniziato a dirigersi in corteo verso la piazza nelle prime ore della mattinata. In seguito gli scontri si sono estesi e sono durati fino al pomeriggio. Secondo il DİSK, oltre duecento persone sono state ferite ed altre settanta sono state arrestate ieri ad Istanbul. I servizi di nave e traghetto del trasporto pubblico, che fanno la spola tra la parte orientale e quella europea della città, sono stati fortemente limitati per impedire alla folla di recarsi a piazza Taksim. Un elicottero della polizia ha effettuato un volo a bassa quota per tutto il giorno, informando le forze dispiegate nella zona sulla coordinazione dei gruppi e lanciando gas lacrimogeni sui manifestanti. Un gruppo di membri del sindacato Hak-İş, vicino al Governo, ha ottenuto il permesso di entrare a piazza Taksim, dove ha lasciato una corona di fiori: ció ha portato a reazioni da parte dei rappresentanti di molti altri sindacati. Il brutale attacco della polizia ha preso di mira anche i giornalisti che stavano riportando i fatti accaduti nella zona. Secondo il membro del Consiglio Esecutivo della sede di Istanbul dell’IHD (Associazione per i Diritti Umani), l’avvocatessa Gülizar Tuncer, le persone arrestate ieri sono state trattenute in manette alla Direzione di Polizia di Istanbul. Tra di loro vi sarebbero anche bambini e feriti. Secondo dati non-ufficiali pubblicati dalla ÇHD, decine di persone sono state condotte ieri in ospedale per cure mediche; tre di loro (Serdal Gül, Dilan Alp e Fehmi Oran Meşe) stanno affrontando condizioni critiche. I deputati di Istanbul del Partito della Pace e della Democrazia (BDP) si sono recati all’Ospedale di Formazione e Ricerca di Taksim per ottenere informazioni sulle condizioni mediche di Dilan Alp. ANF Istanbul</div>
</div>
</div>
</div>
Cristiano Reahttp://www.blogger.com/profile/14449478745936839895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8380070492271399610.post-79458193058456787402013-04-17T13:44:00.001+02:002013-04-17T13:44:12.999+02:00Demirtaş: la strada per la pace è ancora lunga<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-GB5MMcuNkKM/UW6K9bSE-wI/AAAAAAAAFg4/zVBXV95wwe8/s1600/demirtas.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="292" src="http://3.bp.blogspot.com/-GB5MMcuNkKM/UW6K9bSE-wI/AAAAAAAAFg4/zVBXV95wwe8/s640/demirtas.jpg" width="640" /></a></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Parlando con l’agenzia di notizie Etkin News (ETHA) dei recenti sviluppi nel processo in corso per una soluzione della questione kurda, il co-Presidente del Partito della Pace e della Democrazia (BDP) Selahattin Demirtaş ha detto che la creazione della Commissione Parlamentare di Monitoraggio e della Commissione di esperti è stata un importante progresso; “tuttavia le commissioni non hanno soddisfatto le richieste evidenziate all’inizio del processo, in favore della creazione di un meccanismo che garantisca un’assicurazione legale per la azioni da intraprendere per raggiungere una soluzione democratica e pacifica. Entrambe le Commissioni rappresentano sviluppi concreti con l’obiettivo di coinvolgere il Parlamento nel processo e di consentire la legittimità delle esigenze di quest’ultimo. Il quarto pacchetto di riforme giudiziarie potrebbe parzialmente rimediare ai problemi esistenti nel paese; questi passi dovrebbero essere considerati come una parte del processo, che avanzerà passo dopo passo. Bisognerebbe eliminare completamente la legge anti-terrorismo ma c’è necessità di intraprendere alcuni piccoli passi prima”. leggi tutto su <b><a href="http://www.uikionlus.com/demirtas-la-strada-per-la-pace-e-ancora-lunga">www.uikionlus.com</a></b></div>
</div>
Cristiano Reahttp://www.blogger.com/profile/14449478745936839895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8380070492271399610.post-41137597438288576142013-04-17T13:42:00.000+02:002013-04-17T13:42:04.867+02:00Trenta persone rilasciate nell’ambito del caso KCK di Mersin<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-WWVSByrR6HE/UW6KZ8fj3lI/AAAAAAAAFgw/-AJD61WDtnA/s1600/mersin.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="292" src="http://2.bp.blogspot.com/-WWVSByrR6HE/UW6KZ8fj3lI/AAAAAAAAFgw/-AJD61WDtnA/s640/mersin.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><a href="http://www.uikionlus.com/">www.uikionlus.com</a> </b>- Trenta persone sono state rilasciate
nella tarda serata di ieri in seguito alla seconda udienza del caso KCK
(Unione delle Comunità Kurde) di Mersin, tenutasi presso la Decima Alta
Corte Penale di Adana. Quarantadue persone processate
nell’ambito del cosiddetto caso KCK erano state arrestate lo scorso
Settembre a Mersin con l’accusa di “leadership e appartenenza
all’organizzazione KCK”. 30 persone erano in custodia dal momento
dell’operazione, che ha colpito membri del BDP (Partito della Pace e
della Democrazia), del DTK (Congresso della Società Democratica), del
MKM (Centro Culturale della Mesopotamia), dell’IHD (Associazione per i
Diritti Umani), del Centro di Consulenza Ishtar per la Solidarietà
Femminile, affiliato alla municipalità del BDP di Akdeniz, e
dell’associazione Femminile Kibele. Tra le persone rilasciate ci sono il
reporter della DIHA (Dicle News Agency) Ferhat Arslan, rappresentanti e
membri del BDP di Mersin, il Presidente della sezione di Mersin dell’IHD
Ali Tanrıverdi, la Coordinatrice di Ishtar Gülhan Yağ e la Consulente
Stampa Roza Yaruk, il Presidente di sezione del KURDÎ-DER Selahattin
Çam. Il tribunale ha ordinato per gli accusati il divieto di lasciare il paese ed ha aggiornato il processo al 3 Luglio. Anche otto persone processate
nell’ambito del caso KCK di Ağrı sono state rilasciate ieri, in seguito
all’udienza presso la Quarta Alta Corte Penale di Erzurum. Otto dei
ventuno rappresentanti politici kurdi processati nel caso erano agli
arresti dal momento dell’operazione KCK, effettuata il 29 Maggio 2012
nel distretto di Doğubeyazıt (Ağrı). Tra le persone rilasciate vi sono
membri del BDP, del DTK e del TUYAD-DER. Il processo è stato aggiornato
al 13 Maggio. ANF Mersin</div>
</div>
Cristiano Reahttp://www.blogger.com/profile/14449478745936839895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8380070492271399610.post-44086909398855204932013-04-15T14:04:00.000+02:002013-04-15T14:04:05.422+02:00Öcalan: il nostro lavoro sarà reso pubblico in pochi giorni<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-XYszzATE2mk/UWvsqj-OB8I/AAAAAAAAFgg/QsI-8ASJpUs/s1600/ocalan.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="292" src="http://1.bp.blogspot.com/-XYszzATE2mk/UWvsqj-OB8I/AAAAAAAAFgg/QsI-8ASJpUs/s640/ocalan.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><a href="http://www.uikionlus.com/">www.uikionlus.com</a></b> - In una conferenza stampa, tenutasi
presso l’ufficio del BDP di Istanbul in seguito alla visita ad Abdullah
Öcalan effettuata oggi, i deputati del BDP BDP Sırrı Süreyya Önder e
Pervin Buldan hanno dichiarato che il leader kurdo invierà una lettera
al popolo della Turchia nei prossimi giorni. Il deputato di Istanbul Sırrı Süreyya Önder ha trasmesso la breve dichiarazione di Öcalan: “Stimato popolo delle Turchia, il processo per la ricerca della pace e
della soluzione democratica che stiamo attraversando sta prendendo in
considerazione ogni sensibilità. Sto lavorando duramente per garantire
che il clima non-conflittuale che stiamo raggiungendo possa diventare
permanente e che il processo di ritiro possa iniziare. Posso dire che
attualmente abbiamo raggiunto un punto promettente. Entro pochi giorni
condivideró con il popolo della Turchia il lavoro che abbiamo intrapreso
in merito. Nell’esprimere la mia gratitudine verso tutti coloro che
hanno contribuito al processo per una soluzione democratica, saluto
tutte le persone fiduciose nel raggiungimento di una pace equa,
democratica e giusta”. Rispondendo alle domande dei
giornalisti, Önder ha detto che Öcalan effettuerà la sua dichiarazione
dopo aver intrapreso una valutazione finale della lettera che ha
recentemente ricevuto dal KCK (Unione delle Comunità Kurde). Önder ha
sottolineato di non avere nessuna informazione in merito ai dettagli del
ritiro. ANF Istanbul</div>
</div>
Cristiano Reahttp://www.blogger.com/profile/14449478745936839895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8380070492271399610.post-15099595424417513612013-04-03T18:58:00.002+02:002013-04-03T18:58:11.493+02:00In marcia verso Amara<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-XT7527-ligQ/UVxfY-3MMFI/AAAAAAAAFgM/DWdn7IYHJqg/s1600/amara.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="426" src="http://2.bp.blogspot.com/-XT7527-ligQ/UVxfY-3MMFI/AAAAAAAAFgM/DWdn7IYHJqg/s640/amara.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="" id="result_box" lang="it"><span class="hps"></span><span class="hps"></span><span class="hps"></span><span class="hps"></span><span class="hps"> </span></span><span class="" id="result_box" lang="it"><span class="hps">Migliaia di</span> <span class="hps">persone hanno aderito</span> <span class="hps">alle celebrazioni per il</span> <span class="hps">64 ° compleanno</span> <span class="hps">del</span> <span class="hps">leader kurdo</span> <span class="hps">Abdullah</span> <span class="hps">Ocalan</span><span class="hps">.</span><span class="hps"> Le celebrazioni nella</span> <span class="hps">principale</span> <span class="hps">città kurda</span> <span class="hps">di Diyarbakir</span> <span class="hps">hanno visto la partecipazione di</span> <span class="hps">centinaia di persone che</span> <span class="hps">hanno scandito</span> <span class="hps">slogan</span> <span class="hps">e ballato</span> <span class="hps"></span><span class="hps">fino a tarda sera</span><span>.</span> <span class="hps"></span><span class="hps"></span> <span class="hps">Sono state ricordate anche</span> <span class="hps">Sakine</span> <span class="hps">Cansız</span><span class="atn">, co-</span><span>fondatrice del</span> <span class="hps">Partito dei Lavoratori</span> <span class="hps">del Kurdistan</span> <span class="hps atn">(</span><span>PKK</span><span>)</span><span>,</span> <span class="hps">Fidan</span> <span class="hps">Doğan</span><span>, rappresentante</span> <span class="hps">del Kurdistan</span> <span class="hps atn">National Congress (</span><span>KNK</span><span>)</span> <span class="hps">a Parigi</span><span>,</span> <span class="hps">e Leyla</span> <span class="hps">Şaylemez</span><span>,</span> <span class="hps">membro del</span> <span class="hps">movimento giovanile</span> <span class="hps">kurdo</span><span>,</span> <span class="hps">uccise</span><span class="hps"> a Parigi </span></span><span class="" id="result_box" lang="it"><span class="hps">il 9 gennaio</span> <span class="hps">2013</span></span><span class="" id="result_box" lang="it"><span class="hps"></span><span class="hps"></span><span class="hps"></span><span class="hps">.</span> <span class="hps"></span><span></span><span class="hps">M</span><span class="hps">igliaia di</span> <span class="hps">persone provenienti da</span> <span class="hps">Kars</span><span class="">,</span> <span class="hps">Manisa</span><span>,</span> <span class="hps">Sirnak</span> <span class="hps">e</span> <span class="hps">Hakkari</span> <span class="hps">sono partite</span> <span class="hps">alla volta di</span> <span class="hps">Amara</span><span>, paese</span> <span class="hps">natale del leader kurdo</span><span>,</span> <span class="hps">per</span> <span class="hps">partecipare alla celebrazioni</span> <span class="hps">di massa</span> in programma <span class="hps">per domani</span><span>.</span> <a href="http://www.firatnews.com/"><b>www.firatnews.com</b></a><span class="hps"></span><span class="hps"></span></span></div>
</div>
Cristiano Reahttp://www.blogger.com/profile/14449478745936839895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8380070492271399610.post-8750662047060834552013-04-03T13:59:00.001+02:002013-04-03T13:59:25.780+02:00La popolazione di Van dà il benvenuto al suo sindaco <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-0Jrbr3BmW34/UVwZctQSiYI/AAAAAAAAFf8/k9UCbxN9Apk/s1600/Bekir+Kaya.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="290" src="http://2.bp.blogspot.com/-0Jrbr3BmW34/UVwZctQSiYI/AAAAAAAAFf8/k9UCbxN9Apk/s640/Bekir+Kaya.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Migliaia di persone sono scese nelle strade di Van dopo aver appreso che
il sindaco della città, Bekir Kaya, era stato rilasciato in attesa di
giudizio. <span id="more-2834"></span> Il Tribunale Penale di Van aveva ordinato ieri in serata il rilascio
di otto rappresentanti politici kurdi sotto processo, incluso il sindaco
della città. Le persone hanno dimostrato grande gioia ed affetto per il sindaco,
come Kaya stesso ha affermato appena fuori dal carcere: “Il più grande
onore è stato il benvenuto della popolazione”. Casualmente, infatti, il giorno della liberazione, il 29 Marzo, è coinciso con l’anniversario
della vittoria del BDP alle elezioni amministrative del 2009. ANF Van</div>
</div>
Cristiano Reahttp://www.blogger.com/profile/14449478745936839895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8380070492271399610.post-80419231967001858162013-04-03T13:56:00.001+02:002013-04-03T13:56:21.501+02:00Bayık: necessaria una garanzia legale per il ritiro<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-7P3Lxy-aiqc/UVwY19FtATI/AAAAAAAAFf0/xGD0LmTysFg/s1600/cemil_bayik.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="http://2.bp.blogspot.com/-7P3Lxy-aiqc/UVwY19FtATI/AAAAAAAAFf0/xGD0LmTysFg/s400/cemil_bayik.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.uikionlus.com/"><b>www.uikionlus.com</b></a> - Intervevendo ieri su Nuçe Tv, il membro
del Consiglio Esecutivo dell’Unione delle Comunità Kurde (KCK) Cemil
Bayık ha detto che il cessate il fuoco ed il ritiro delle forze di
guerriglia fanno parte della soluzione politico-democratica della
questione kurda. Bayık ha detto che il messaggio dato dal
leader kurdo Abdullah Öcalan in occasione del Newroz il 21 Marzo deve
essere compreso e valutato correttamente, ed ha notato che esso è stato
una sorta di referendum, approvato dal popolo kurdo. Bayık ha
sottolineato che nel suo messaggio Öcalan ha chiesto al mondo intero se
la sua intenzione è quella di volere una soluzione politico-democratica
della questione kurda e della questione che riguarda la libertà e la
democrazia in Kurdistan, Turchia e Medio Oriente. Bayık ha criticato i dibattiti e le
dichiarazioni che indicano il ritiro delle forze del PKK (Partito dei
Lavoratori del Kurdistan) come la soluzione della questione. “Il cessate
il fuoco ed il ritiro delle nostre forze avranno senso solo se
serviranno allo sviluppo della democratizzazione in Turchia ed in Medio
Oriente”.</div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
Ricordando il precedente ritiro dei
guerriglieri nel 1999, in cui essi sono stati vittime di attacchi, morti
ed arresti, Bayık ha osservato che il ritiro non avverrà finchè lo
Stato non assicurerà una base legale in merito; ha avvertito di ritenere
sbagliato e pericoloso affermare che il ritiro possa essere permesso
tramite misure amministrative. Sottolineando che il Parlamento turco
dovrebbe a sua volta decidere sul ritiro ed effettuare un appello in
merito, Bayık ha affermato che le leggi attuali che autorizzano
l’esercito turco ad effettuare operazioni contro le forze di guerriglia
necessitano di essere modificate per garantire il ritiro. Bayık ha
valutato le dichiarazioni del Primo Ministro Recep Tayyip Erdoğan e di
altri funzionari dell’AKP come un’indicazione della loro ostinazione a
non voler raggiungere una soluzione della questione kurda; il Governo
dovrebbe sia assumere misure legali sia istituire una commissione di
esperti per provare la sua sincerità verso una soluzione. Questo
comitato dovrebbe essere indipendente da tutti i partiti e formazioni e
dovrebbe servire a mediare tra le forze dello stato e quelle della
guerriglia; esso dovrebbe essere formato da persone che rappresentanto
tutte le formazioni ed i gruppi sociali. Le donne dovrebbero costituire
la maggior parte di esso per assicurare un avanzamento del processo, con
la loro prospettiva schierata in favore della giustizia e della pace,
contro la guerra e la crudeltà.</div>
<div style="text-align: justify;">
Bayık ha detto inoltre che i dibattiti
che pongono l’accento sulla sensibilità di parte turca in questo
processo sono una conseguenza della mentalità dominante che ha rifiutato
di considerare i Kurdi come un popolo e di prendere in considerazione
la loro sensibilità. Questo approccio si basa sulla mentalità di
sfruttamento e sull’atteggiamento verso gli oppressi delle nazioni
dominanti; la soluzione della questione si deve basare sul
riconoscimento della volontà del popolo kurdo.</div>
<div style="text-align: justify;">
“I Kurdi sono pronti a dimostrare
solidarietà, ad ascoltare tutte le formazioni ed a scambiare opinioni ma
rifiutano di acconsentire alla soluzione che il Governo AKP impone a
loro e alla loro organizzazione, il PKK. Non si puó raggiungere una
soluzione tramite minacce, come abbiamo sperimentato negli ultimi
trent’anni. Essa richiede dialogo, negoziati e accordo reciproco”, ha
aggiunto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Bayık ha osservato che al leader kurdo
Öcalan devono essere concesse opportunità uguali a quelle dello Stato,
in modo che i negoziati possano avvenire in termini uguali tra le due
parti. Il processo in corso, in cui Öcalan ha dovuto agire da solo e in
condizioni sfavorevoli, non puó portare con sè una soluzione
democratica. Bayık ha sottolineato: “Per prendere una decisione e
scambiare opinioni sul processo, Öcalan ha bisogno di tenere colloqui
con il BDP (Partito della Pace e della Democrazia), il PKK, le
formazioni democratiche e socialiste, gli Aleviti, gli Armeni, gli
oppressi e le donne, che affrontano tutti quanti problemi di democrazia e
libertà ed ostacoli ad esprimere loro stessi”.</div>
<div style="text-align: justify;">
Bayık ha osservato che Öcalan ha
l’obiettivo di ottenere una soluzione alla questione kurda in tutte le
zone del Kurdistan senza influenzare i confini. “Il nostro precedente
paradigma aveva l’intenzione di eliminare questi confini in base alla
creazione di uno stato, esercitando il diritto all’auto-determinazione
nazionale. Ad ogni modo, il nostro nuovo paradigma, che è il
confederalismo democratico, si basa sulla democratizzazione di tutte le
popolazioni in Turchia ed in Medio Oriente e sul raggiungimento di una
soluzione in merito ai loro problemi di libertà, uguaglianza e
giustizia”.</div>
<div style="text-align: justify;">
Bayık ha avvertito che, se il processo
in corso dovesse fallire, ció potrebbe condurre ad un momento pericoloso
non solo per il PKK ed il Kurdistan Settentrionale ma anche per tutti i
Kurdi e le popolazioni della regione. “Ecco perchè è necessario
condurre la fase di liberazione democratica e la costruzione di una
nuova esistenza per avere successo”, ha aggiunto.</div>
<div style="text-align: justify;">
ANF Behdinan</div>
</div>
Cristiano Reahttp://www.blogger.com/profile/14449478745936839895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8380070492271399610.post-41622212489574008362013-03-26T11:18:00.004+01:002013-03-26T11:18:51.301+01:00Continua la criminalizzazione dei kurdi in Europa<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
Yılmaz Orkan, vice-Presidente del KON-KURD (Confederazione delle Associazioni Kurde in Europa) e membro del KNK (Congresso Nazionale Kurdo) è stato arrestato questa mattina in Belgio, all’aereoporto di Bruxelles, dove si accingeva a salire a bordo di un volo per Tunisi. Orkan era diretto in Tunisia per partecipare al World Social Forum ma è stato fermato in base ad un mandato emesso dalla Spagna, in relazione all’ultima operazione politica contro i Kurdi che ha portato all’arresto di 6 di loro in Spagna e 17 in Francia lo scorso 6 Febbraio. Condanniamo con forza l’ennesima azione di criminalizzazione dei Kurdi in Europa, che ha preso di mira ancora una volta un rappresentante politico, membro del KNK, dopo quanto accaduto ad Adem Uzun lo scorso Ottobre. Chiediamo alle autorità belghe l’immediato rilascio di Yılmaz Orkan. <b>UIKI Onlus</b></div>
</div>
Cristiano Reahttp://www.blogger.com/profile/14449478745936839895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8380070492271399610.post-43168968044189718852013-03-24T11:16:00.000+01:002013-03-24T11:17:57.868+01:00Il messaggio integrale di Ocalan per il Newroz<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Saluto il Newroz di libertà degli oppressi</div>
<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Saluto il popolo del Medio Oriente e dell’Asia Centrale che celebra questo giorno di risveglio, rinascita e rigenerazione del Newroz con straordinaria partecipazione e unità…</div>
<div style="text-align: justify;">
Saluto tutti i popoli che celebrano il Newroz, questo giorno luminoso che marca il punto di svolta di una nuova era, con grande entusiasmo e tolleranza democratica…</div>
<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Saluto tutti coloro che percorrono il lungo percorso per i diritti democratici, la libertà e l’uguaglianza…</div>
<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Saluto uno fra i popoli più antichi delle terre sacre di Mesopotamia e Anatolia, dove sono nate l’agricoltura e le prime civilizzazioni, ai piedi dei Monti Tauros e Zagros fino alle rive dei fiumi Eufrate e Tigri. Saluto il popolo curdo…</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;" trbidi="on">
I curdi hanno contribuito a questa civiltà millenaria in amicizia e accordo con le diverse razze, religioni, fedi – noi tutti l’abbiamo costruita insieme. Per i curdi le acque del Tigri e dell’Eufrate sono sorelle delle acque di Sakarya [fiume che scorre nella regione di Marmara, in Turchia] e Maritsa [fiume che scorre fra Bulgaria, Turchia e Grecia, chiamato anche Evros]. I monti Ararat e Cudi sono amici dei monti Kaçkars [catena montuosa che si erge sul Mar Nero] e Erciyes [vulcano localizzato nella regione della Cappadocia]. Govend e delilo [balli curdi], sono nella stessa famiglia di Horon [danza del Mar Nero] e Zeybek [danza dell'Egeo].</div>
<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div>
<div>
<a name='more'></a></div>
Queste grandi civiltà, queste comunità che sono coesistite sempre, sono state più di recente messe in competizione tra loro da pressioni politiche, interventi esterni e interessi particolaristici. Con il risultato di aver costruito sistemi che non si basano sui diritti, l’uguaglianza e la libertà.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Negli ultimi duecento anni le conquiste militari, gli interventi imperialisti occidentali, così come la repressione e le politiche di rifiuto hanno provato a sottomettere le comunità arabe, turche, persiane e curde al potere degli stati nazionali, ai loro confini immaginari e ai loro problemi artificiali.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
L’era dei regimi di sfruttamento, repressione e negazione è finita. I popoli del Medio Oriente e quelli dell’Asia centrale si stanno risvegliando. Stanno tornando alle loro radici. Chiedono di fermare le guerre e i conflitti intestini.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Con il fuoco del Newroz nel cuore, migliaia, milioni di persone si riversano nelle piazze per chiedere la pace, la libertà e la ricerca di una soluzione.</div>
<div>
<br class="webkit-block-placeholder" /></div>
<div>
Questa lotta, che è cominciata come la mia ribellione individuale contro l’ignoranza, la disperazione e la schiavitù in cui ero nato, ha provato a creare una nuova coscienza, una nuova comprensione e un nuovo spirito. Oggi vedo che i nostri sforzi hanno raggiunto un nuovo livello.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
La nostra lotta non è stata e non potrà mai essere contro una determinata razza, religione, setta o gruppo. La nostra lotta è contro la repressione, l’ignoranza e l’ingiustizia, contro il sottosviluppo imposto e contro ogni forma di oppressione.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Oggi ci stiamo risvegliando verso una nuova Turchia e un nuovo Medio Oriente.</div>
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<br /></div>
<div>
Ai giovani che hanno accolto il mio invito, alle donne che hanno dato ascolto alla mia chiamata, agli amici che hanno accolto il mio discorso e a tutte le persone che possono sentire la mia voce:</div>
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<br /></div>
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Oggi comincia una nuova era.</div>
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<br /></div>
<div>
Il periodo della lotta armata sta finendo, e si apre la porta alla politica democratica. Stiamo iniziando un processo incentrato sugli aspetti politici, sociali ed economici; cresce la comprensione basata sui diritti democratici, la libertà e l’uguaglianza.</div>
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<br /></div>
<div>
Abbiamo sacrificato gran parte della nostra vita per il popolo curdo, abbiamo pagato un prezzo molto alto. Nessuno di questi sacrifici, nessuna delle nostre lotte, è stato vano. Grazie a questo, il popolo curdo ha conquistato ancora una volta la propria identità e le proprie radici.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Siamo ora giunti al punto in cui “le armi devono tacere e lasciare che parlino le idee e la politica”. Il paradigma modernista che ci ha ignorato, escluso e negato è stato raso al suolo. Che si tratti del sangue di un turco, un curdo, un circasso o un laz – il sangue versato scorre da ogni essere umano e dal ventre di questa terra.</div>
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<br /></div>
<div>
Davanti ai milioni di persone che ascoltano la mia chiamata, io dico che una nuova era ha inizio, un’era in cui la politica prevarrà sulle armi. E’ tempo di ritirare le nostre forze armate al di fuori dei confini.</div>
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<br /></div>
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Credo che tutti coloro che credono in questa lotta e hanno fiducia in me si rendano conto dei possibili pericoli insiti nel processo.</div>
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<br /></div>
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Questa non è la fine, ma un nuovo inizio. Non si tratta di abbandonare la lotta, ma di cominciarne una nuova e diversa.</div>
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La creazione di aree geografiche “pure” basate sull’etnicità e mono-nazionali è una fabbricazione disumana della modernità che nega le nostre radici e le nostre origini.</div>
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Una grande responsabilità ricade su tutti noi per costruire un paese giusto, libero e democratico di tutti i popoli e le culture, che si addica alla storia del Kurdistan e dell’Anatolia. In questa occasione del Newroz invito gli armeni, i turcomanni, gli assiri, gli arabi e tutti gli altri popoli così come i curdi a rispettare la fiamma della libertà e dell’uguaglianza – il fuoco che si accende qui oggi – e abbracciarla come propria.</div>
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Al rispettabile popolo della Turchia;</div>
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Il popolo turco che vive in quella che viene chiamata oggi Turchia – l’antica Anatolia – dovrebbe riconoscere che la millenaria vita in comune con i curdi, sotto la bandiera dell’Islām, si basa su principi di amicizia e di solidarietà. Tra le regole dell’amicizia non ci dovrebbe essere spazio per la conquista, la negazione, il rifiuto, l’assimilazione forzata, l’annientamento.</div>
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<br /></div>
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Le politiche repressive, assimilazioniste e di annichilimento del secolo scorso, basate sulla modernità capitalistica, rappresentano gli sforzi di una classe dirigente per negare una lunga storia di amicizia. Non rappresentano la volontà del popolo. E’ ormai chiaro che questo giogo tirannico contraddice sia la storia sia le regole dell’amicizia. Per lasciare alle spalle quel passato deplorevole, invito le due principali forze del Medio Oriente a costruire una modernità democratica che si addica alla nostra cultura e civiltà.</div>
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<br /></div>
<div>
È giunto il tempo per le controversie, i conflitti e l’inimicizia di cedere il passo ad alleanza, unità, perdono e abbraccio reciproco.</div>
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<br class="webkit-block-placeholder" /></div>
<div>
I turchi e curdi che sono caduti come martiri insieme a Çanakkale [battaglia della prima guerra mondiale avvenuta nel 1915, nota anche come battaglia di Gallipoli o dei Dardanelli] sono passati insieme anche attraverso la guerra di indipendenza, e insieme hanno aperto il parlamento del 1920.</div>
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<br /></div>
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Il nostro passato comune è una realtà che ci impone di creare un futuro comune. Oggi lo spirito sul quale è stata fondata l’Assemblea turca ci apre la via per la nuova era.</div>
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Faccio appello a tutti i rappresentanti delle società, delle culture e dei popoli oppressi, e soprattutto alle donne, la più oppressa fra le classi; ai gruppi religiosi e alle culture marginalizzate e escluse; alla classe operaia e tutte le classi subordinate, a tutti coloro che sono stati esclusi dal sistema a prendere il proprio giusto posto nella modernità democratica e ad acquisirne la mentalità.</div>
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<br /></div>
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Il Medio Oriente e l’Asia centrale sono alla ricerca di una modernità contemporanea e di un ordinamento democratico che si addica alla loro storia. Un nuovo modello in cui tutti possano convivere pacificamente e amichevolmente è diventato un bisogno oggettivo come il bisogno di pane e acqua. Inevitabilmente, ancora una volta, la geografia e la cultura di Anatolia e Mesopotamia ci sono di guida per costruire un tale modello.</div>
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<br /></div>
<div>
Stiamo vivendo una versione più attuale, più complicata e più intensa della Guerra d’Indipendenza che si è sviluppata nel quadro del Patto Nazionale [del 1920].</div>
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<br /></div>
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Nonostante tutti gli errori, gli ostacoli e i fallimenti degli ultimi novant’anni, ancora una volta stiamo cercando di costruire un modello di società con tutti i popoli, le classi e le culture che sono state vittime e hanno sofferto a causa di terribili disastri. Chiedo a tutti voi di fare passi in avanti e contribuire al raggiungimento di un’organizzazione sociale egualitaria, libera e democratica.</div>
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<br /></div>
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Invito curdi, turcomanni, assiri e arabi che sono stati separati nonostante il Patto Nazionale, e sono stati attualmente condannati a convivere con gravi problemi e in conflitto tra loro all’interno delle repubbliche siriana e araba irachena, ad avviare discussioni, e a riconsiderare e a prendere nuove decisioni sulla loro realtà presente in un “Conferenza Nazionale di Solidarietà e di Pace”.</div>
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L’ampiezza e la completezza del concetto di “NOI” ha un posto importante nella storia di questa terra. Ma nelle mani di ristrette élites dominanti, il “NOI” è stata ridotto a “UNO.” E ‘il momento di dare al concetto di “NOI” il suo spirito originario e di metterlo in pratica.</div>
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Dobbiamo unirci contro chi ci vuole dividere e farci combattere l’uno contro l’altro. Dobbiamo unirci contro coloro che vogliono separarci.</div>
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Coloro che non riescono a comprendere lo spirito dei tempi finiranno nella pattumiera della storia. Coloro che resistono alla corrente cadranno nell’abisso.</div>
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I popoli della regione sono testimoni di una nuova alba. I popoli del Medio Oriente sono stanchi di inimicizia, conflitti e guerra. Vogliono rinascere dalle proprie radici e di stare in piedi fianco a fianco.</div>
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Il Newroz è un faro per tutti noi.</div>
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Le verità nei messaggi di Mosè, Gesù e Mohammad vengono rivitalizzate oggi secondo le nuove tendenze. Le persone stanno cercando di recuperare ciò che hanno perso.</div>
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Non neghiamo i valori della contemporanea civiltà dell’Occidente nel suo complesso. Raccogliamo infatti i valori dell’Illuminismo, l’uguaglianza, la libertà e la democrazia, e per attuarli ne facciamo una sintesi con i nostri valori esistenziali e i nostri modi di vita.</div>
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La base della nuova lotta sono i pensieri, l’ideologia e le politiche democratiche, e l’essere in grado di avviare un grande balzo in avanti democratico.</div>
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Saluto tutti coloro che hanno contribuito a questo processo e lo hanno rafforzato, e a tutti coloro che hanno sostenuto la soluzione pacifica e democratica!</div>
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Saluto tutti coloro che si assumono la responsabilità per l’uguaglianza, la fratellanza dei popoli e la libertà democratica!</div>
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Viva il Newroz, viva l’amicizia fra i popoli!</div>
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Prigione di Imralı, 21 Marzo 2013</div>
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Abdullah Öcalan</div>
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[Traduzione dal turco: Iniziativa internazionale "Libertà per Abdullah Öcalan - Pace in Kurdistan"; traduzione in italiano a cura della redazione di www.retekurdistan.it]</div>
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Cristiano Reahttp://www.blogger.com/profile/14449478745936839895noreply@blogger.com